Con "La "ricotta" e il "Vangelo secondo Matteo" chiusi i battenti della mostra Pasolini Matera: un mese di eventi e emozioni
I giornalisti Paolo Speranza e Marika Iannuzziello hanno pertecipato al finissage a Palazzo Beltrani
venerdì 4 novembre 2022
16.00
Sono stati forse i gioielli più preziosi nella produzione cinematografica di Pier Paolo Pasolini a chiudere i battenti della mostra Pasolini Matera, che per un mese ha soggiornato nella suggestione e nel fascino antico di Palazzo Beltrani con le fotografie di Domenico Notarangelo, scattate durante le riprese del capo iolavoro sulla vita di Gesù Cristo.
Per l'occasione - coincisa con l'anniversario del delitto di Pier Paolo Pasolini - intorno a "La ricotta" e al "Il Vangelo secondo Matteo" sono intervenuti i giornalisti Paolo speranza e Marika Iannuzziello autori di un saggio dedicato proprio a questi due film, edito da Granese edizioni.
Intervistati da Stefania De Toma, i coautori hanno scandagliato l'opera del maestro con gli spunti offerti dai due capolavori. Il ruolo di intellettuale capace di offrire ancora oggi spunti di riflessione, visionario e capace già quarant' anni fa di predire degradi e appiattimenti della società contemporanea, i riferimenti all'arte, le suggestioni di un marxista che è stato capace di avventurarsi nel sacro più profondo, la forza pedagogica del suo messaggio e della sua poesia sono stati tra gli argomenti trattati.
Il cortometraggio "La ricotta" ha avuto una vita travagliata giudizialmente e sicuramente, al suo apparire, come aveva previsto Pasolini, non è stato compreso,anzi è stato male interpretato con malafede, come ebbe a dire lo stesso regista: "In realtà - sottolineano Paolo Speranza, direttore della rivista cinematografica Cinemasud, e Marika Iannuzziello, che vi collabora ormai da anni - è stato da molti considerato come l'opera più importante di Pasolini, che invece del Vangelo costituisce quasi un prologo e che ha veramente ancora oggi tanto da dire".
E infatti i due studiosi stanno lavorando attualmente a una monografia dedicata esclusivamente a questo capolavoro che in soltanto poco più di trenta minuti si rivela a ogni visione prodigo di denunce in una sorta di espressione della china consumistica in cui va precipitando- quasi atrofizzandosi - la nostra umanità.
A concludere l'incontro Giuseppe Notarangelo che, con emozione e un coinvolgimento speciale, ha raccontato i giorni dell'incontro tra suo padre Mimì e Pierpaolo Pasolini; ma ha anche illustrato il viaggio che da anni sta portando queste fotografie straordinarie in tutto il mondo.
La mostra, realizzata nel coordinamento tra Assessorato alle culture del Comune di Trani, Palazzo Beltrani e l' associazione Domenico Notarangelo, nell'arco di un mese ha visto realizzarsi numerosi eventi all'interno di essa e nei prossimi giorni si sposterà a Gioia del Colle.
Per l'occasione - coincisa con l'anniversario del delitto di Pier Paolo Pasolini - intorno a "La ricotta" e al "Il Vangelo secondo Matteo" sono intervenuti i giornalisti Paolo speranza e Marika Iannuzziello autori di un saggio dedicato proprio a questi due film, edito da Granese edizioni.
Intervistati da Stefania De Toma, i coautori hanno scandagliato l'opera del maestro con gli spunti offerti dai due capolavori. Il ruolo di intellettuale capace di offrire ancora oggi spunti di riflessione, visionario e capace già quarant' anni fa di predire degradi e appiattimenti della società contemporanea, i riferimenti all'arte, le suggestioni di un marxista che è stato capace di avventurarsi nel sacro più profondo, la forza pedagogica del suo messaggio e della sua poesia sono stati tra gli argomenti trattati.
Il cortometraggio "La ricotta" ha avuto una vita travagliata giudizialmente e sicuramente, al suo apparire, come aveva previsto Pasolini, non è stato compreso,anzi è stato male interpretato con malafede, come ebbe a dire lo stesso regista: "In realtà - sottolineano Paolo Speranza, direttore della rivista cinematografica Cinemasud, e Marika Iannuzziello, che vi collabora ormai da anni - è stato da molti considerato come l'opera più importante di Pasolini, che invece del Vangelo costituisce quasi un prologo e che ha veramente ancora oggi tanto da dire".
E infatti i due studiosi stanno lavorando attualmente a una monografia dedicata esclusivamente a questo capolavoro che in soltanto poco più di trenta minuti si rivela a ogni visione prodigo di denunce in una sorta di espressione della china consumistica in cui va precipitando- quasi atrofizzandosi - la nostra umanità.
A concludere l'incontro Giuseppe Notarangelo che, con emozione e un coinvolgimento speciale, ha raccontato i giorni dell'incontro tra suo padre Mimì e Pierpaolo Pasolini; ma ha anche illustrato il viaggio che da anni sta portando queste fotografie straordinarie in tutto il mondo.
La mostra, realizzata nel coordinamento tra Assessorato alle culture del Comune di Trani, Palazzo Beltrani e l' associazione Domenico Notarangelo, nell'arco di un mese ha visto realizzarsi numerosi eventi all'interno di essa e nei prossimi giorni si sposterà a Gioia del Colle.