Da settembre a Trani i primi due asili nido
Nella Cezza e nella Palumbo
sabato 25 aprile 2009
In attesa di riveder nascere i bambini a Trani, adesso sapremo dove ospitarli. L'amministrazione ha annunciato l'approvazione di due progetti, sviluppati dai servizi sociali comunali, che hanno trovato la sponda della Regione. Nell'ambito del progetto per la rete degli asili nido comunali, da settembre la città si doterà di due asili che potranno accogliere complessivamente 72 bambini (dai 3 mesi ai 3 anni di età). Le classi saranno realizzate all'interno delle scuole Cezza e Palumbo, i cui plessi saranno adeguatamente ristrutturati, adeguati e arredati per ospitare i bimbi. Il progetto (770mila euro, il 25% con contributo comunale).
La Regione ha anche approvato il progetto comunale per la realizzazione, all'interno di Palazzo di Città, di un centro ascolto per famiglie, da realizzarsi nell'ala del palazzo municipale attualmente non utilizzata, al pian terreno. Progetto da 668mila euro (il 25% con contributo comunale) che consentirà l'allocazione di nuovi uffici su una superficie di 360 metri quadrati. Il centro famiglie sarà dotato di una banca dati tecnologicamente avanzata che dovrebbe consentire un transito importante di flussi informativi necessari per una miglior conoscenza delle realtà territoriali a rischio.
«Conoscere per agire meglio» ha detto l'assessore Giorgia Cicolani che ha sottolineato come, i due progetti, rappresenteranno anche un'opportunità occupazionale per chi è in cerca di lavoro, con la predisposizione di appositi bandi (contratti a tempo determinato) per l'individuazione di figure fondamentali per la gestione del centro famiglie: dagli esperti legali ai mediatori familiari, dagli psicologi agli educatori professionali. I tempi di ristrutturazione dell'ala del palazzo municipale saranno più lunghi, ma la strada è solcata.
Il sindaco Tarantini ha sottolineato la valenza dei due progetti: «Presentiamo la futura nascita di due strutture delle quali la città era assolutamente carente. Gli asili nido rappresenteranno un concreto sostegno per le famiglie, così come la realizzazione del centro darà enormi benefici alla nostra comunità. Finora l'azione sociale del Comune era stata condotta in modo empirico, gravando sulle spalle degli assistenti sociali e delle associazioni del terzo settore. Finalmente saremo in grado di essere più incisivi, fornendo un'assistenza strutturale alle famiglie ed alle persone».
La Regione ha anche approvato il progetto comunale per la realizzazione, all'interno di Palazzo di Città, di un centro ascolto per famiglie, da realizzarsi nell'ala del palazzo municipale attualmente non utilizzata, al pian terreno. Progetto da 668mila euro (il 25% con contributo comunale) che consentirà l'allocazione di nuovi uffici su una superficie di 360 metri quadrati. Il centro famiglie sarà dotato di una banca dati tecnologicamente avanzata che dovrebbe consentire un transito importante di flussi informativi necessari per una miglior conoscenza delle realtà territoriali a rischio.
«Conoscere per agire meglio» ha detto l'assessore Giorgia Cicolani che ha sottolineato come, i due progetti, rappresenteranno anche un'opportunità occupazionale per chi è in cerca di lavoro, con la predisposizione di appositi bandi (contratti a tempo determinato) per l'individuazione di figure fondamentali per la gestione del centro famiglie: dagli esperti legali ai mediatori familiari, dagli psicologi agli educatori professionali. I tempi di ristrutturazione dell'ala del palazzo municipale saranno più lunghi, ma la strada è solcata.
Il sindaco Tarantini ha sottolineato la valenza dei due progetti: «Presentiamo la futura nascita di due strutture delle quali la città era assolutamente carente. Gli asili nido rappresenteranno un concreto sostegno per le famiglie, così come la realizzazione del centro darà enormi benefici alla nostra comunità. Finora l'azione sociale del Comune era stata condotta in modo empirico, gravando sulle spalle degli assistenti sociali e delle associazioni del terzo settore. Finalmente saremo in grado di essere più incisivi, fornendo un'assistenza strutturale alle famiglie ed alle persone».