De Feudis contro "i carrozzoni dell’amministrazione Tarantini"
Per il consigliere dell'IDV sono troppe le società pubbliche
martedì 31 gennaio 2006
Diamo diffusione di una nota dell'IDV a firma del Consigliere Comunale de Feudis:
«Il governo cittadino, con delibera di Giunta del 29 Dicembre 2005, ha approvato la costituzione di un'ennesima società la "Multiservizi" alla quale affidare la gestione dei parcheggi, la manutenzione delle strade, le affissioni pubbliche ed altri servizi che l'amministrazione non intende gestire in proprio. Questo, in ordine di tempo, è il quarto ente che costituisce l'amministrazione di centro-destra a Trani.
Ricordiamo: la "Fondazione Ida Greca Del Carretto", la "Marina di Trani", "l'ATI" costituita dall'Amet per dotare la città di un termovalorizzatore e l'Amet Iniziative Speciali. Anche sulla "Multiservizi" la maggioranza (la cui esistenza ci appare dubbia considerando che "Forza Italia" ambisce ad avere la supremazia sul Sindaco) è in netto disaccordo vista la contrapposizione tra chi vuole che sia a totale capitale pubblico e chi, invece, ritiene che debba essere a capitale misto pubblico e privato.
In un momento storico in cui si preferisce affidare la gestione dei servizi cittadini ad un'unica grande multiutility (vedi ACEA di Roma, AEM di Milano, AMGA di Genova), a Trani vediamo spuntare come funghi solo una serie di enti inutili, privi di un progetto economico credibile, aventi quale unica finalità quella di costituire Consigli di amministrazione i cui componenti siano espressione dei partiti di maggioranza; retribuiti con il denaro dei cittadini. Ci chiediamo come puo' un amministrazione creare nuovi enti validi quando non è stata in grado di gestire quelli già esistenti.§
Non dimentichiamo che il governo Tarantini è rimasto inerte innanzi alla estinzione dell'Istituto Don Lorenzo Milani, non è stata in grado di risolvere gli annosi problemi della casa di Riposo "V. Emanale II" votata anch'essa, ormai, all'estinzione, ed incapace di risolvere la crisi economica che attanaglia l'AMIU e l'AMET. Queste attente valutazioni non ci consentono di credere alla favola "della creazione di nuovi posti di lavoro".
O meglio crediamo alla realtà oggettiva di posti di lavoro per 3 mesi o 6 mesi; posti di lavoro precari da assegnare non per meriti, titoli e concorsi ma solo per conoscenza diretta degli amministratori come sta accadendo per l'A.I.S., per l'Amet , per l'AMIU e come concretamente ha effettuato il Comune di Trani con le società a cui è stato affidato il compito di recuperare le multe e di effettuare gli accertamenti ICI.
Pensiamo, invero, che sarebbe meglio puntare su una fusione tra le due società Amet ed Amiu alle quali conferire tutti quei servizi che il Comune non vuole gestire in proprio anziché creare ad hoc società senza finalità concrete. Tale fusione consentirebbe la creazione di una società che, previa dotazione di un piano industriale ed economico di rilancio delle aziende, sarebbe piu' competitiva e credibile sul mercato, potrebbe realmente garantire posti di lavoro fissi da attribuire con un regolare concorso accessibile a tutti e non solo a pochi fortunati.
La costituenda società potrebbe, poi, vendere una quota del 49% delle azioni. Si otterrebbe cosi' una liquidità ipotizzabile in un importo di circa 25 milioni di Euro. Tale importo potrebbe essere destinato ad investimenti come la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport con annessa piscina, di un nuovo teatro comunale; per una definitiva sistemazione delle strade, per la creazione di un parco progetti di opere pubbliche del quale codesta amministrazione si è completamente disinteressata.
Ma di tale progettazione non vi è nemmeno l'ombra perché in assenza di ideali è difficile pensare ad attività programmatiche che non abbiano un immediato riscontro economico per l'attuale amministrazione di questa città.»
avv. Sebastiano de Feudis
Capogruppo Consiliare Italia dei Valori
«Il governo cittadino, con delibera di Giunta del 29 Dicembre 2005, ha approvato la costituzione di un'ennesima società la "Multiservizi" alla quale affidare la gestione dei parcheggi, la manutenzione delle strade, le affissioni pubbliche ed altri servizi che l'amministrazione non intende gestire in proprio. Questo, in ordine di tempo, è il quarto ente che costituisce l'amministrazione di centro-destra a Trani.
Ricordiamo: la "Fondazione Ida Greca Del Carretto", la "Marina di Trani", "l'ATI" costituita dall'Amet per dotare la città di un termovalorizzatore e l'Amet Iniziative Speciali. Anche sulla "Multiservizi" la maggioranza (la cui esistenza ci appare dubbia considerando che "Forza Italia" ambisce ad avere la supremazia sul Sindaco) è in netto disaccordo vista la contrapposizione tra chi vuole che sia a totale capitale pubblico e chi, invece, ritiene che debba essere a capitale misto pubblico e privato.
In un momento storico in cui si preferisce affidare la gestione dei servizi cittadini ad un'unica grande multiutility (vedi ACEA di Roma, AEM di Milano, AMGA di Genova), a Trani vediamo spuntare come funghi solo una serie di enti inutili, privi di un progetto economico credibile, aventi quale unica finalità quella di costituire Consigli di amministrazione i cui componenti siano espressione dei partiti di maggioranza; retribuiti con il denaro dei cittadini. Ci chiediamo come puo' un amministrazione creare nuovi enti validi quando non è stata in grado di gestire quelli già esistenti.§
Non dimentichiamo che il governo Tarantini è rimasto inerte innanzi alla estinzione dell'Istituto Don Lorenzo Milani, non è stata in grado di risolvere gli annosi problemi della casa di Riposo "V. Emanale II" votata anch'essa, ormai, all'estinzione, ed incapace di risolvere la crisi economica che attanaglia l'AMIU e l'AMET. Queste attente valutazioni non ci consentono di credere alla favola "della creazione di nuovi posti di lavoro".
O meglio crediamo alla realtà oggettiva di posti di lavoro per 3 mesi o 6 mesi; posti di lavoro precari da assegnare non per meriti, titoli e concorsi ma solo per conoscenza diretta degli amministratori come sta accadendo per l'A.I.S., per l'Amet , per l'AMIU e come concretamente ha effettuato il Comune di Trani con le società a cui è stato affidato il compito di recuperare le multe e di effettuare gli accertamenti ICI.
Pensiamo, invero, che sarebbe meglio puntare su una fusione tra le due società Amet ed Amiu alle quali conferire tutti quei servizi che il Comune non vuole gestire in proprio anziché creare ad hoc società senza finalità concrete. Tale fusione consentirebbe la creazione di una società che, previa dotazione di un piano industriale ed economico di rilancio delle aziende, sarebbe piu' competitiva e credibile sul mercato, potrebbe realmente garantire posti di lavoro fissi da attribuire con un regolare concorso accessibile a tutti e non solo a pochi fortunati.
La costituenda società potrebbe, poi, vendere una quota del 49% delle azioni. Si otterrebbe cosi' una liquidità ipotizzabile in un importo di circa 25 milioni di Euro. Tale importo potrebbe essere destinato ad investimenti come la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport con annessa piscina, di un nuovo teatro comunale; per una definitiva sistemazione delle strade, per la creazione di un parco progetti di opere pubbliche del quale codesta amministrazione si è completamente disinteressata.
Ma di tale progettazione non vi è nemmeno l'ombra perché in assenza di ideali è difficile pensare ad attività programmatiche che non abbiano un immediato riscontro economico per l'attuale amministrazione di questa città.»
avv. Sebastiano de Feudis
Capogruppo Consiliare Italia dei Valori