Da nord a sud, Trani aggredita dall'eternit
Dossier della Folgore: urgono interventi di bonifica. L'associazione ha documentato il tutto con foto e video
lunedì 4 luglio 2011
10.53
I volontari della Folgore hanno compiuto un ampio monitoraggio per verificare lo stato di salute ambientale della città di Trani, ad iniziare dalle zone periferiche. Di fronte alle abitazioni di via Irlanda, lungo la complanare della statale 16 bis raggiungibile da via Salvemini, è presente uno scarico e abbandono di parecchie lastre di eternit (amianto) ed una vasca in amianto, oltre ad altri rifiuti speciali e urbani. In via Salvemini, a pochi passi dall'Istituto tecnico Aldo Moro, sono presenti parecchi pneumatici usati abbandonati sul ciglio della strada ed altri rifiuti speciali.
Nei terreni adiacenti il lato sinistro della ex San Marco sud, sono presenti parecchi cumuli di rifiuti speciali, tracce di tanti pneumatici incendiati e residui di cavi di rame bruciati, oltre alla presenza di sterpaglie nel mancato rispetto dell'ordinanza sindacale che obbliga ad effettuare le necessarie opere di difesa passiva di prevenzione antincendio. C'è da tener presente che la stradina che passa in mezzo a questi terreni è l'unica via di accesso per i bagnanti che frequentano l'annesso tratto della costa. Altri rifiuti speciali ed eternit sono stati scaricati sotto il ponte di Boccadoro, a fianco dei binari della ferrovia. Eternit e rifiuti speciali sono riversati anche sotto il ponte al quadrivio della strada che da Trani porta a Corato, all'incrocio con la strada povinciale Bisceglie–Andria. Stessa situazione è stata riscontrata nella zona Ponte Lama (detta anche Carrara delle Monache), vicino al guardrail della statale 16 bis, con tante lastre di amianto sbriciolate e con conseguente dispersione delle microfibre.
Il sito del ministero della salute informa che la pericolosità dell'amianto dipende dal grado di libertà delle fibre, ossia dalla capacità dei materiali di rilasciare fibre potenzialmente inalabili. Diventa pericoloso qualora le fibre vengano sprigionate nell'aria, per effetto di qualsiasi sollecitazione: manipolazione, lavorazione, vibrazioni, correnti d'aria, infiltrazioni di umidità ed anche dallo spostamento d'aria provocato dalle auto in transito.
L'associazione Folgore ha documentato il tutto con foto e video ed ha deciso di mettere in risalto la situazione al fine di stimolare e sollecitare la pubblica amministrazione e tutti gli organi competenti ad effettuare la bonifica dei luoghi interessati, oltre a prevedere l'intensificazione dei controlli onde contrastare il dilagare del fenomeno della discarica abusiva selvaggia nel nostro territorio. Va ricordato che l'amianto è classificato come rifiuto pericoloso per l'uomo e per l'ambiente e come tale la sua bonifica e il successivo smaltimento è un processo delicato che deve soddisfare una serie di requisiti di sicurezza, di qualità e di legge.
Nei terreni adiacenti il lato sinistro della ex San Marco sud, sono presenti parecchi cumuli di rifiuti speciali, tracce di tanti pneumatici incendiati e residui di cavi di rame bruciati, oltre alla presenza di sterpaglie nel mancato rispetto dell'ordinanza sindacale che obbliga ad effettuare le necessarie opere di difesa passiva di prevenzione antincendio. C'è da tener presente che la stradina che passa in mezzo a questi terreni è l'unica via di accesso per i bagnanti che frequentano l'annesso tratto della costa. Altri rifiuti speciali ed eternit sono stati scaricati sotto il ponte di Boccadoro, a fianco dei binari della ferrovia. Eternit e rifiuti speciali sono riversati anche sotto il ponte al quadrivio della strada che da Trani porta a Corato, all'incrocio con la strada povinciale Bisceglie–Andria. Stessa situazione è stata riscontrata nella zona Ponte Lama (detta anche Carrara delle Monache), vicino al guardrail della statale 16 bis, con tante lastre di amianto sbriciolate e con conseguente dispersione delle microfibre.
Il sito del ministero della salute informa che la pericolosità dell'amianto dipende dal grado di libertà delle fibre, ossia dalla capacità dei materiali di rilasciare fibre potenzialmente inalabili. Diventa pericoloso qualora le fibre vengano sprigionate nell'aria, per effetto di qualsiasi sollecitazione: manipolazione, lavorazione, vibrazioni, correnti d'aria, infiltrazioni di umidità ed anche dallo spostamento d'aria provocato dalle auto in transito.
L'associazione Folgore ha documentato il tutto con foto e video ed ha deciso di mettere in risalto la situazione al fine di stimolare e sollecitare la pubblica amministrazione e tutti gli organi competenti ad effettuare la bonifica dei luoghi interessati, oltre a prevedere l'intensificazione dei controlli onde contrastare il dilagare del fenomeno della discarica abusiva selvaggia nel nostro territorio. Va ricordato che l'amianto è classificato come rifiuto pericoloso per l'uomo e per l'ambiente e come tale la sua bonifica e il successivo smaltimento è un processo delicato che deve soddisfare una serie di requisiti di sicurezza, di qualità e di legge.