Condannato per direttissima il rapinatore di via Gramsci: 2 anni di reclusione

A carico del biscegliese Ricchiuti anche 800 euro di multa e 3.000 euro di risarcimento

martedì 9 settembre 2014 0.32
È stato condannato a 2 anni di reclusione, a 800 euro di multa e al risarcimento di 3.000 euro in favore della vittima, nonché alle spese della relativa costituzione di parte civile. Questo l'esito del giudizio immediato, celebratosi nelle forme del rito abbreviato, ai danni del trentasettenne biscegliese Maurizio Ricchiuti, arrestato la notte fra giovedì e venerdì scorsi per l'aggressione ai danni di una giovane tranese cui cercò di sottrarre la borsa nei pressi della sua abitazione di Via Gramsci. La requisitoria del pubblico ministero si era conclusa con la richiesta di 18 mesi di reclusione; il giudice monocratico Lorenzo Gadaleta è stato più severo condannando il biscegliese, che negli ultimi cinque anni contava già due recidive, a sei mesi in più. Ricchiuti resta agli arresti domiciliari.

La detenzione domiciliare, con obbligo del braccialetto elettronico, fu concessa nella tarda mattinata di venerdì al culmine dell'udienza di convalida, secondo quanto espressamente previsto da una recente legge per reati del genere. La scelta del rito abbreviato ha permesso a Ricchiuti di usufruire della riduzione di un terzo della pena: dunque 2 anni di reclusione al netto dello sconto processuale. Il biscegliese aggredì la giovane tranese all'una di venerdì notte, all'uscita dal posto auto sito di fronte alla sua abitazione. La bloccò, le punto la chiave della sua auto alla gola, la scaraventò sul cofano di una macchina parcheggiata e tentò di strapparle la borsa. Ma la pronta, decisa ed inattesa reazione della vittima lo mise in fuga. Ricchiuti fu individuato e bloccato poco dopo l'aggressione sempre nei pressi di Pozzopiano, dov'era tornato evidentemente per cercare la chiave della sua auto strappatale dalla ragazza e da questa conservata e consegnata ai Carabinieri che arrestarono l'uomo dall'insospettabile aspetto.