Cucciolo di cane ucciso da un pitbull a Trani
ll grosso cane è stato fermato e legato da una persona che si è ferita alle mani
domenica 21 maggio 2023
9.56
In questa foto la piccola Guzzi stava imparando a riportare il legnetto sulla spiaggia di Trani e mentre il pitbull le si lanciava contro per azzannarla, lei si è messa a pancia all'aria in posizione di remissione, spaventata benché al guinzaglio della sua "sorellina".
Un bruttissimo episodio è accaduto ieri mattina ieri nel parcheggio privato della ex Lum dove alcuni genitori stavano attendendo l'uscita di scuola i ragazzi: un grosso Pitbull è apparso all'improvviso e ha aggredito un cagnolino di 3 mesi, ferendolo mortalmente.
Il signor Francesco Lomolino, presente alla scena, coraggiosamente ha cercato di liberarla dalla feroce aggressione tirando dei calci al molosso e ferendosi le mani, insieme a un altro uomo intervenuto in soccorso, ma benché Guzzi sia stata portata tempestivamente in clinica, per la piccola non c'è stato nulla da fare.
La notizia è diventata virale sui social a Trani, è arrivata anche in redazione una commovente lettera del proprietario di Guzzi, ed è partita una caccia al padrone del pittbull - risultato essere senza microchip - proprio a partire da una richiesta del signor Francesco, addolorato di non essere riuscito a salvare il piccolo; ma anche il solito dibattito sulla opportunità di poter crescere questo tipo di razze di cani selezionate per essere aggressive, e che in molti episodi di cronaca in tutto il mondo risultano, benché cresciuti in ambienti sereni, essere spesso i protagonisti di aggressioni nelle quali perdono il controllo della propria potenza fisica.
Infatti, per chi non lo sapesse, "Pit" in inglese è la "arena" destinata ai sanguinosi spettacoli del bullbaiting e combattimenti di cani, passatempo popolarissimo nella Gran Bretagna del XVIII e XIX secolo. Il nome "Pit bull terrier" significa infatti "Bull terrier della Fossa", dove questo cane era l'attore principe del palcoscenico.
Sempre sui social si sono aggiunti commenti su episodi simili che sarebbero avvenuti nelle settimane precedenti, senza la nefasta conclusione di ieri, ma una cosa è certa: che questi cani lasciati liberi, sia pur sotto il controllo del proprio padrone - ma in questo caso la situazione ripetiamo è più grave perché il cane risulta senza microchip pur essendo in modo evidente non un cane randagio - possono rivelarsi delle schegge impazzite nei confronti di altri cani e nei confronti anche di persone.
Struggente la testimonianza del proprietario della cagnolina, che riconosce nel signor Francesco un vero eroe e come tutti non dà le colpe al pitbull, per il quale viene auspicata da chiunque un percorso riabilitativo, non l'abbattimento. Certo è che quel cane che girava libero, come ha aggredito il piccolo Guzzi, così avrebbe potuto aggredire un ragazzo all'uscita da scuola o una persona qualunque e da più persone ormai Guzzi viene indicata come chi si è sacrificata per salvare a sua volta qualcun altro.
Salve, vi scrivo perché vorrei portare a conoscenza della cittadinanza e dei suoi rappresentanti la nostra disavventura.
Nel pomeriggio di ieri, 19 maggio, mia sorella si è prestata per tenere la nostra cucciola di meticcio di appena 4 mesi in quanto io e la mia compagna, per motivi di lavoro, saremmo mancati da casa per molte ore.
Mia sorella e la piccola Guzzi, dopo una passeggiata al mare, si portavano all'esterno dell'istituto scolastico (ex LUM) per riprendere da scuola la nostra sorella più piccola. Poco prima dell'uscita dei numerosi alunni della scuola, mi sorella temporeggiava con il cucciolo al guinzaglio nel parcheggio antistante, ma ad un tratto un grosso Pitbull adulto senza alcun guinzaglio, sbucava dalle auto in sosta puntando la piccola Guzzi che in segno di sottomissione si sdraiava al suolo. A questo punto il Pitbull avventandosi sul nostro cane, di appena 5 chili, la azzannava al ventre dilaniandola completamente e senza molare la presa. Solo grazie ad alcuni passanti ed all'intervento della Polizia Locale, finalmente il molosso desisteva, per poi essere catturato da personale specializzato. Il Pitbull è attualmente senza un padrone e noi abbiamo perso il nostro cane che, dopo una lunga e costosissima operazione, è deceduto. L'unica cosa che ci consola è pensare che il suo sacrificio abbia permesso di salvaguardare l'incolumità di altri passanti o alunni dell'istituto che si fossero trovati a passare di lì a pochi minuti. Ancora una volta i buoni ed onesti cittadini sono gli unici a pagare le conseguenze dell'inciviltà.
Un bruttissimo episodio è accaduto ieri mattina ieri nel parcheggio privato della ex Lum dove alcuni genitori stavano attendendo l'uscita di scuola i ragazzi: un grosso Pitbull è apparso all'improvviso e ha aggredito un cagnolino di 3 mesi, ferendolo mortalmente.
Il signor Francesco Lomolino, presente alla scena, coraggiosamente ha cercato di liberarla dalla feroce aggressione tirando dei calci al molosso e ferendosi le mani, insieme a un altro uomo intervenuto in soccorso, ma benché Guzzi sia stata portata tempestivamente in clinica, per la piccola non c'è stato nulla da fare.
La notizia è diventata virale sui social a Trani, è arrivata anche in redazione una commovente lettera del proprietario di Guzzi, ed è partita una caccia al padrone del pittbull - risultato essere senza microchip - proprio a partire da una richiesta del signor Francesco, addolorato di non essere riuscito a salvare il piccolo; ma anche il solito dibattito sulla opportunità di poter crescere questo tipo di razze di cani selezionate per essere aggressive, e che in molti episodi di cronaca in tutto il mondo risultano, benché cresciuti in ambienti sereni, essere spesso i protagonisti di aggressioni nelle quali perdono il controllo della propria potenza fisica.
Infatti, per chi non lo sapesse, "Pit" in inglese è la "arena" destinata ai sanguinosi spettacoli del bullbaiting e combattimenti di cani, passatempo popolarissimo nella Gran Bretagna del XVIII e XIX secolo. Il nome "Pit bull terrier" significa infatti "Bull terrier della Fossa", dove questo cane era l'attore principe del palcoscenico.
Sempre sui social si sono aggiunti commenti su episodi simili che sarebbero avvenuti nelle settimane precedenti, senza la nefasta conclusione di ieri, ma una cosa è certa: che questi cani lasciati liberi, sia pur sotto il controllo del proprio padrone - ma in questo caso la situazione ripetiamo è più grave perché il cane risulta senza microchip pur essendo in modo evidente non un cane randagio - possono rivelarsi delle schegge impazzite nei confronti di altri cani e nei confronti anche di persone.
Struggente la testimonianza del proprietario della cagnolina, che riconosce nel signor Francesco un vero eroe e come tutti non dà le colpe al pitbull, per il quale viene auspicata da chiunque un percorso riabilitativo, non l'abbattimento. Certo è che quel cane che girava libero, come ha aggredito il piccolo Guzzi, così avrebbe potuto aggredire un ragazzo all'uscita da scuola o una persona qualunque e da più persone ormai Guzzi viene indicata come chi si è sacrificata per salvare a sua volta qualcun altro.
Salve, vi scrivo perché vorrei portare a conoscenza della cittadinanza e dei suoi rappresentanti la nostra disavventura.
Nel pomeriggio di ieri, 19 maggio, mia sorella si è prestata per tenere la nostra cucciola di meticcio di appena 4 mesi in quanto io e la mia compagna, per motivi di lavoro, saremmo mancati da casa per molte ore.
Mia sorella e la piccola Guzzi, dopo una passeggiata al mare, si portavano all'esterno dell'istituto scolastico (ex LUM) per riprendere da scuola la nostra sorella più piccola. Poco prima dell'uscita dei numerosi alunni della scuola, mi sorella temporeggiava con il cucciolo al guinzaglio nel parcheggio antistante, ma ad un tratto un grosso Pitbull adulto senza alcun guinzaglio, sbucava dalle auto in sosta puntando la piccola Guzzi che in segno di sottomissione si sdraiava al suolo. A questo punto il Pitbull avventandosi sul nostro cane, di appena 5 chili, la azzannava al ventre dilaniandola completamente e senza molare la presa. Solo grazie ad alcuni passanti ed all'intervento della Polizia Locale, finalmente il molosso desisteva, per poi essere catturato da personale specializzato. Il Pitbull è attualmente senza un padrone e noi abbiamo perso il nostro cane che, dopo una lunga e costosissima operazione, è deceduto. L'unica cosa che ci consola è pensare che il suo sacrificio abbia permesso di salvaguardare l'incolumità di altri passanti o alunni dell'istituto che si fossero trovati a passare di lì a pochi minuti. Ancora una volta i buoni ed onesti cittadini sono gli unici a pagare le conseguenze dell'inciviltà.