Dalla filosofia alla poesia, Fabio Squeo pubblica il suo secondo libro
Dopo il concorso di Galatone il giovane tranese continua a collezionare successi
giovedì 2 novembre 2017
Non c'è stato un attimo di riposo per il tranese Fabio Squeo. Dopo aver trionfato nel concorso internazionale di poesia e prosa di Galatone e aver scritto il libro "L'altrove della mancanza nelle relazioni di esistenza", il giovane ha da poco raggiunto un altro importante traguardo. "I poeti fioriscono al buio" è il nome del suo ultimo successo, un nuovo libro pubblicato lo scorso 25 ottobre. Si tratta, questa volta, di una struggente raccolta di poesie imperniata sull'unico sentimento capace di dominare il mondo: l'amore, come filosofia, cura e libertà.
Una raccolta poetica (110 poesie) capace di trasmettere emozioni e di regalare sprazzi di assoluta sincerità e malinconica illusione. Non è un caso che l'autore, il tranese Squeo, sia uno studioso della filosofia esistenzialista: anche qui è perpetuo ed incessante l'interrogarsi sul non senso della vita, il non riuscire a dominare l'abissale vuoto cosmico che regola le nostre vite. Cosa ci può salvare da questo deserto in cui siamo costretti a vivere? L'amore. O, meglio, il ricordo di un sentimento che, ingannevole ed effimero, ha lasciato brividi e squarci nella nostra anima e, tra le nostre mani, spine al posto di rose. Una raccolta, quindi, che non lascia spazio alla speranza e ci ricorda, verso dopo verso, quanto corriamo impazienti verso un qualcosa (l'altro, il sogno, il ricordo), più veloci di una primavera senza futuro.
Il libro è già molto richiesto in tutta Italia. Dalla filosofia alle poesia, per il giovane tranese si prospetta una strada ricca di tante soddisfazioni. Ad maiora!
Una raccolta poetica (110 poesie) capace di trasmettere emozioni e di regalare sprazzi di assoluta sincerità e malinconica illusione. Non è un caso che l'autore, il tranese Squeo, sia uno studioso della filosofia esistenzialista: anche qui è perpetuo ed incessante l'interrogarsi sul non senso della vita, il non riuscire a dominare l'abissale vuoto cosmico che regola le nostre vite. Cosa ci può salvare da questo deserto in cui siamo costretti a vivere? L'amore. O, meglio, il ricordo di un sentimento che, ingannevole ed effimero, ha lasciato brividi e squarci nella nostra anima e, tra le nostre mani, spine al posto di rose. Una raccolta, quindi, che non lascia spazio alla speranza e ci ricorda, verso dopo verso, quanto corriamo impazienti verso un qualcosa (l'altro, il sogno, il ricordo), più veloci di una primavera senza futuro.
Il libro è già molto richiesto in tutta Italia. Dalla filosofia alle poesia, per il giovane tranese si prospetta una strada ricca di tante soddisfazioni. Ad maiora!