Degrado stadio, Merra (Azione): «Gli interrogativi diventano certezze»
«Quali trattamenti e che tipo di sostanze sono stati utilizzati sul campo da gioco?»
mercoledì 7 agosto 2024
13.36
«Come si evince dall'albo pretorio del comune di Trani l'amministrazione comunale ha pagato 11.224,00 euro alla ditta M.A.P.I.A., che ha vinto una manifestazione d'interesse ad invito per una semina straordinaria sul terreno di gioco dello stadio, che versava in condizioni già disastrose. Tale liquidazione è stata fatta nonostante le contestazioni del comune stesso alla ditta sugli interventi eseguiti in quanto le tre semine effettuate non hanno sortito l'effetti auspicati.
In qualità di coordinatrice di Azione Trani e nell'interesse dei tranesi vorrei sapere dal sindaco e dall'assessore allo sport, nel dettaglio e con relativa documentazione, quali trattamenti sono stati effettuati e che tipo di sostanze sono state utilizzate dalla M.A.P.I.A. sul terreno di gioco?
Come mai la stessa ditta in 15 giorni è riuscita a ripristinare il manto erboso dello stadio di Brindisi, come da post pubblicato sui social, e a Trani invece non è stato possibile debellare prima il grillo talpa e poi il lombrico? E della loro presenza c'è una documentazione che lo attesti?
E' da precisare che gli interventi di ripristino del terreno di gioco, sono iniziati prima che lo stesso venisse "bruciato" dall'uomo nero, che è riuscito ad introdursi di notte allo stadio che tra l'altro non era e non è videosorvegliato, e soprattutto in questo momento privo di custodia. Provvederemo dunque a richiedere la documentazione. Nel frattempo chiediamo al segretario generale di visionare gli atti nell'interesse dei tranesi. Inoltre dal certificato di analisi delle acque della cisterna avvelenata, effettuate dall'Arpa Puglia, si evince che per analizzare il pesticida "Flazasulfuron" che ha bruciato il manto erboso e' stato usato un "metodo interno" e che la prova non è accreditata da Accredia (ente riconosciuto dal governo per attestare l'imparzialità dei laboratori). Ciò significa che il laboratorio non è accreditato per fare quel test su quel pesticida. Per questo è stato rilasciato un certificato e non un accreditamento che si basa su "attività specifiche" e nel caso del laboratorio di Valenzano dell'Arpa Puglia il pesticida incriminato non rientra in queste "attività specifiche" e pertanto le analisi potrebbero essere giuridicamente impugnabili. Eppure come ha riferito l'assessore allo sport, l'amministrazione ha sporto denuncia alla procura che ha confermato sulla base di analisi non accreditate che il terreno è stato avvelenato. Non era il caso di analizzare anche il terreno? E la cisterna è stata bonificata da una ditta specializzata?
Da informazioni ricevute da un professionista del settore il pesticida con il passare del tempo perde la sua efficacia e il terreno torna ad essere nuovamente fertile. Pertanto non sarebbe il caso di ripristinare il manto erboso spendendo all'incirca 25 mila e non 600 mila euro di soldi dei tranesi per il sintetico, che sarà funzionale per più sport, ma a maggior impatto ambientale visto che si tratta pur sempre di plastica e la manutenzione è più onerosa.
L'assessore allo sport ha confermato anche che la struttura è tornata nella disponibilità dell'amministrazione comunale. Come Azione Trani vorremmo sapere che cosa si sta facendo attualmente per ripristinare lo stadio e come mai a seguito dell'espletamento della procedura di gara per l'assegnazione degli impianti sportivi le strutture non sono state ancora aggiudicate.
La copertura finanziaria dei bandi è disponibile? Se gli impianti necessitavano di lavori di ristrutturazione e per questo motivo la gestione è stata prorogata di altri tre mesi anziché affidarli, non era più logico prima effettuare lavori e poi metterli a gara? Intanto inizia la stagione calcistica e le squadre tranesi iniziano il "nomadismo".
A tutti questi interrogativi chiediamo una risposta urgente da parte del sindaco, dell'assessore allo sport. Al segretario generale chiediamo invece di vigilare e controllare gli atti relativi allo stadio. Azione Trani resta ferma sulla sua posizione chiedendo l'annullamento del bando di gara. Dimenticavo, ad oggi, come da richiesta regolarmente protocollata, stiamo attendendo che ci venga comunicata la data per il sopralluogo allo stadio»: lo dichiara Raffaella Merra,Coordinatrice Azione Trani.
In qualità di coordinatrice di Azione Trani e nell'interesse dei tranesi vorrei sapere dal sindaco e dall'assessore allo sport, nel dettaglio e con relativa documentazione, quali trattamenti sono stati effettuati e che tipo di sostanze sono state utilizzate dalla M.A.P.I.A. sul terreno di gioco?
Come mai la stessa ditta in 15 giorni è riuscita a ripristinare il manto erboso dello stadio di Brindisi, come da post pubblicato sui social, e a Trani invece non è stato possibile debellare prima il grillo talpa e poi il lombrico? E della loro presenza c'è una documentazione che lo attesti?
E' da precisare che gli interventi di ripristino del terreno di gioco, sono iniziati prima che lo stesso venisse "bruciato" dall'uomo nero, che è riuscito ad introdursi di notte allo stadio che tra l'altro non era e non è videosorvegliato, e soprattutto in questo momento privo di custodia. Provvederemo dunque a richiedere la documentazione. Nel frattempo chiediamo al segretario generale di visionare gli atti nell'interesse dei tranesi. Inoltre dal certificato di analisi delle acque della cisterna avvelenata, effettuate dall'Arpa Puglia, si evince che per analizzare il pesticida "Flazasulfuron" che ha bruciato il manto erboso e' stato usato un "metodo interno" e che la prova non è accreditata da Accredia (ente riconosciuto dal governo per attestare l'imparzialità dei laboratori). Ciò significa che il laboratorio non è accreditato per fare quel test su quel pesticida. Per questo è stato rilasciato un certificato e non un accreditamento che si basa su "attività specifiche" e nel caso del laboratorio di Valenzano dell'Arpa Puglia il pesticida incriminato non rientra in queste "attività specifiche" e pertanto le analisi potrebbero essere giuridicamente impugnabili. Eppure come ha riferito l'assessore allo sport, l'amministrazione ha sporto denuncia alla procura che ha confermato sulla base di analisi non accreditate che il terreno è stato avvelenato. Non era il caso di analizzare anche il terreno? E la cisterna è stata bonificata da una ditta specializzata?
Da informazioni ricevute da un professionista del settore il pesticida con il passare del tempo perde la sua efficacia e il terreno torna ad essere nuovamente fertile. Pertanto non sarebbe il caso di ripristinare il manto erboso spendendo all'incirca 25 mila e non 600 mila euro di soldi dei tranesi per il sintetico, che sarà funzionale per più sport, ma a maggior impatto ambientale visto che si tratta pur sempre di plastica e la manutenzione è più onerosa.
L'assessore allo sport ha confermato anche che la struttura è tornata nella disponibilità dell'amministrazione comunale. Come Azione Trani vorremmo sapere che cosa si sta facendo attualmente per ripristinare lo stadio e come mai a seguito dell'espletamento della procedura di gara per l'assegnazione degli impianti sportivi le strutture non sono state ancora aggiudicate.
La copertura finanziaria dei bandi è disponibile? Se gli impianti necessitavano di lavori di ristrutturazione e per questo motivo la gestione è stata prorogata di altri tre mesi anziché affidarli, non era più logico prima effettuare lavori e poi metterli a gara? Intanto inizia la stagione calcistica e le squadre tranesi iniziano il "nomadismo".
A tutti questi interrogativi chiediamo una risposta urgente da parte del sindaco, dell'assessore allo sport. Al segretario generale chiediamo invece di vigilare e controllare gli atti relativi allo stadio. Azione Trani resta ferma sulla sua posizione chiedendo l'annullamento del bando di gara. Dimenticavo, ad oggi, come da richiesta regolarmente protocollata, stiamo attendendo che ci venga comunicata la data per il sopralluogo allo stadio»: lo dichiara Raffaella Merra,Coordinatrice Azione Trani.