Crisi del comparto agricolo, Unimpresa traccia un bilancio
Montaruli: «Situazione gravissima per l'economia della Bat»
mercoledì 18 novembre 2009
«Unitamente ad altri fattori che stanno bloccando da tempo i consumi, la crisi in agricoltura è sempre stata un termometro per l'economia locale. L'economia del nostro territorio, fortemente condizionata, positivamente o negativamente, da quella prodotta dal settore agricolo, viene messa a dura prova e le prospettive nell'immediato futuro sono purtroppo prevedibili e per nulla tranquillizzanti».
Unimpresa Bat commenta così le conseguenze derivanti dalla gravissima crisi del comparto agricolo sull'intero sistema produttivo e commerciale provinciale.
«Gli attacchi che i produttori agricoli subiscono tutti i giorni - spiega il direttore Savino Montaruli - , a cominciare dalla concorrenza dei prodotti provenienti dall'estero, per finire alla assoluta mancanza di politiche di lungo respiro e di reti infrastrutturali necessarie per lo sviluppo di un comparto in forte crisi di innovazione e coesione, preoccupano anche i commercianti e le libere professioni, le cui economie sono interconnese ed interdipendenti, soprattutto relativamente ai consumi. Per questa ragione e per sostenere la giusta causa di quanti in questi giorni stanno legittimamente ponendo in essere azioni di protesta, con richieste di sostegno, manifestiamo la nostra totale solidarietà e disponibilità affinché i tavoli di confronto possano vederci partecipi.
L'invito a tutte le forze istituzionali affinché si smetta di attuare "politiche di emergenza" che non guardano in avanti, affinché siano i reali problemi del territorio a guidare l'azione politica. Tassi di disoccupazione che sfiorano il 30% sono un dato storico che non può più essere tollerato. Le sfide che attendono la neonata provincia di Barletta-Andria-Trani sono di quelle difficili e minimizzare i problemi, con declini di responsabilità è il peggior modo di affrontarli.
Le scelte che saranno compiute in questo particolare momento di crisi saranno vitali per il presente e per il futuro. Le scadenze che ci attendono sono di quelle difficili che richiedono impegno e capacità straordinarie. Con la fine del finanziamento pubblico, previsto per il 2013 e l'avvento di politiche sempre più volte ad una visione Federalista dello Stato e degli Enti Locali, bisognerà seriamente cominciare a riflettere sulle capacità di classi dirigenti che siano in grado di affrontare questi momenti difficili. In gioco c'è il nostro futuro, non solo economico».
Unimpresa Bat commenta così le conseguenze derivanti dalla gravissima crisi del comparto agricolo sull'intero sistema produttivo e commerciale provinciale.
«Gli attacchi che i produttori agricoli subiscono tutti i giorni - spiega il direttore Savino Montaruli - , a cominciare dalla concorrenza dei prodotti provenienti dall'estero, per finire alla assoluta mancanza di politiche di lungo respiro e di reti infrastrutturali necessarie per lo sviluppo di un comparto in forte crisi di innovazione e coesione, preoccupano anche i commercianti e le libere professioni, le cui economie sono interconnese ed interdipendenti, soprattutto relativamente ai consumi. Per questa ragione e per sostenere la giusta causa di quanti in questi giorni stanno legittimamente ponendo in essere azioni di protesta, con richieste di sostegno, manifestiamo la nostra totale solidarietà e disponibilità affinché i tavoli di confronto possano vederci partecipi.
L'invito a tutte le forze istituzionali affinché si smetta di attuare "politiche di emergenza" che non guardano in avanti, affinché siano i reali problemi del territorio a guidare l'azione politica. Tassi di disoccupazione che sfiorano il 30% sono un dato storico che non può più essere tollerato. Le sfide che attendono la neonata provincia di Barletta-Andria-Trani sono di quelle difficili e minimizzare i problemi, con declini di responsabilità è il peggior modo di affrontarli.
Le scelte che saranno compiute in questo particolare momento di crisi saranno vitali per il presente e per il futuro. Le scadenze che ci attendono sono di quelle difficili che richiedono impegno e capacità straordinarie. Con la fine del finanziamento pubblico, previsto per il 2013 e l'avvento di politiche sempre più volte ad una visione Federalista dello Stato e degli Enti Locali, bisognerà seriamente cominciare a riflettere sulle capacità di classi dirigenti che siano in grado di affrontare questi momenti difficili. In gioco c'è il nostro futuro, non solo economico».