Crisi, in Prefettura insediato il gruppo di allarme sociale
Recepita in tempi record la direttiva ministeriale. Il plauso del procuratore capo di Trani Carlo Maria Capristo
venerdì 15 giugno 2012
10.54
Il grave momento di crisi economica che sta attanagliando il nostro Paese, e il mondo intero, non accenna a terminare, e sarà ricordato dalla storia anche per il suo elevato numero di vittime in termini di vite umane, rappresentato dai suicidi, e di problemi sociali in qualche modo legati all'economia, al lavoro che scarseggia sempre più, con tassi di disoccupazione molto elevati. Poi ci sono le aziende che non riescono ad accedere al credito, i licenziamenti, l'uso e abuso di cassa integrazione, la criminalità organizzata che si approfitta di questo momento d'instabilità, le famiglie che non arrivano a fine mese, la disperazione, i suicidi.
E' proprio da questa incontrollabile escalation, di morti a causa della crisi, che il Ministero degli Interni ha emanato la direttiva 11001/110(1) il 17 maggio scorso, in esecuzione della quale si è istituito, con provvedimento prefettizio il Gruppo di "Allarme sociale" nella BAT Si è proceduto al suo insediamento nella mattinata del 14 giugno presso la sede della Prefettura a Barletta. La rapidità con cui l'idea ministeriale è stata recepita nella Seta provincia, stabilendo un primato in Italia, è motivo di plauso, sottolineato anche dal Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, al Procuratore capo di Trani, Carlo Maria Capristo, e al Prefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani, Carlo Sessa, promotori del progetto.
Il gruppo di lavoro ha l'intento di mettere in collegamento gli enti che vi aderiscono, cioè i dieci comuni del territorio provinciale, la Provincia, presente con il presidente Ventola, l'Asl, che svolgerà un importante ruolo di ascolto e ricezione di quei fenomeni di disagio psico-sociale che, scaturiti dalla crisi, diventano tra le principali cause di vere e proprie patologie, prevenendo e combattendo insieme le cause di quei problemi, che possono solo adagiare un territorio fra le braccia dell'illegalità. Presenti all'incontro anche le forze dell'ordine, l'Agenzia delle Entrate e le associazioni produttive e sindacali. Queste sono state interpellate per conoscere meglio i problemi che causano mali sociali, in modo da intervenire istituzionalmente, come la difficoltà di ricevere credito dalle banche, denunciata da più parti, o i problemi sollevati dai sindacati del 'caporalato' e lavoro nero. Anche la Regione guarda con interesse a tutte le iniziative che si dirigono nel senso della legalità, ha sottolineato una dirigente, ad esempio nell'impegno nella confisca e riutilizzo dei beni della criminalità organizzata. Il Prefetto Sessa ha affermato l'importanza della collaborazione con le associazioni, ed anche con la stampa locale, in grado per altri versi, di dare, a questo Comitato permanente, il polso delle situazioni sociali più critiche nel territorio.
E' proprio da questa incontrollabile escalation, di morti a causa della crisi, che il Ministero degli Interni ha emanato la direttiva 11001/110(1) il 17 maggio scorso, in esecuzione della quale si è istituito, con provvedimento prefettizio il Gruppo di "Allarme sociale" nella BAT Si è proceduto al suo insediamento nella mattinata del 14 giugno presso la sede della Prefettura a Barletta. La rapidità con cui l'idea ministeriale è stata recepita nella Seta provincia, stabilendo un primato in Italia, è motivo di plauso, sottolineato anche dal Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, al Procuratore capo di Trani, Carlo Maria Capristo, e al Prefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani, Carlo Sessa, promotori del progetto.
Il gruppo di lavoro ha l'intento di mettere in collegamento gli enti che vi aderiscono, cioè i dieci comuni del territorio provinciale, la Provincia, presente con il presidente Ventola, l'Asl, che svolgerà un importante ruolo di ascolto e ricezione di quei fenomeni di disagio psico-sociale che, scaturiti dalla crisi, diventano tra le principali cause di vere e proprie patologie, prevenendo e combattendo insieme le cause di quei problemi, che possono solo adagiare un territorio fra le braccia dell'illegalità. Presenti all'incontro anche le forze dell'ordine, l'Agenzia delle Entrate e le associazioni produttive e sindacali. Queste sono state interpellate per conoscere meglio i problemi che causano mali sociali, in modo da intervenire istituzionalmente, come la difficoltà di ricevere credito dalle banche, denunciata da più parti, o i problemi sollevati dai sindacati del 'caporalato' e lavoro nero. Anche la Regione guarda con interesse a tutte le iniziative che si dirigono nel senso della legalità, ha sottolineato una dirigente, ad esempio nell'impegno nella confisca e riutilizzo dei beni della criminalità organizzata. Il Prefetto Sessa ha affermato l'importanza della collaborazione con le associazioni, ed anche con la stampa locale, in grado per altri versi, di dare, a questo Comitato permanente, il polso delle situazioni sociali più critiche nel territorio.