Contratto di quartiere, cemento e zero servizi
Roberto Visibelli: «Previsioni disattese. Solo case e erbacce». Il caso di via Polonia
martedì 28 agosto 2012
11.25
Il movimento civico Forza Trani continua a richiamare l'attenzione dell'amministrazione e dei dirigenti comunali sullo stato attuativo del programma edilizio del Contratto di quartiere. Con una nota a firma di Roberto Visibelli, Forza Trani contesta sia l'operato di un'impresa locale «che ha realizzato – a detta di Visibelli - immobili difformi dalle previsioni della variante al piano di zona, alla base del Contratto di quartiere, potendo così, tra l'altro, realizzare e vendere un piano in più per civili abitazioni, rosicchiando le aree comunali sulle quali dovrebbero sorgere i servizi» e sia quello della civica amministrazione «che non ha nè vigilato e nè realizzato le previste urbanizzazioni secondarie, pur avendo incassato fior di quattrini dai cittadini».
Facendo seguito ad altre due missive (del 20 luglio e del 22 agosto) relative alle anomalie riscontrate su via Superga ad angolo con via delle Tufare, Forza Trani analizza la situazione dei lotti di via Polonia. «Nonostante gli edifici siano stati completati da parecchi mesi (per cui si suppone che l'Impresa costruttrice abbia interamente pagato la propria quota degli oneri per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria) non vi è traccia alcuna della doverosa realizzazione da parte del Comune delle previste opere di urbanizzazione (verde attrezzato ed area a parcheggio). In secondo luogo, l'area effettivamente a disposizione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria è, ictu oculi, sensibilmente ed immotivatamente inferiore a quanto previsto nella variante al piano di zona, alla base del Contratto di quartiere».
Secondo gli elaborati progettuali, infatti, il lotto G1/G2 di via Polonia avrebbe dovuto occupare 809 metri quadrati (481 di sedime fabbricati e 328 di area di pertinenza). La relativa particella catastale ha invece beneficiato di una superficie di 1.190 metri quadrati. Analogamente, il lotto Y1/Y2/Y3 (sempre insistente su via Polonia) avrebbe dovuto occupare 1.619 metri quadrati (703 di sedime fabbricati e 916 di area di pertinenza) invece la relativa particella catastale ha una superficie di 1.997 metri quadrati. «Pertanto – scrive Visibelli - l'area utile per la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria effettivamente fruibile si è misteriosamente ridotta di ben 759 metri quadrati. Se analoga riduzione (ad libitum!) si dovesse verificare (come temo che sia) anche per gli altri lotti, è evidente che non saranno rispettati i parametri minimi di legge, determinando, tra l'altro nocumento a quei concittadini che, con grandi sacrifici economici, abitano nel quartiere».
Ma vi sarebbe di più. «Come già segnalato – scrive Visibelli - in mie numerose note indirizzate nel 2009 e nel 2010 alla precedente amministrazione, l'ultima delle quali depositata il 2 novembre 2010, e come ben evidenziato in un affollato convegno tenuto dal movimento civico Forza Trani presso l'auditorium di San Luigi il 19 dicembre del 2010, il costo di acquisizione dei suoli del lotto Y1/Y2/Y3, pagato dall'impresa esecutrice è stato significativamente e stranamente sottostimato, in danno delle casse comunali. Nell'avviso pubblico per l'individuazione dei soggetti attuatori, il costo di acquisizione suoli fu fissato in 50 euro al metro cubo. Successivamente, a seguito di una perizia di un tecnico incaricato e lautamente retribuito, il valore unitario dei suoli da espropriare (aventi Indice di fabbricabilità pari a 1 mc/mq) fu determinato in 79 euro al metro quadrato. Poiché al suolo su cui ricade il lotto Y1/Y2/Y3, di proprietà comunale, è stato invece assegnato un indice di fabbricabilità maggiore (pari a 2,67 mc/mq), era del tutto evidente che il suolo doveva essere pagato ben di più del prezzo effettivamente incassato con una differenza in danno del Comune di oltre 376mila euro».
La nota di Forza Trani si conclude con la reiterata denuncia di un ulteriore aumento dei carichi insediativi: «Ho potuto rilevare – scrive Visibelli - che i lotti Y1/Y2 sembrano essere stati realizzati in grave difformità rispetto agli schemi progettuali del Contratto di quartiere. Negli schemi progettuali, i lotti Y1/Y2 si articolano in un livello a destinazione commerciale ed in due livelli a destinazione residenziale. Gli edifici dei lotti Y1/Y2, così come realizzati ed accatastati, si articolano in un livello ad uso ufficio e tre livelli ad uso residenziale. E' quindi del tutto evidente come i lotti Y1/Y2 siano da considerarsi irregolari, avendo conseguito un ingiustificato, quanto significativo, aumento della superficie utile, ben un terzo in più. Chiedo pertanto come possa essere stata assentita questa variazione che, peraltro, introduce un ulteriore aumento dei carichi insediativi, senza le doverose aree per urbanizzazioni secondarie».
Facendo seguito ad altre due missive (del 20 luglio e del 22 agosto) relative alle anomalie riscontrate su via Superga ad angolo con via delle Tufare, Forza Trani analizza la situazione dei lotti di via Polonia. «Nonostante gli edifici siano stati completati da parecchi mesi (per cui si suppone che l'Impresa costruttrice abbia interamente pagato la propria quota degli oneri per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria) non vi è traccia alcuna della doverosa realizzazione da parte del Comune delle previste opere di urbanizzazione (verde attrezzato ed area a parcheggio). In secondo luogo, l'area effettivamente a disposizione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria è, ictu oculi, sensibilmente ed immotivatamente inferiore a quanto previsto nella variante al piano di zona, alla base del Contratto di quartiere».
Secondo gli elaborati progettuali, infatti, il lotto G1/G2 di via Polonia avrebbe dovuto occupare 809 metri quadrati (481 di sedime fabbricati e 328 di area di pertinenza). La relativa particella catastale ha invece beneficiato di una superficie di 1.190 metri quadrati. Analogamente, il lotto Y1/Y2/Y3 (sempre insistente su via Polonia) avrebbe dovuto occupare 1.619 metri quadrati (703 di sedime fabbricati e 916 di area di pertinenza) invece la relativa particella catastale ha una superficie di 1.997 metri quadrati. «Pertanto – scrive Visibelli - l'area utile per la realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria effettivamente fruibile si è misteriosamente ridotta di ben 759 metri quadrati. Se analoga riduzione (ad libitum!) si dovesse verificare (come temo che sia) anche per gli altri lotti, è evidente che non saranno rispettati i parametri minimi di legge, determinando, tra l'altro nocumento a quei concittadini che, con grandi sacrifici economici, abitano nel quartiere».
Ma vi sarebbe di più. «Come già segnalato – scrive Visibelli - in mie numerose note indirizzate nel 2009 e nel 2010 alla precedente amministrazione, l'ultima delle quali depositata il 2 novembre 2010, e come ben evidenziato in un affollato convegno tenuto dal movimento civico Forza Trani presso l'auditorium di San Luigi il 19 dicembre del 2010, il costo di acquisizione dei suoli del lotto Y1/Y2/Y3, pagato dall'impresa esecutrice è stato significativamente e stranamente sottostimato, in danno delle casse comunali. Nell'avviso pubblico per l'individuazione dei soggetti attuatori, il costo di acquisizione suoli fu fissato in 50 euro al metro cubo. Successivamente, a seguito di una perizia di un tecnico incaricato e lautamente retribuito, il valore unitario dei suoli da espropriare (aventi Indice di fabbricabilità pari a 1 mc/mq) fu determinato in 79 euro al metro quadrato. Poiché al suolo su cui ricade il lotto Y1/Y2/Y3, di proprietà comunale, è stato invece assegnato un indice di fabbricabilità maggiore (pari a 2,67 mc/mq), era del tutto evidente che il suolo doveva essere pagato ben di più del prezzo effettivamente incassato con una differenza in danno del Comune di oltre 376mila euro».
La nota di Forza Trani si conclude con la reiterata denuncia di un ulteriore aumento dei carichi insediativi: «Ho potuto rilevare – scrive Visibelli - che i lotti Y1/Y2 sembrano essere stati realizzati in grave difformità rispetto agli schemi progettuali del Contratto di quartiere. Negli schemi progettuali, i lotti Y1/Y2 si articolano in un livello a destinazione commerciale ed in due livelli a destinazione residenziale. Gli edifici dei lotti Y1/Y2, così come realizzati ed accatastati, si articolano in un livello ad uso ufficio e tre livelli ad uso residenziale. E' quindi del tutto evidente come i lotti Y1/Y2 siano da considerarsi irregolari, avendo conseguito un ingiustificato, quanto significativo, aumento della superficie utile, ben un terzo in più. Chiedo pertanto come possa essere stata assentita questa variazione che, peraltro, introduce un ulteriore aumento dei carichi insediativi, senza le doverose aree per urbanizzazioni secondarie».