Comune, Mario Schiralli lascia la commissione Toponomastica
L'ex direttore della biblioteca: «Vado via perché non intendo barattare la mia dignità»
martedì 14 marzo 2017
Dopo appena tre sedute, di cui la prima limitata all'insediamento, si dimette il presidente della commissione toponomastica Mario Schiralli. Lunedì 13 marzo, Schiralli - già direttore della biblioteca comunale - ha presentato la sua lettera di dimissioni al sindaco Amedeo Bottaro, motivationala con l'impossibilità di lavorare in un ambiente poco consono alle finalità istituzionali e secondo una programmazione organica delle intitolazioni delle strade, "come succede in ogni città che si rispetti".
«La commissione toponomastica – ha detto Schiralli - è un organismo consultivo, di supporto all'amministrazione, e non deliberativo. Deve tener conto delle istanze delle associazioni e dei cittadini tranesi, ed anche dei desideri della civica amministrazione e non rigettare queste ultime a priori. Ho ringraziato l'avvocato Bottaro per il privilegio accordatomi nel nominarmi suo delegato a presiedere la commissione, ma gli ho anche puntualizzato, senza voler alimentare alcuna polemica, che non intendo barattare la mia dignità in situazioni rivelatesi non proprio ortodosse. Non sono un cacciatore di incarichi pubblici. Non ho bisogno di visibilità. Contano il mio lavoro e le mie pubblicazioni. Sono sicuro che il sindaco - ha concluso - nominerà altro delegato degno conoscitore della storia e di quei personaggi che hanno contribuito a lasciare un segno indelebile nella vita cittadina».
«La commissione toponomastica – ha detto Schiralli - è un organismo consultivo, di supporto all'amministrazione, e non deliberativo. Deve tener conto delle istanze delle associazioni e dei cittadini tranesi, ed anche dei desideri della civica amministrazione e non rigettare queste ultime a priori. Ho ringraziato l'avvocato Bottaro per il privilegio accordatomi nel nominarmi suo delegato a presiedere la commissione, ma gli ho anche puntualizzato, senza voler alimentare alcuna polemica, che non intendo barattare la mia dignità in situazioni rivelatesi non proprio ortodosse. Non sono un cacciatore di incarichi pubblici. Non ho bisogno di visibilità. Contano il mio lavoro e le mie pubblicazioni. Sono sicuro che il sindaco - ha concluso - nominerà altro delegato degno conoscitore della storia e di quei personaggi che hanno contribuito a lasciare un segno indelebile nella vita cittadina».