Comunità ebraica di Trani, lettera del consigliere UCEI Fabrizio Gallichi

«Mancanza di una partecipazione dei rappresentanti della Sezione»

giovedì 18 settembre 2008
Il Vicepresidente della Comunità Ebraica di Napoli e Consigliere U.C.E.I. Arch. Fabrizio Gallichi ha scritto alla comunità ebraica tranese sulla Sinagoga di Trani e sulla la vita ebraica pugliese:

«Carissimi amici, ho avuto notizia della manifestazione barese del 4 u.s. riuscita assai bene, di ciò non posso che compiacermi. Noto, però, la mancanza di una partecipazione ufficiale e qualificata dei rappresentanti della Sezione ebraica tranese che pure, e con grande anticipo, ebbero a proporre una serie di iniziative culturali e di rapporto con il territorio a cui coinvolsero Istituzioni locali e regionali. La distrazione che è dietro al mancato coinvolgimento di quanti, come gli Ebrei tranesi ed in primo luogo Rav Mino Bahbout, sono gli attori, non primi ma unici, della rinascita ebraica in Puglia attribuisce alla manifestazione un sapore "coloniale", come se qualcuno, forte della attività di altri, vada a fare passerella politico-istituzionale. Tale forma di sovrapposizione tra ente centrale (UCEI e Comunità di Napoli) e realtà locale è al contempo inelegante, ingiusta e provoca una fondata disincentivazione che allontana dal fare. Desidererei, quindi, che quanto prima si proponga che la realtà pugliese sia costituita in comunità autonoma e che da subito si inizi un confronto su tale tema. Vi è, infine, un debito da saldare. Come tutti sapete, mentre si spendono soldi in cene e passerelle, la Sinagoga di Trani è priva di servizi igienici. In occasione delle Tefillot, come delle tante manifestazioni che richiamano centinaia di persone (vedasi la rassegna stampa della Giornata Europea della Cultura Ebraica) viene, grazie alla particolare generosità di un gestore, usata la toilette del vicino ristorante. Siamo in debito con tale gestore al quale, qui la mia proposta, va consegnata una targa o altro segno tangibile di riconoscimento. Vi propongo, quindi, di approvare una delibera che istituisca un riconoscimento a chi, senza fondi, cene e passerelle, è concretamente e non solo formalmente vicino all'Ebraismo pugliese.»