Da "La traviata" alle opere moderne: la lirica italiana ha una stella tranese, Miryam Marcone
Stasera a Milano spettacolo della soprano pluriblasonata nel nostro Paese e all'estero
lunedì 21 marzo 2022
11.30
Sentirla cantare nel video che pubblichiamo, "Amami Alfredo", è una carezza non solo per la voce e l'interpretazione di questa ragazza, ma anche perchè in quanto tranesi c'è da essere orgogliosi di lei, vincitrice di alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali ma anche autrice e interprete di modi innovativi di proporre la musica lirica. Dopo essere stata - da Jesi a Taormina, da Spoleto a Milano, fino in Francia - Violetta, Rosina, Carmen, questa sera infatti a Milano sarà presentato uno spettacolo, "I Corti del Coccia", parte di un progetto importante di cui Miryam fa parte, promosso dall'Associazione "Amici del loggione del Teatro alla Scala" e che fa parte del programma della sedicesima edizione del Festival "Cinque giornate in musica".
"Un'opera innovativa nel campo della lirica perchè in essa sono state inserite tante micro opere: il palco è stato trasformato in un grande televisore - quello che rappresentava lo schermo della Rai tanti anni fa- e il protagonista, chiamato l'insonne, facendo zapping dà il via ogni volta a una micro opera", ci racconta con entusiasmo Miryam.
L'opera oltretutto rappresenta il simbolo della capacità dell'arte e della musica di adattarsi alle restrizioni del lockdown, essendo originariamente nata per essere trasmessa in streaming: gli spettacoli a Milano sono stati riadattati "non con poche difficoltà - sottolinea l'artista - alla realizzazione dal vivo".
Dello spettacolo, registrato, è stato realizzato anche un dvd ma adesso con la riapertura del teatri prende una veste nuova.
Alle ragioni per cui dunque le è stato conferito il "Sigillo della Città di Trani" , il riconoscimento di cittadinanza benemerita, ossia "per il talento che le ha permesso di affermarsi in prestigiosi contesti in qualità di interpretazione voce e musicalità", vanno aggiunte le doti di ideazione, scrittura, ricerca per avvicinare il più possibile il mondo della lirica ai più giovani, con i quali il rapporto è continuo essendo anche docente di canto lirico (diplomata con lode al Conservatorio E.Duni di Matera, manco a dirlo!). Una ricerca che ha dato vita anche a un coro intergenerazionale con lezioni individuali e collettive di teoria e solfeggio, tecnica del canto e studio dello spartito, nella sua amata Trani, riuscendo a fine percorso a mettere in scena la Traviata di Verdi: un esempio autentico di coinvolgimento e cultura partecipata.
"In questa nuova realizzazione che stasera verrà proposta a Milano abbiamo inserito un'altra opera, "Dormire, guarire, forse", scritta da Salvatore Passantino e con la quale abbiamo vinto anche una un premio al concorso della Fiorenza Cedolins 2021: un'opera ambientata nel periodo clou del covid, che parlava di rapporto tra un' infermiera, da me interpretata e una paziente": una dedica in lirica a tutti gli operatori sanitari, realizzata a febbraio dell'anno scorso, in piena zona rossa, a Novara, con immense difficoltà ma spinti dal desiderio di trasmettere fiducia e energia al pubblico.
Una giovane di cui andare orgogliosi da cittadini, dunque, come lo sono i suoi familiari, il suo primo tifoso, il papà, e, dal Cielo, la sua adorata mamma, Concetta Barone, scomparsa prematuramente due anni fa e conosciuta in città in quanto vigilessa della Polizia Locale.
"Un'opera innovativa nel campo della lirica perchè in essa sono state inserite tante micro opere: il palco è stato trasformato in un grande televisore - quello che rappresentava lo schermo della Rai tanti anni fa- e il protagonista, chiamato l'insonne, facendo zapping dà il via ogni volta a una micro opera", ci racconta con entusiasmo Miryam.
L'opera oltretutto rappresenta il simbolo della capacità dell'arte e della musica di adattarsi alle restrizioni del lockdown, essendo originariamente nata per essere trasmessa in streaming: gli spettacoli a Milano sono stati riadattati "non con poche difficoltà - sottolinea l'artista - alla realizzazione dal vivo".
Dello spettacolo, registrato, è stato realizzato anche un dvd ma adesso con la riapertura del teatri prende una veste nuova.
Alle ragioni per cui dunque le è stato conferito il "Sigillo della Città di Trani" , il riconoscimento di cittadinanza benemerita, ossia "per il talento che le ha permesso di affermarsi in prestigiosi contesti in qualità di interpretazione voce e musicalità", vanno aggiunte le doti di ideazione, scrittura, ricerca per avvicinare il più possibile il mondo della lirica ai più giovani, con i quali il rapporto è continuo essendo anche docente di canto lirico (diplomata con lode al Conservatorio E.Duni di Matera, manco a dirlo!). Una ricerca che ha dato vita anche a un coro intergenerazionale con lezioni individuali e collettive di teoria e solfeggio, tecnica del canto e studio dello spartito, nella sua amata Trani, riuscendo a fine percorso a mettere in scena la Traviata di Verdi: un esempio autentico di coinvolgimento e cultura partecipata.
"In questa nuova realizzazione che stasera verrà proposta a Milano abbiamo inserito un'altra opera, "Dormire, guarire, forse", scritta da Salvatore Passantino e con la quale abbiamo vinto anche una un premio al concorso della Fiorenza Cedolins 2021: un'opera ambientata nel periodo clou del covid, che parlava di rapporto tra un' infermiera, da me interpretata e una paziente": una dedica in lirica a tutti gli operatori sanitari, realizzata a febbraio dell'anno scorso, in piena zona rossa, a Novara, con immense difficoltà ma spinti dal desiderio di trasmettere fiducia e energia al pubblico.
Una giovane di cui andare orgogliosi da cittadini, dunque, come lo sono i suoi familiari, il suo primo tifoso, il papà, e, dal Cielo, la sua adorata mamma, Concetta Barone, scomparsa prematuramente due anni fa e conosciuta in città in quanto vigilessa della Polizia Locale.