«Da tempo attendiamo la videosorveglianza in piazza Duomo»

La Curia commenta gli sfregi alla Cattedrale di Trani. «In atto una nuova invasione barbarica»

venerdì 23 marzo 2012 10.29
Dopo l'ennesimo atto vandalico nei confronti della Cattedrale (dove sono comparse frasi di una stupidità totale e disarmante), la Curia fa sentire la sua voce. Monsignor Saverio Pellegrino, direttore dell'ufficio diocesano arte sacra e beni culturali rende noto di aver allertato la competente Soprintendenza per concordare gli opportuni e celeri lavori di pulitura e di riparazione del danno. «Purtroppo la piazza del Duomo – spiega il vicario episcopale - è ancora priva di sistemi di videosorveglianza, unico valido deterrente per chiunque avesse intenzioni analoghe, nonostante le sollecitazioni inoltrate agli organismi competenti».

«Questi atti vandalici – prosegue Monsignor Giannotti - non solo deturpano il monumento, ma feriscono e umiliano un'intera collettività che si estende ben oltre i confini della nostra città. La Cattedrale di Trani, infatti, è conosciuta in tutto il mondo e le migliaia di turisti che ogni anno la visitano si commuovono di fronte alla sua monumentalità così piena di slancio, di energia, di semplicità e di fede. La basilica ha la capacità di annullare il senso di distacco che caratterizza l'osservazione meramente estetica poiché possiede una misteriosa forza capace di orientare il visitatore verso un' esperienza autenticamente religiosa. L'Unesco ha voluto, a giusta ragione, inserirla nell'elenco mondiale dei monumenti messaggeri e testimoni di una cultura di pace e Poste italiane ne accentuerà ulteriormente il valore con un'apposita emissione filatelica il prossimo 1 giugno. Con rammarico bisogna riconoscere che, stranamente, esistono persone insensibili alla bellezza e al senso della storia. Non c'è dubbio che sia in atto una nuova e inedita invasione barbarica. I nuovi barbari non arrivano più sui cavalli, ma invadono le nostre abitazioni per mezzo della stampa, della televisione, di internet con messaggi di una penosa e spaventosa povertà culturale; messaggi che veicolano concezioni dell'esistenza disancorate ad ogni minimo riferimento etico e capaci purtroppo di deformare le menti e gli spiriti dei più giovani. Di fronte a questo ennesimo vilipendio, l'ufficio diocesano arte sacra e beni culturali auspica una concertazione tra gli Enti interessati per porre fine a queste azioni dannose e insulse».