Deliberata la cittadinanza onoraria all’Arcivescovo di Trani

Artefice del dialogo interreligioso, guida spirituale del territorio da 12 anni

martedì 14 dicembre 2010
Il Consiglio comunale di Trani ha deliberato all'unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria all'Arcivescovo pro tempore della città, Giovan Battista Pichierri. Il conferimento formale avverrà in un secondo momento, probabilmente in coincidenza con la celebrazione per il ventesimo anniversario della consacrazione di Pichierri a Vescovo, ricorrenza prevista per il 26 gennaio.

Il vicario generale dell'Arcidiocesi, Monsignor Savino Giannotti, aveva prospettato in una nota del 10 novembre scorso la possibilità del conferimento della cittadinanza onoraria all'Arcivescovo. «La sua guida pastorale – aveva scritto Giannotti all'amministrazione - ha portato meravigliosi frutti di crescita spirituale nel cammino verso la santità della nostra popolazione e nella testimonianza della continua ricerca del vero progresso, non solo delle singole persone ma anche della comunità socio-civile e religiosa, con l'impegno di rendere presente il bene comune. Oggi riconosciamo vari segni della sua capillare e sistematica azione pastorale. Basti tener presente l'impostazione della vita pastorale perché le comunità parrocchiali siano sempre più visibilmente segno di casa e scuola di comunione per la difesa della vita, la valorizzazione della persona».

A motivare ulteriormente la cittadinanza onoraria a Pichierri depongono dodici anni di attività sul territorio dell'Arcidiocesi di Trani: lo zelo pastorale per la formazione dei giovani espressa nella celebrazione della missione diocesana e del sinodo diocesano, la celebrazione dei convegni diocesani sempre in sintonia con una programmazione pastorale organica, l'attenzione sofferta ma partecipata a tutte le situazioni di povertà con l'istituzione e la capillare azione della Caritas diocesana e dei segni caritativi presenti in ogni città dell'Arcidiocesi, la valorizzazione di tanti beni culturali ora vanto e prestigio della città (San Luigi, la chiesa di Sant'Anna adibita a museo e biblioteca della cultura ebraica, la nascita dell'Istituto superiore di scienze religiose), l'istituzione delle nuove parrocchie, ma soprattutto l'apertura ecumenica e l'integrazione della chiesa ortodossa romena, il dialogo di fraternità con la chiesa orotodossa greca e con la comunità ebraica che dimostrano come Trani oggi sia attenta alla sua vocazione di apertura mediterranea sia dal punto di vista civile che ecclesiastico.