Decoro urbano: il nostro "chiodo fisso"

Negli ultimi tempi piccoli ma significativi segnali compensano altre scelte discutibili

sabato 3 agosto 2019 10.13
A cura di Giovanni Ronco
Con un candidato sindaco , poi non eletto, di qualche anno fa, ebbi una lunghissima discussione sul fatto che il decoro urbano tranese, negli anni, avesse conosciuto un lento ed inesorabile declino. Il candidato conveniva col sottoscritto che la città avesse bisogno di svariati interventi e di un progetto mirato di riqualificazione in tal senso. Tanto per fare un esempio, già più volte citato in passato, la trasformazione del piazzale della stazione ferroviaria è il riassunto più efficace di quel declino, della decadenza, dello smottamento da una certa visione di città ad una distorsione irreversibile per errori, miopia, scelte sbagliate, gusto dell'orrido applicato in determinate occasioni. Fanno eccezione gli interventi salvifici di piazze come Teatro e Mazzini, realizzati in passato.

Ma nessuno sembra poter imprimere una svolta, specie a quel luogo, il piazzale orrendo della stazione. Piccoli ma significativi segnali arrivano però ultimamente, almeno a compensare altre scelte discutibili da parte di amministrazioni che hanno autorizzato ad esempio la costruzione di casermoni o funghi edilizi, sia nella periferia sud, che in centro, come ad esempio nell'ex area La Pietra ( specie l'ultimo palazzo nato, a ridosso della salita del cavalcaferrovia sembra inconcepibile: toglie aria al palazzo retrostante precedentemente costruito e persiste con vista su uno degli svincoli più brutti, ristretti e trafficati della città, quello dello stesso cavalcaferrovia).

In compenso, si diceva, vi è stato un recupero prodigioso della fontana di piazza Libertà, fino ad un anno fa altro simbolo di abbandono e stagnazione estetica, con acqua stagnante annessa. E martedì prossimo, subito dopo la festa patronale, sarà inaugurata la suggestiva illuminazione a led nella stessa fontana, che valorizzera' e renderà meglio visibile, il mosaico pavimentale annesso, recentemente recuperato e restituito alla lucentezza d'un tempo.

Un altro esempio, piccolo ma significativo di recupero, è la sostituzione e/ o ripitturazione dei pali uniti da catene davanti alla Cattedrale, che da tempo erano o arrugginiti o cadenti e da un po' le catene, che delimitano l'area della Cattedrale stessa, stavano cedendo.

Sia le luci a led in piazza Libertà, sia i pali con catene rifatti in piazza Duomo portano la firma dell'assessore Cecilia Di Lernia che é tra i componenti della Giunta, insieme a Mimmo Briguglio ( che a sua volta dopo il nostro articolo assicura nei prossimi mesi la sistemazione di piazza Kolbe presso la parrocchia degli Angeli Custodi) che più si stanno battendo per restituire un minimo decoro urbano alla città, compatibilmente con le proprie possibilità e con quelle economiche del Palazzo.
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Pali con catene
Pali con catene
Pali con catene