Consulenza Amet, segnalazione alla Procura della Corte dei Conti

E’ di un consigliere di maggioranza. Dubbi sull'incarico alla Chiarello. Bufera.

martedì 11 novembre 2008
La cerimonia d'inaugurazione della mostra sul centenario dell'Amet si apre sotto una cattiva stella. Mentre il sindaco Tarantini ed il presidente Gala tagliavano nastri e posavano per le foto di rito, è rimbalzata la notizia - confermata anche da fonti vicine l'azienda - di una segnalazione di un consigliere comunale del partito di Forza Italia alla Procura della Corte dei Conti, sull'illegittimità del conferimento dell'incarico di consulenza esterna alla Chiarello (48mila euro per un incarico di natura legale).

Nella nota, il consigliere sottolinea i motivi per cui ha richiesto alla magistratura contabile di valutare l'illegittimità del provvedimento di incarico, in primis la presenza, in Amet, di un avvocato addetto all'ufficio legale (l'avvocato Turi), per la quale l'azienda ha recentemente sostenuto dei costi per la partecipazione ad un master formativo.



Il consigliere cita i cinque requisiti previsti per l'esternalizzazione di un incarico professionale da parte di una società di capitale pubblico (come nel caso di Amet): la rispondenza degli incarichi conferiti agli obiettivi dell'amministrazione, la specificità e temporaneità dell'incarico, l'impossibilità di procurarsi le utilità con personale interno dell'Ente, l'esistenza di una adeguata motivazione del provvedimento con il quale l'incarico viene conferito e la proporzione tra compenso erogato ed utilità conseguite dall'Ente. L'assenza di tali requisiti o l'insufficienza degli stessi potrebbe consentire comunque il conferimento all'esterno ma a patto che si verifichino situazioni di eccezionalità, urgenza, necessità e straordinarietà.

Il consigliere ricorda che la magistratura contabile ha più volte affermato di ridimensionare drasticamente il numero degli incarichi e delle consulenze esterne allo scopo di utilizzare le professionalità dei dipendenti in servizio. Cosa non accaduta nel caso in questione.

Insomma, l'incarico alla Chiarello fa discutere ed apre uno squarcio nella maggioranza di centrodestra. Un provvedimento contestato da molti, adesso denunciato da un consigliere del partito di maggioranza relativa, e che, al di là di tutto, va a pesare sulle casse di un'azienda «che - come ricorda lo stesso consigliere nella sua nota - chiude con un bilancio in passivo di 284mila euro ed un indebitamento nei confronti degli Istituti di Credito pari a 3 milioni di euro».