Danisi e Amet, le reazioni alla nomina nel cda
A poche ore dall'annuncio, l'opposizione si sfoga sui social
sabato 23 gennaio 2016
7.56
La nomina di Marcello Danisi, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Bari, ha lasciato perplessi e sorpresi diversi politici tranesi che al momento si trovano all'opposizione. In attesa di prese di posizione ufficiali, i primi commenti a caldo sono giunti attraverso i social. Molto duro il commento di Carlo Laurora, contro una sorta di "esterofilia" tranese: «Ad Amet non serviva un commercialista (ne abbiamo qualcuno anche a Trani) serviva piuttosto qualcuno che capisse almeno di energia. Non è neanche più una questione politica. La nomina di due professionisti baresi certifica, se ce ne fosse ancora bisogno, la morte civile, culturale e mettiamoci pure politica di questa maledetta città. Siamo un popolo di inetti, sotto tutela per il Palazzo di Giustizia a cui ci consegniamo con penose denunce autodelegittimanti, a sovranità limitata per la Corte dei Conti ed infine un popolo mortificato per la inutilità della sua classe dirigente e degli ordini professionali che qualche iscritto lo vantano pure. In altre parole siamo un popolo di falliti, senza speranze e bisognosi di attingere al sapere altrui (vd. Ziruolo, Guadagnolo e nuovi arrivati). Provate, se ci riuscite, a nominare un tranese a Bari, Barletta o Andria. Diranno, come sempre, che siamo tranesi e che siamo tutti un popolo di falliti».
Sceglie, invece, la chiave dell'ironia il consigliere comunale Raimondo Lima, che, in uno dei suoi ormai "classici" ritratti, si fa fotografare con un vessillo biancorosso: «Dopo la nomina barese in Amet, in quota Emiliano, sto consegnando simbolicamente questa bandiera al sindaco Bottaro affinché sostituisca anche il nostro vessillo bianco-azzurro a palazzo di città in segno di resa al colonizzatore e burattinaio Michele Emiliano». Sempre rivolta ad una presunta influenza di Emiliano nella nomina di Danisi la frase pungente di Antonella Papagni del Movimento 5 Stelle: «Quindi era vero che doveva fare il "Sindaco di Puglia". Almeno a Trani fa il Sindaco». Infine, il responsabile Cultura di Forza Italia, Luca Volpe, si affida ad un fotomontaggio, conciso ma di effetto.
Sceglie, invece, la chiave dell'ironia il consigliere comunale Raimondo Lima, che, in uno dei suoi ormai "classici" ritratti, si fa fotografare con un vessillo biancorosso: «Dopo la nomina barese in Amet, in quota Emiliano, sto consegnando simbolicamente questa bandiera al sindaco Bottaro affinché sostituisca anche il nostro vessillo bianco-azzurro a palazzo di città in segno di resa al colonizzatore e burattinaio Michele Emiliano». Sempre rivolta ad una presunta influenza di Emiliano nella nomina di Danisi la frase pungente di Antonella Papagni del Movimento 5 Stelle: «Quindi era vero che doveva fare il "Sindaco di Puglia". Almeno a Trani fa il Sindaco». Infine, il responsabile Cultura di Forza Italia, Luca Volpe, si affida ad un fotomontaggio, conciso ma di effetto.