Tempi di lavoro dimezzati, disagi per la chiusura dei bagni pubblici
I dipendenti delle cooperative segnalano una situazione insostenibile per cittadini e turisti
mercoledì 18 marzo 2015
7.01
Mesi di protesta, di agitazioni, di tumulti. La frustrazione e la paura di non riuscire a guadagnare uno stipendio adeguato per mantenere la propria famiglia. Le cooperative "Eurocoop" e "Re Manfredi" sono titolari, fino a nuovo bando, dei servizi dati in gestione dal Comune, dalla cura del verde cittadino alla pulizia dei bagni pubblici e delle strutture comunali. Ai dipendenti era stato garantito pieno impiego fino alle nuove assegnazioni. Eppure, qualcosa è andato storto.
Il commissario straordinario, Maria Rita Iaculli, ha provveduto a rinnovare gli affidamenti, ma la promessa del "pieno impiego" non si può certo dire esser stata mantenuta. I tempi di lavoro sono stati dimezzati e, di conseguenza, anche le relative paghe dei lavoratori. A nulla è valsa la tendopoli installata da mesi di fronte a Palazzo di Città.
La decisione della Iaculli sembra esser irremovibile, nonostante i dipendenti delle cooperative denuncino una situazione insostenibile per cittadini, turisti e dipendenti stessi. Con la riduzione delle ore di lavoro i bagni pubblici chiudono prima, provocando disagi in diversi punti della città e soprattutto in via Alvanez, dove ogni giorno si fermano numerosi pullman turistici, con bambini e adulti che non trovano i bagni pubblici agibili. Stesse difficoltà in villa comunale, in piazza della Repubblica e presso villa Bini.
I dipendenti, inoltre, segnalano che il loro stipendio è stato ridotto del 50% e, così, chi prima lavorava per quattro ore, adesso lavora solo per due. Stanchi ed esausti, i lavoratori non si arrendono e continuano a protestare, nella speranza che, prima o poi, la Iaculli li ascolti e la situazione cambi.
Il commissario straordinario, Maria Rita Iaculli, ha provveduto a rinnovare gli affidamenti, ma la promessa del "pieno impiego" non si può certo dire esser stata mantenuta. I tempi di lavoro sono stati dimezzati e, di conseguenza, anche le relative paghe dei lavoratori. A nulla è valsa la tendopoli installata da mesi di fronte a Palazzo di Città.
La decisione della Iaculli sembra esser irremovibile, nonostante i dipendenti delle cooperative denuncino una situazione insostenibile per cittadini, turisti e dipendenti stessi. Con la riduzione delle ore di lavoro i bagni pubblici chiudono prima, provocando disagi in diversi punti della città e soprattutto in via Alvanez, dove ogni giorno si fermano numerosi pullman turistici, con bambini e adulti che non trovano i bagni pubblici agibili. Stesse difficoltà in villa comunale, in piazza della Repubblica e presso villa Bini.
I dipendenti, inoltre, segnalano che il loro stipendio è stato ridotto del 50% e, così, chi prima lavorava per quattro ore, adesso lavora solo per due. Stanchi ed esausti, i lavoratori non si arrendono e continuano a protestare, nella speranza che, prima o poi, la Iaculli li ascolti e la situazione cambi.