Dantedì: dopo letture in tutta Italia, il ricordo dei 450 cantori tranesi in Matera inCanta Dante a Trani

L'estate di cinque anni fa la lettura in tre giorni della Divina Commedia tra Piazza Duomo e la Villa Comunale

giovedì 25 marzo 2021 19.46
A cura di Stefania De Toma
E con la lettura del V canto da Roberto benigni si conclude anche il tanto atteso Dantedì, il giorno dedicato a Dante istituito nel giorno in cui avrebbe avuto inizio il viaggio di Dante con Virgilio nell'aldilà (secondo alcuni più correttamente individuabile nel 7 aprile, ma in fondo che importanza avrebbe).

E già, perchè festeggiare un evento che anche Dante oggi chiamerebbe virtuale, visto che nasce da una ricorrenza su un percorso nato da un sogno, è comunque qualcosa che ha del magico e del potente. Una potenza che qui a Trani quasi cinque anni fa è stata sentita in modo speciale, virale, che ha serpeggiato tra famiglie, bambini, anziani, persone dalla cultura sconfinata e altre dal diploma di scuola media, medici e benzinai, padri e figli, gli anziani contadini che un tempo la sapevano a memoria, i fabbri e i le lavandaie, come voleva Dante, perché la cultura arrivasse a tutti capace di "infervorare i cuori, illuminare le menti e indurre in libertà". Dante scrisse in volgare perchè tutti leggessero, e l'esempio di Boccaccio che organizzò per primo letture in pubblico della gente comune era stato mutuato a Matera l'anno prima dal comitato Unesco che ideò e organizzò Matera inCanta Dante, starordinaria lettura in tre giorni, in luoghi che assomigliavano incredibilmente alle atmosfere descritte da Dante come modello di un luogo rinato in soli sessant'anni anni grazie alla cultura, tale da portarla dall'Inferno di "vergogna nazionale" al paradiso di patrimonio UNESCO dell'Umanità e poi Capitale europea della Cultura.

La magia di Matera fu poi ripetuta a Martina Franca e Ruvo di Puglia. Ma nella nostra città prese una piega ancora più speciale: perchè il canto di ulisse letto in riva al mare, davanti alle mura del castello Svevo in cui Manfredi "biondo era bello e di gentile aspetto" si era sposato - non si era mai sentito. E "fatti non foste a viver come bruti" ha avuto il suono delle onde e del vento forse come dante l'aveva sentito dentro di sè.

Così come quella preghiera alla Vergine letta dalle gemelle Pia e Federica Paradiso, ai piedi della cattedrale bianca in una notte calda e dall'altissimo peso specifico dell'emozione, nessuno potrà mai dimenticarla e potrà dire anzi "io c'ero". Matera iNCanta Dante a Trani fu organizzata tra i club di matera e Trani, la Biblioteca comunale, l'Assessorato alla Cultura con la professoressa Di Staso, l'associazione Marluna Teatro e sponsor privati, tra tutti un eroico service che creò con poco bellissimi effetti speciali e luci suggestive, "Xiao Yan, Rondine che ride".

A tanti piacerebbe ripetere l'esperienza, magari con ancora più cantori e un invito a cantori da tutta Italia, che attraverso la prenotazione dei propri versi trovino l'occasione di visitare e trattenersi nella nostra città.

Resta un sogno di chi ci ha creduto allora, impegnando mesi di tempo e risorse per un'organizzazione complessa ma meravigliosa, magari con un sostegno pubblico significativo. Chissà che l'anniversario della morte del sommo Poeta non faccia rinascere questo coraggio. Perchè Benigni è emozione e attrattiva di un uomo celebre e sensibile. Matera InCanta Trani sarebbe nuovamente emozione, ma moltiplicata dall'anima di ognuno dei cantori.
dante trani
dante Trani
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dante trani
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