Emergenza sanitaria, rinviato il Premio Nazionale Giovanni Bovio
«Assicurata così a tutti parità di trattamento»
sabato 22 gennaio 2022
10.03
La pandemia causata dal virus SARS Covid-19 non ha solo provocato infezioni e vittime, che tutti noi oggi piangiamo, ma è diventata anche causa dell'insorgere di nuovi sentimenti di odio sociale, generando una frattura nella popolazione.
L'Associazione Culturale Progetto Bovio non si occupa esclusivamente del Premio Nazionale Giovanni Bovio (giunto alla sesta edizione), ma fonda la sua esistenza sullo studio della figura del filosofo Giovanni Bovio (Trani, 1837 – Napoli, 1903) interpretando il suo pensiero, ispirandosi a quei principi di libertà, uguaglianza e democrazia, da lui promossi, e che sono stati persino di ispirazione a Giuseppe Zanardelli, nella sua battaglia per l'abolizione della pena di morte.
Tra i tanti episodi di disagio sociale che stanno caratterizzando quest'ultimo biennio, poco rassicurante è quello che è venuto a crearsi fra sì-vax e no-vax, tanto da vedere reiterato il messaggio per il quale i no-vax non avrebbero diritto alle terapie intensive in egual misura ai sì-vax.
Noi dell'Associazione Culturale Progetto Bovio ci siamo domandati quale sarebbe stata la reazione di chi, nel lontano 1891, ha pubblicato il trattato "La questione sociale innanzi alla scienza e alla politica", ed è stato promotore di battaglie parlamentari utili a restituire dignità al popolo Sovrano (ovvero Giovanni Bovio).
Rispetto a tale contrasto (quello dell'occupazione delle terapie intensive), interpretando il suo pensiero, egli oggi probabilmente avrebbe detto: "Le terapie intensive sono esercizio del diritto alla salute. Non vi può essere disparità tra un vaccinato e un non vaccinato. Negando loro questo diritto, andrebbe negato in egual misura ad una persona che si schianta con un autoveicolo a duecento chilometri orari, rimanendone ferito; andrebbe negato ad un malvivente gravemente ferito durante un conflitto a fuoco; andrebbe negato a chi ha provato a togliersi la vita; occorrerebbe negarla a chi si è macchiato di reati gravi, ed oggi è bisognoso di cure. Chi è l'uomo per assurgere al ruolo di Dio? È altrove che andrebbe cercato il problema!».
Questo è quel che, secondo noi, nell'interpretare i principi etici e morali che hanno caratterizzato l'opera di Bovio, egli esprimerebbe.
In relazione all'azione discriminatoria che verrebbe a crearsi nel respingere un concorrente no-vax (non munito, quindi, di Green Pass), in occasione della premiazione in presenza della nuova edizione del Premio, questa Associazione, nel sostenere i principi di libertà e democrazia del suo ispiratore, preferisce rinviare a data da destinarsi la sesta edizione del Premio Nazionale Giovanni Bovio, assicurando così a tutti parità di trattamento.
La cultura non è affare di pochi: non può essere ghettizzata. Essa è patrimonio universale! Noi promuoviamo la cultura libera da ogni condizionamento.
L'Associazione Culturale Progetto Bovio non si occupa esclusivamente del Premio Nazionale Giovanni Bovio (giunto alla sesta edizione), ma fonda la sua esistenza sullo studio della figura del filosofo Giovanni Bovio (Trani, 1837 – Napoli, 1903) interpretando il suo pensiero, ispirandosi a quei principi di libertà, uguaglianza e democrazia, da lui promossi, e che sono stati persino di ispirazione a Giuseppe Zanardelli, nella sua battaglia per l'abolizione della pena di morte.
Tra i tanti episodi di disagio sociale che stanno caratterizzando quest'ultimo biennio, poco rassicurante è quello che è venuto a crearsi fra sì-vax e no-vax, tanto da vedere reiterato il messaggio per il quale i no-vax non avrebbero diritto alle terapie intensive in egual misura ai sì-vax.
Noi dell'Associazione Culturale Progetto Bovio ci siamo domandati quale sarebbe stata la reazione di chi, nel lontano 1891, ha pubblicato il trattato "La questione sociale innanzi alla scienza e alla politica", ed è stato promotore di battaglie parlamentari utili a restituire dignità al popolo Sovrano (ovvero Giovanni Bovio).
Rispetto a tale contrasto (quello dell'occupazione delle terapie intensive), interpretando il suo pensiero, egli oggi probabilmente avrebbe detto: "Le terapie intensive sono esercizio del diritto alla salute. Non vi può essere disparità tra un vaccinato e un non vaccinato. Negando loro questo diritto, andrebbe negato in egual misura ad una persona che si schianta con un autoveicolo a duecento chilometri orari, rimanendone ferito; andrebbe negato ad un malvivente gravemente ferito durante un conflitto a fuoco; andrebbe negato a chi ha provato a togliersi la vita; occorrerebbe negarla a chi si è macchiato di reati gravi, ed oggi è bisognoso di cure. Chi è l'uomo per assurgere al ruolo di Dio? È altrove che andrebbe cercato il problema!».
Questo è quel che, secondo noi, nell'interpretare i principi etici e morali che hanno caratterizzato l'opera di Bovio, egli esprimerebbe.
In relazione all'azione discriminatoria che verrebbe a crearsi nel respingere un concorrente no-vax (non munito, quindi, di Green Pass), in occasione della premiazione in presenza della nuova edizione del Premio, questa Associazione, nel sostenere i principi di libertà e democrazia del suo ispiratore, preferisce rinviare a data da destinarsi la sesta edizione del Premio Nazionale Giovanni Bovio, assicurando così a tutti parità di trattamento.
La cultura non è affare di pochi: non può essere ghettizzata. Essa è patrimonio universale! Noi promuoviamo la cultura libera da ogni condizionamento.