Covid pigliatutto: la strage silenziosa degli "altri"
Dai dati dell’OMS a quelli dell’Agenas nazionale fino alla Puglia, l’onda lunga degli effetti di una sanità congestionata dalla pandemia
martedì 13 aprile 2021
10.07
Tre milioni di decessi nel mondo è un numero che riguarda tutti noi: siamo in quel conto perché abbiamo perso un parente, un amico, perché siamo in fila per i vaccini o perchè ancora fatichiamo a far le scale dopo esserci ammalati magari un anno fa. Poi ve n'è un altro, di numero, spaventosamente alto e drammaticamente indefinibile con esattezza perche se l'OMS ha dichiarato in questi giorni che a quei tre milioni di vittime del Covid se ne andrebbero aggiunti tre volte tanto alla fine della conta significa che al di là delle polemiche su sanità locali o nazionali l'onda lunga del virus sta mietendo e mieterà ancora vittime per via dei sistemi sanitari in gran parte e d'improvviso assorbiti dalla pandemia di coronavirus.
In italia? Fatte le dovute eccezioni, (ad esempio una controtrendenza di trapianti in Piemonte, addirittura aumentati, la prova che una maggiore organizzazione e strutture efficienti potevano arginare in modo migliore gli effetti della pandemia), siamo sulla linea drammatica di quei "danni collaterali" da covid. Basti pensare che da gennaio a settembre 2020 le visite specialistiche degli italiani sono state il 30 per cento in meno, che equivale a 52 milioni di consulti dal ginecologo, dal cardiologo, dall'urologo e a milioni di screening preventivi in meno , compresi tac, risonanze, analisi, ecografie etc.
I nuovi dati di Agenas, l'Agenzia sanitaria nazionale delle Regioni sono drammaticamente espliciti. Nei primi sei mesi del 2020, i ricoveri sono stati 3,1 milioni, contro i 4,3 dello stesso periodo dell'anno precedente. Il che significa che sono andati perduti 1 milione e duecentomila pazienti, il 28 per cento del totale. Per altro, se si considera che nella statistica sono compresi anche i malati Covid, è agevole concludere che l'attività di cura destinata agli "altri malati" si riduce ulteriormente.
La Puglia? Dall'Agenas i dati della Puglia quanto a screening mancati al seno e quelli per il tumore al colon - retto non sono pervenuti - come le previsioni del tempo a Potenza di tanti anni fa. Ma sappiamo che i ricoveri mancati a seguito di ictus hanno raggiunto punte tra le più alte d'Italia (meno 35%). Quanto alle visite specialistiche il calo - pur altissimo - è tra i più bassi in Italia, meno 24 %, così come le visite oncologiche, meno 11%; mentre per i ricoveri nei pronto soccorso, pur urgenti , il calo è stato di oltre il 41%.
La drammatica verità è che se il covid ha creato una premessa di una epidemia di tumori a causa il blocco di esami e visite oncologiche con lo stop agli screening a inizio pandemia, oltre la paura e le difficoltà dei pazienti ad accedere agli ospedali in corrispondenza delle diverse ondate, è vero anche che in questo anno ci sono state vittime anche solo per infezioni gravi alle vie urinarie che necessitavano di interventi non giunti in tempo per mancanza di posti , per fare solo un esempio. O gravi danni permanenti per un calo vertiginoso anche degli interventi ortopedici.
Si parla già di "Piano Marshall straordinario" per la lotta al tumore, visto che le decine di migliaia di tumori che si sarebbero potuti diagnosticare in fase iniziale, trattare con cure mininvasive e in molti casi guarire, col passare del tempo si presenteranno in fase avanzata con terapie più complesse e gli esiti purtroppo più incerti. La verità è che molti aspetti della sanità andranno probabilmente rivisti e rielaborati. Non sta a noi dirlo, ovviamente, soltanto forse augurarcelo. L'emergenza del Covid dovrebbe insegnare che il regime di emergenza potrebbe in futuro diventare normalità. In un territorio come il nostro dove si smantellano strutture ospedaliere (l'ultimo riferimento è all'ospedale di Trani) fa impressione ancora di più.
Oggi il male assoluto si chiama coronavirus, domani chissà. Ormai ci siamo ritorti la Terra contro e il minimo è saperci cautelare con lo stesso progresso che ci sta autodistruggendo. Ecco un'altra patologia dilagante. Abbiamo tutti più paura.
In italia? Fatte le dovute eccezioni, (ad esempio una controtrendenza di trapianti in Piemonte, addirittura aumentati, la prova che una maggiore organizzazione e strutture efficienti potevano arginare in modo migliore gli effetti della pandemia), siamo sulla linea drammatica di quei "danni collaterali" da covid. Basti pensare che da gennaio a settembre 2020 le visite specialistiche degli italiani sono state il 30 per cento in meno, che equivale a 52 milioni di consulti dal ginecologo, dal cardiologo, dall'urologo e a milioni di screening preventivi in meno , compresi tac, risonanze, analisi, ecografie etc.
I nuovi dati di Agenas, l'Agenzia sanitaria nazionale delle Regioni sono drammaticamente espliciti. Nei primi sei mesi del 2020, i ricoveri sono stati 3,1 milioni, contro i 4,3 dello stesso periodo dell'anno precedente. Il che significa che sono andati perduti 1 milione e duecentomila pazienti, il 28 per cento del totale. Per altro, se si considera che nella statistica sono compresi anche i malati Covid, è agevole concludere che l'attività di cura destinata agli "altri malati" si riduce ulteriormente.
La Puglia? Dall'Agenas i dati della Puglia quanto a screening mancati al seno e quelli per il tumore al colon - retto non sono pervenuti - come le previsioni del tempo a Potenza di tanti anni fa. Ma sappiamo che i ricoveri mancati a seguito di ictus hanno raggiunto punte tra le più alte d'Italia (meno 35%). Quanto alle visite specialistiche il calo - pur altissimo - è tra i più bassi in Italia, meno 24 %, così come le visite oncologiche, meno 11%; mentre per i ricoveri nei pronto soccorso, pur urgenti , il calo è stato di oltre il 41%.
La drammatica verità è che se il covid ha creato una premessa di una epidemia di tumori a causa il blocco di esami e visite oncologiche con lo stop agli screening a inizio pandemia, oltre la paura e le difficoltà dei pazienti ad accedere agli ospedali in corrispondenza delle diverse ondate, è vero anche che in questo anno ci sono state vittime anche solo per infezioni gravi alle vie urinarie che necessitavano di interventi non giunti in tempo per mancanza di posti , per fare solo un esempio. O gravi danni permanenti per un calo vertiginoso anche degli interventi ortopedici.
Si parla già di "Piano Marshall straordinario" per la lotta al tumore, visto che le decine di migliaia di tumori che si sarebbero potuti diagnosticare in fase iniziale, trattare con cure mininvasive e in molti casi guarire, col passare del tempo si presenteranno in fase avanzata con terapie più complesse e gli esiti purtroppo più incerti. La verità è che molti aspetti della sanità andranno probabilmente rivisti e rielaborati. Non sta a noi dirlo, ovviamente, soltanto forse augurarcelo. L'emergenza del Covid dovrebbe insegnare che il regime di emergenza potrebbe in futuro diventare normalità. In un territorio come il nostro dove si smantellano strutture ospedaliere (l'ultimo riferimento è all'ospedale di Trani) fa impressione ancora di più.
Oggi il male assoluto si chiama coronavirus, domani chissà. Ormai ci siamo ritorti la Terra contro e il minimo è saperci cautelare con lo stesso progresso che ci sta autodistruggendo. Ecco un'altra patologia dilagante. Abbiamo tutti più paura.