Contratto di Quartiere, Trani#ACapo all'attacco dell'amministrazione comunale

Ennesima denuncia da parte del movimento sugli oneri aggiuntivi

giovedì 8 settembre 2016 9.17
«Il 27 luglio, in Consiglio comunale, rispondendo alle nostre domande, il sindaco Bottaro ha detto che il giorno dopo, quindi il 28 luglio, sarebbe partita l'escussione della polizza depositata dalla Graziano Srl quando ha firmato la transazione con il Comune per gli oneri aggiuntivi del Contratto di Quartiere e disse anche che il giorno dopo, sempre il 28 luglio, avrebbe avviato il procedimento di revoca del permesso di costruire. Non ci risulta che sia accaduta né l'una, né l'altra cosa. Delle due l'una: o il sindaco mente spudoratamente e in tal caso ci piacerebbe saper il perché o al Comune c'è qualcuno che ha interesse a proteggere l'impresa. Stamattina abbiamo scritto al sindaco, chiedendo una risposta urgente e per iscritto. Se non accadrà, nell'interesse dei tranesi, ci rivolgeremo alla magistratura contabile e penale».

E' quanto dichiara Antonio Procacci, portavoce del movimento Trani#ACapo, sulla vicenda dei crediti vantati dal Comune nei confronti di tre imprese che hanno costruito e venduto case nell'ambito del Contratto di Quartiere. «Siamo stati i primi, il 29 ottobre del 2015, a denunciare questa vicenda, a mettere in piazza carte tenute nascoste per molto tempo, dove c'era scritto che tre costruttori che hanno costruito palazzi e venduto case nel quartiere Sant'Angelo dovevano complessivamente 8 milioni al Comune di Trani», prosegue Procacci. «E siamo stati i primi, Il 7 luglio scorso, a denunciare che l'accordo siglato tra uno di questi costruttori e il Comune non era stato rispettato».

«Secondo quella transazione l'impresa Graziano», spiega Maria Grazia Cinquepalmi, consigliere comunale di Trani#ACapo, «avrebbe dovuto versare entro il 30 giugno nelle casse del Comune 728.538 euro + 53.939,17 + 114.481,83. E invece ha versato solo 103.901 euro. Questo perché con lettere del 2/5/2016 e 30/6/2016 l'impresa ha posto in dubbio l'esattezza degli importi. Dal Comune nessuno si è preso la briga di rispondere e l'azienda, autonomamente, ha deciso di versare 103.901 euro anziché quanto pattuito. Questo nonostante nell'atto di dilazione l'impresa si impegnava a pagare "senza alcuna riserva o eccezione" i crediti vantati dal Comune di Trani, "definiti e riconosciuti" dalla società. E nonostante, soprattutto, il rilascio del permesso di costruire che era fondato sull'atto che era stato predisposto e sottoscritto. Atto che all'articolo 3, in caso di inadempimento, prevede la rescissione della convenzione con conseguente immediata revoca del permesso di costruire e "il diritto del Comune di esigere immediatamente e per l'intero tutto il credito vantato", nei confronti di entrambe le società, la vecchia e la nuova».

Maria Grazia Cinquepalmi ha posto la questione al Sindaco negli interventi preliminari del Consiglio comunale del 27 luglio scorso e questa è stata la risposta di Bottaro (come da trascrizione del verbale del Consiglio): «So che domani è in partenza, quindi la nota l'ho già vista, parte domani, ed è l'escussione della Polizza, nonché l'avvio del procedimento di revoca del permesso di costruire. Quindi si sta procedendo assolutamente nella direzione ritengo più corretta e cioè quella di assolutamente considerare come inadempiente la Graziano Srl, perché ha sottoscritto degli atti rispetto ai quali chiaramente non ha inteso invece adempiere. Senza voler entrare nelle motivazione poi, nelle somme. Chiaramente senza saper leggere e né scrivere se ha ritenuto, chiaramente se obbligato a quelle somme garantite con polizza. Noi non possiamo che escutere quella polizza e avviare il procedimento di revoca dei permessi di costruire». «Al Sindaco», conclude Aldo Procacci, capogruppo di Trani#ACapo, «abbiamo chiesto di farci sapere ufficialmente se quello che lui ha dichiarato in Consiglio è avvenuto oppure no e, nel caso in cui non fosse avvenuto, se ha preso provvedimenti nei confronti dei dirigenti o dei dipendenti inadempienti. Esigiamo una risposta celere. Come anche esigiamo di sapere se e come procedono le azioni legali nei confronti delle imprese Manna e Scaringi e, soprattutto, se sono stati interrotti i termini di prescrizione dei crediti vantati nei loro confronti».