«Da Trani eccellenza, passione e innovazione», presentato l'impianto per la depurazione delle acque
Il primo macchinario italiano di nuova generazione presto anche in Polonia
martedì 16 giugno 2020
10.59
«Eccellenza e passione, che muovono da questo territorio e si propagano anche fuori dei confini nazionali: dobbiamo esserne semplicemente orgogliosi». Così il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, aprendo la presentazione, nella sede produttiva della società a Corato, del primo grande impianto italiano di nuova generazione ad osmosi inversa per la depurazione delle acque. A realizzarlo, la Wtec Plants, di Trani, che presto invierà l'imponente macchinario in Polonia, a valle di una centrale elettrica a Bogatynia.
«L'acqua è una risorsa da non disperdere - ha detto a sua volta introducendo il tema l'amministratore unico e direttore commerciale della società, Roberto Brattoli -. Dovremmo fare molto di più sul nostro territorio, ma per fortuna siamo riusciti pian piano a strutturarci per portare il nostro contributo anche e soprattutto all'estero. La Polonia, in particolare, ci ha dato la dimostrazione di come lì si sappiano perfettamente utilizzare i fondi europei per realizzare impianti in grado di recuperare ogni risorsa e riutilizzarla come nel caso di quello della nostra società».
«È un progetto a medio è lungo termine di ricerca, sviluppo e risorse umane - ha detto a sua volta il direttore finanziario Wtec Plants, Michele Rizzi -. Non nascondo le difficoltà iniziali della società per entrare in un mercato già attivamente occupato da importanti concorrenti. La svolta si è avuta nel 2014 con l'assunzione del nostro direttore tecnico, Marco Di Paco, e nel 2016 con la strutturazione di nuovi investimenti, culminati con quello polacco. In questo scenario, e con 28 dipendenti complessivi, oggi Wtec Plants non è solo una società, ma una vera squadra».
Secondo quanto descritto dal citato direttore tecnico, Marco Di Paco, l'impianto è costituito di due moduli separati fra loro ed in grado di lavorare 24 ore su 24, ciascuno riserva dell'altro per non interrompere la produzione. La linea è strutturata in varie fasi di filtraggio e depurazione, distinte per colori.
«Il risultato finale - hanno spiegato i responsabili di Wtec Plants - è un recupero di acqua batteriologicamente potabile, nella misura di oltre l'80 per cento di quella lavorata». Soddisfazione ha espresso il consigliere regionale Domenico Santorsola, ricordando che «proprio a Trani, grazie ad un bando del governo pugliese, la città ha ottenuto i fondi per la trasformazione delle acque reflue del depuratore a fini irrigui. E questo ci fa enormemente piacere, perché è evidente che anche nel nostro territorio, dove certamente possiamo fare molto di più, la battaglia futura si gioca sulla salvaguardia delle risorse».
L'assessore comunale all'ambiente, Michele di Gregorio, dopo che Trani ha ottenuto da quel bando un finanziamento di 8 milioni di euro, ha parlato di «gioco di squadra grazie al quale recupereremo acqua anche in favore delle aziende del comparto lapideo». E Wtec Plants, a questo punto, non può che strizzare l'occhio alla imminente gara per la realizzazione dei lavori.
Presenti all'incontro anche esponenti del Consiglio nazionale delle ricerche, della Chimica D'Agostino e di Arcelormittal.
«L'acqua è una risorsa da non disperdere - ha detto a sua volta introducendo il tema l'amministratore unico e direttore commerciale della società, Roberto Brattoli -. Dovremmo fare molto di più sul nostro territorio, ma per fortuna siamo riusciti pian piano a strutturarci per portare il nostro contributo anche e soprattutto all'estero. La Polonia, in particolare, ci ha dato la dimostrazione di come lì si sappiano perfettamente utilizzare i fondi europei per realizzare impianti in grado di recuperare ogni risorsa e riutilizzarla come nel caso di quello della nostra società».
«È un progetto a medio è lungo termine di ricerca, sviluppo e risorse umane - ha detto a sua volta il direttore finanziario Wtec Plants, Michele Rizzi -. Non nascondo le difficoltà iniziali della società per entrare in un mercato già attivamente occupato da importanti concorrenti. La svolta si è avuta nel 2014 con l'assunzione del nostro direttore tecnico, Marco Di Paco, e nel 2016 con la strutturazione di nuovi investimenti, culminati con quello polacco. In questo scenario, e con 28 dipendenti complessivi, oggi Wtec Plants non è solo una società, ma una vera squadra».
Secondo quanto descritto dal citato direttore tecnico, Marco Di Paco, l'impianto è costituito di due moduli separati fra loro ed in grado di lavorare 24 ore su 24, ciascuno riserva dell'altro per non interrompere la produzione. La linea è strutturata in varie fasi di filtraggio e depurazione, distinte per colori.
«Il risultato finale - hanno spiegato i responsabili di Wtec Plants - è un recupero di acqua batteriologicamente potabile, nella misura di oltre l'80 per cento di quella lavorata». Soddisfazione ha espresso il consigliere regionale Domenico Santorsola, ricordando che «proprio a Trani, grazie ad un bando del governo pugliese, la città ha ottenuto i fondi per la trasformazione delle acque reflue del depuratore a fini irrigui. E questo ci fa enormemente piacere, perché è evidente che anche nel nostro territorio, dove certamente possiamo fare molto di più, la battaglia futura si gioca sulla salvaguardia delle risorse».
L'assessore comunale all'ambiente, Michele di Gregorio, dopo che Trani ha ottenuto da quel bando un finanziamento di 8 milioni di euro, ha parlato di «gioco di squadra grazie al quale recupereremo acqua anche in favore delle aziende del comparto lapideo». E Wtec Plants, a questo punto, non può che strizzare l'occhio alla imminente gara per la realizzazione dei lavori.
Presenti all'incontro anche esponenti del Consiglio nazionale delle ricerche, della Chimica D'Agostino e di Arcelormittal.