Condotta sottomarina del depuratore, Guadagnuolo condannato ad un anno di reclusione
Il Tribunale lo ha ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata
venerdì 17 luglio 2020
15.44
Si chiude con la condanna dell'ex amministratore unico di Amiu, Alessandro Guadagnuolo, ad un anno di reclusione e 600 euro di multa (pena sospesa) il processo di primo grado sui lavori relativi alla condotta sottomarina dell'impianto di depurazione di Trani, per cui Guadagnuolo fu nominato consulente dal Comune nel 2012. Il Tribunale lo ha ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata, disponendo la trasmissione di alcuni atti processuali in Procura per accertare eventuali responsabilità dei funzionari comunali che provvidero ad emettere in suo favore i mandati di pagamento per la consulenza.
Secondo l'accusa, la condotta a servizio del depuratore sarebbe stata difforme rispetto al progetto appaltato nel 2004 e i lavori sarebbero stati interrotti senza che tutto ciò fosse contestato alla Sacramati Costruzioni, aggiudicataria della gara d'appalto. Assolti, invece, gli altri due imputati: Daniella Piola, socia della Sacramati Costruzioni e Graziano Falappa, amministratore della società, che erano stati accusati di concorso in frode in pubbliche forniture.
Il solo Falappa era stato accusato anche di omissione di atti di ufficio, accusa dalla quale è stato pure assolto. Il Tribunale ha riconosciuto il diritto del Comune, costituito parte civile, al risarcimento dei danni. Le motivazioni della sentenza sono attese nei prossimi 90 giorni.
Secondo l'accusa, la condotta a servizio del depuratore sarebbe stata difforme rispetto al progetto appaltato nel 2004 e i lavori sarebbero stati interrotti senza che tutto ciò fosse contestato alla Sacramati Costruzioni, aggiudicataria della gara d'appalto. Assolti, invece, gli altri due imputati: Daniella Piola, socia della Sacramati Costruzioni e Graziano Falappa, amministratore della società, che erano stati accusati di concorso in frode in pubbliche forniture.
Il solo Falappa era stato accusato anche di omissione di atti di ufficio, accusa dalla quale è stato pure assolto. Il Tribunale ha riconosciuto il diritto del Comune, costituito parte civile, al risarcimento dei danni. Le motivazioni della sentenza sono attese nei prossimi 90 giorni.