Controvento, un mese per la burocrazia e poi inaugurazione
Terminati i lavori, l'apertura del centro sembra ormai imminente
mercoledì 14 ottobre 2015
Manca un mese o poco più all'inaugurazione del centro Controvento, che sta sorgendo all'interno del capannone sequestrato al boss Anacondia, in via Curatoio. A quattro anni dalla presentazione ufficiale del progetto, i lavori di adeguamento della struttura che ospiterà il "cantiere innovativo per il contrasto alle dipendenze patologiche", che sarà gestito dalla Comunità Oasi2, sono terminati. Mancano solo le pratiche burocratiche di rito (allaccio dei servizi, ultime certificazioni) e poi sarà tutto pronto per accogliere le attività. La comunità, che prende il nome dal testo di una canzone di Ivano Fossati, garantirà l'accoglienza di trenta persone. All'interno della struttura si procederà ad interventi di cura, prevenzione e interventi di inserimento socio-lavorativo per gli utenti della comunità.
La Regione Puglia ha concesso al progetto un contributo di 750mila euro, all'interno di "Libera il Bene", iniziativa per il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata nata dalla collaborazione tra l'assessorato regionale alle Politiche giovanili e Libera ed è una delle azioni del programma "Bollenti Spiriti". Il Comune ha, invece, investito 83mila euro (fondi impegnati nel bilancio 2012). La comunità sarà composta da 700 metri quadrati, suddivisi in stanze e piccoli laboratori. A realizzare i lavori, la società Edilres di Acquaviva delle Fonti.
Il sistema di attività e servizi di Controvento, nel progetto finale, sarà costituito, oltre che dalla comunità terapeutica residenziale, anche da una struttura da dedicare alla cantieristica navale e da un centro polifunzionale per la promozione del protagonismo giovanile e della cittadinanza attiva. Sulla realizzazione e sulle tempistiche del tutto, però, dovrà essere il Comune a pronunciarsi, anche in base alle proprie possibilità economiche.
La Regione Puglia ha concesso al progetto un contributo di 750mila euro, all'interno di "Libera il Bene", iniziativa per il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata nata dalla collaborazione tra l'assessorato regionale alle Politiche giovanili e Libera ed è una delle azioni del programma "Bollenti Spiriti". Il Comune ha, invece, investito 83mila euro (fondi impegnati nel bilancio 2012). La comunità sarà composta da 700 metri quadrati, suddivisi in stanze e piccoli laboratori. A realizzare i lavori, la società Edilres di Acquaviva delle Fonti.
Il sistema di attività e servizi di Controvento, nel progetto finale, sarà costituito, oltre che dalla comunità terapeutica residenziale, anche da una struttura da dedicare alla cantieristica navale e da un centro polifunzionale per la promozione del protagonismo giovanile e della cittadinanza attiva. Sulla realizzazione e sulle tempistiche del tutto, però, dovrà essere il Comune a pronunciarsi, anche in base alle proprie possibilità economiche.