Comunali 2015, Bottaro: «Cambiare abito non basta, bisogna cambiare gli uomini»
In una Piazza Libertà stracolma il comizio del candidato del centro-sinistra
lunedì 25 maggio 2015
8.15
Cinque anni per costruire "valore". «Un anno per curare, un anno per progettare e tre anni per realizzare». Sono i tempi in cui sarà attuato il programma di Amedeo Bottaro, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra. Il candidato lo ha presentato questa sera a Trani, in una piazza Libertà affollata di gente. «Cura è un termine importante, bisogna prendersi cura di questa città. Poi subito i progetti: tutti parlano di fondi europei e di progettazione. Ma sono anni che non se ne vedono. Dobbiamo realizzare cose che rimarranno. O cambia il modo di amministrare, o la città non cambia».
«Ho puntato - continua Bottaro - su persone diverse, il cambiamento che propongo è nei fatti. È importante perché dobbiamo raccontare non solo quello che dobbiamo fare, ma come. E lo faremo attraverso la trasparenza e l'onestà delle persone per bene. La nostra serietà e la nostra competenza parleranno per noi. Bisogna tornare a parlare di turismo, cultura, sviluppo economico. Oggi aggiungo entusiasmo. Volendo puntare sulle persone, tra i miei obiettivi c'è quello di far rientrare i "figli lontani". Ecco perché ci ho tenuto a fare una forte scrematura, dicendo tanti "no". Questa non è un partita dove si vince o si perde».
Bottaro fissa le sue priorità: «Turismo e tutela del territorio. Ripartiamo dal mare, per entrare dentro e cambiare tutta la città». Il primo punto tocca l'amministrazione, che dovrà essere "trasparente". «La volontà di non far funzionare Trani è motivata dal poterla controllare. Con me, devono lavorare anche giunta e commissioni consiliari. Se non producono materiale da discutere in consiglio, non hanno ragione di esistere».
Poi occorre ricucire il rapporto tra istituzioni e scuole; mentre la sinergia di tutte le associazioni sportive diventa un fattore di crescita determinante per la città. «Lo sport è abbandonato. La città è piena di strutture trascurate e non offerte a coloro che svolgono attività in maniera completa. Restituiremo lo sport a queste città». Un punto fondamentale è il quarto: torniamo al mare. È dal mare che si dipana una serie di interventi volti a ricostruire l'identità della città. «Una città che ha voltato le spalle al mare, può ripartire solo dal mare», ha spiegato Amedeo Bottaro. «Il depuratore, il piano delle coste, il collettore alluvionale che scarica direttamente in mare. Sono queste le tre priorità. E poi il porto, bacino naturale abbandonato, non può rimanere in queste condizioni».
Gli altri punti del programma sono l'ambiente, le persone e il tornare a produrre. Per la discarica, ha messo le cose in chiaro: «Lo stesso giorno che lo sapremo cosa si dovrà fare, quale sarà la situazione reale, lo sapranno anche i cittadini. Di questo dovrà farsi carico anche la Regione, ecco perché sarà importante anche il voto alle regionali. Dovremo dialogare, senza attaccare gli avversari come hanno fatto gli ultimi anni». Quanto alla necessità di tornare a produrre, il candidato ha ricordato che «Trani è una città talmente ricca di professionalità ed eccellenze che sembra impossibile non valorizzare queste risorse. Eppure è successo». Come si torna a produrre? «Le chiavi per lo sviluppo sono dappertutto», ha chiarito. «Per aprire le porte bisogna solo stabilire regole e individuare gli strumenti. Sportello unico per le attività produttive, burocrazia semplificata. Ecco cosa serve».
«Persone più consapevoli, oneste, rispettose, fanno una città più bella e di conseguenza più attraente», ha detto. «È un'equazione semplice che è stata dimenticata negli anni per via di tante inutili complicazioni e digressioni. Rimettere le persone al centro, far ruotare la politica intorno alle loro esigenze – ha precisato – è la mia piccola personalissima rivoluzione copernicana». Amedeo Bottaro non ha inteso presentare, anticipatamente, una squadra di assessori a differenza di altri candidati al Consiglio comunale. Il motivo? «La mia squadra – ha detto – sono le persone che verranno con me in Consiglio comunale. I consiglieri devono tornare a fare il proprio lavoro, ovvero amministrare la città. E per me sarà importante anche la condotta etica e morale: se in certe inchieste, di cui si è parlato ultimamente, dovesse giungere un'assoluzione, dovrebbe essere completa. Altrimenti queste persone sarebbero fuori dalla mia maggioranza».
«Tutti stanno denigrando gli altri, in questi giorni -conclude Bottaro-. La differenza, tra me e loro, è che gli altri si sono candidati per andare al ballottaggio. Pensano di raggiungere il 15% e poi di acciuffare il 51% come tre anni fa, con metodi che hanno portato allo sfacelo attuale. Di chi è la responsabilità? Sono tutti spariti. Io mi sono candidato non Per il ballottaggio o per vincere, ma per amministrare e cambiarla questa città. Cambiare un abito non è sufficiente, bisogna cambiare gli uomini».
«Ho puntato - continua Bottaro - su persone diverse, il cambiamento che propongo è nei fatti. È importante perché dobbiamo raccontare non solo quello che dobbiamo fare, ma come. E lo faremo attraverso la trasparenza e l'onestà delle persone per bene. La nostra serietà e la nostra competenza parleranno per noi. Bisogna tornare a parlare di turismo, cultura, sviluppo economico. Oggi aggiungo entusiasmo. Volendo puntare sulle persone, tra i miei obiettivi c'è quello di far rientrare i "figli lontani". Ecco perché ci ho tenuto a fare una forte scrematura, dicendo tanti "no". Questa non è un partita dove si vince o si perde».
Bottaro fissa le sue priorità: «Turismo e tutela del territorio. Ripartiamo dal mare, per entrare dentro e cambiare tutta la città». Il primo punto tocca l'amministrazione, che dovrà essere "trasparente". «La volontà di non far funzionare Trani è motivata dal poterla controllare. Con me, devono lavorare anche giunta e commissioni consiliari. Se non producono materiale da discutere in consiglio, non hanno ragione di esistere».
Poi occorre ricucire il rapporto tra istituzioni e scuole; mentre la sinergia di tutte le associazioni sportive diventa un fattore di crescita determinante per la città. «Lo sport è abbandonato. La città è piena di strutture trascurate e non offerte a coloro che svolgono attività in maniera completa. Restituiremo lo sport a queste città». Un punto fondamentale è il quarto: torniamo al mare. È dal mare che si dipana una serie di interventi volti a ricostruire l'identità della città. «Una città che ha voltato le spalle al mare, può ripartire solo dal mare», ha spiegato Amedeo Bottaro. «Il depuratore, il piano delle coste, il collettore alluvionale che scarica direttamente in mare. Sono queste le tre priorità. E poi il porto, bacino naturale abbandonato, non può rimanere in queste condizioni».
Gli altri punti del programma sono l'ambiente, le persone e il tornare a produrre. Per la discarica, ha messo le cose in chiaro: «Lo stesso giorno che lo sapremo cosa si dovrà fare, quale sarà la situazione reale, lo sapranno anche i cittadini. Di questo dovrà farsi carico anche la Regione, ecco perché sarà importante anche il voto alle regionali. Dovremo dialogare, senza attaccare gli avversari come hanno fatto gli ultimi anni». Quanto alla necessità di tornare a produrre, il candidato ha ricordato che «Trani è una città talmente ricca di professionalità ed eccellenze che sembra impossibile non valorizzare queste risorse. Eppure è successo». Come si torna a produrre? «Le chiavi per lo sviluppo sono dappertutto», ha chiarito. «Per aprire le porte bisogna solo stabilire regole e individuare gli strumenti. Sportello unico per le attività produttive, burocrazia semplificata. Ecco cosa serve».
«Persone più consapevoli, oneste, rispettose, fanno una città più bella e di conseguenza più attraente», ha detto. «È un'equazione semplice che è stata dimenticata negli anni per via di tante inutili complicazioni e digressioni. Rimettere le persone al centro, far ruotare la politica intorno alle loro esigenze – ha precisato – è la mia piccola personalissima rivoluzione copernicana». Amedeo Bottaro non ha inteso presentare, anticipatamente, una squadra di assessori a differenza di altri candidati al Consiglio comunale. Il motivo? «La mia squadra – ha detto – sono le persone che verranno con me in Consiglio comunale. I consiglieri devono tornare a fare il proprio lavoro, ovvero amministrare la città. E per me sarà importante anche la condotta etica e morale: se in certe inchieste, di cui si è parlato ultimamente, dovesse giungere un'assoluzione, dovrebbe essere completa. Altrimenti queste persone sarebbero fuori dalla mia maggioranza».
«Tutti stanno denigrando gli altri, in questi giorni -conclude Bottaro-. La differenza, tra me e loro, è che gli altri si sono candidati per andare al ballottaggio. Pensano di raggiungere il 15% e poi di acciuffare il 51% come tre anni fa, con metodi che hanno portato allo sfacelo attuale. Di chi è la responsabilità? Sono tutti spariti. Io mi sono candidato non Per il ballottaggio o per vincere, ma per amministrare e cambiarla questa città. Cambiare un abito non è sufficiente, bisogna cambiare gli uomini».