Depuratore, il Comune pensa di costituirsi parte offesa
Riserbato e De Simone: «Non siamo colpevoli di nulla, da un anno impegnati in prima linea». Scarichi abusivi: confermate tutte le nostre indiscrezioni. C'è un dossier sui casi anomali
venerdì 6 settembre 2013
11.57
Depuratore. A distanza di qualche settimana dal secondo sequestro dell'impianto, sindaco e assessore all'ambiente passano al contrattacco per rispedire al mittente la critiche piovute all'indomani dell'intervento dell'autorità giudiziaria che ha confermato l'assoluta inadeguatezza dell'impianto di Trani. Nel corso della conferenza stampa, presentata dagli amministratori come una sorta di "operazione verità", Riserbato e De Simone, carte alla mano, hanno voluto dimostrare alla stampa ed ai rappresentanti delle associazioni cittadine, il ruolo attivo che il Comune ha avuto nella vicenda preannunciando l'intenzione di volersi costituire parte offesa nell'eventuale procedimento giudiziario a carico di soggetti ed Enti ritenuti, dall'autorità giudiziaria, responsabili di inadempienze e ritardi e delle carenze dell'impianto.
Come già aveva dichiarato alla nostra redazione all'indomani del sequestro preventivo del depuratore e dell'ondata di avvisi di garanzia che hanno colpito amministratori dell'Acquedotto pugliese, di Pura Depurazione (la società di Aqp che gestisce il depuratore) e dell'Autorità idrica pugliese. «Non è un caso - ha detto il sindaco - che il Comune stavolta non sia stato coinvolto nella vicenda giudiziaria. Non siamo colpevoli di nulla, al contrario fin dai primi giorni del nostro insediamento ci siamo messi a lavorare quotidianamente per venire a galla in una situazione contorta che si protrae dal 2008 e che solo ora, grazie anche al nostro lavoro, si sta dirimendo».
Il compito di ricostruire cronologicamente le tappe della vicenda è stato affidato all'assessore all'ambiente, Giuseppe De Simone, che ha effettuato una ricostruzione degli ultimi accadimenti per dimostrare come l'amministrazione abbia svolto un ruolo attivo per porre tutti gli Enti dinnanzi alle proprie responsabilità.
Delusi e feriti dalle critiche ricevute («Anziché ricevere collaborazione siamo stati dileggiati da tutti, costringendoci in alcuni casi a dover procedere a querele») sindaco e assessore rivendicano il risultato più importante ottenuto in questa estenuante battaglia per il depuratore: l'ottenimento del finanziamento di 7 milioni di euro per l'adeguamento ed il potenziamento dell'impianto e l'ultimazione e collaudo della condotta sottomarina per la quale occorrerà prima risolvere il contratto con la ditta che ha iniziato i lavori senza mai concluderli. I lavori spettano alla stazione appaltante (l'Acquedotto) «ma il Comune - dicono sindaco e assessore - non mollerà la presa e continuerà a seguire la vicenda, scrivendo e segnalando agli organi preposti ogni ritardo».
Sulla questione degli scarichi abusivi, De Simone ha poi confermato ciò che il nostro portale ha scritto: «Il mare di Trani è inquinato non solo per colpa del depuratore». Parliamo ovviamente degli scarichi abusivi. Come dai noi raccontato, l'amministrazione ha provveduto a segnalare in un dossier tutti i casi ritenuti sospetti: adesso toccherà agli organi preposti verificare se le segnalazioni abbiano crismi di fondatezza.
Come già aveva dichiarato alla nostra redazione all'indomani del sequestro preventivo del depuratore e dell'ondata di avvisi di garanzia che hanno colpito amministratori dell'Acquedotto pugliese, di Pura Depurazione (la società di Aqp che gestisce il depuratore) e dell'Autorità idrica pugliese. «Non è un caso - ha detto il sindaco - che il Comune stavolta non sia stato coinvolto nella vicenda giudiziaria. Non siamo colpevoli di nulla, al contrario fin dai primi giorni del nostro insediamento ci siamo messi a lavorare quotidianamente per venire a galla in una situazione contorta che si protrae dal 2008 e che solo ora, grazie anche al nostro lavoro, si sta dirimendo».
Il compito di ricostruire cronologicamente le tappe della vicenda è stato affidato all'assessore all'ambiente, Giuseppe De Simone, che ha effettuato una ricostruzione degli ultimi accadimenti per dimostrare come l'amministrazione abbia svolto un ruolo attivo per porre tutti gli Enti dinnanzi alle proprie responsabilità.
Delusi e feriti dalle critiche ricevute («Anziché ricevere collaborazione siamo stati dileggiati da tutti, costringendoci in alcuni casi a dover procedere a querele») sindaco e assessore rivendicano il risultato più importante ottenuto in questa estenuante battaglia per il depuratore: l'ottenimento del finanziamento di 7 milioni di euro per l'adeguamento ed il potenziamento dell'impianto e l'ultimazione e collaudo della condotta sottomarina per la quale occorrerà prima risolvere il contratto con la ditta che ha iniziato i lavori senza mai concluderli. I lavori spettano alla stazione appaltante (l'Acquedotto) «ma il Comune - dicono sindaco e assessore - non mollerà la presa e continuerà a seguire la vicenda, scrivendo e segnalando agli organi preposti ogni ritardo».
Sulla questione degli scarichi abusivi, De Simone ha poi confermato ciò che il nostro portale ha scritto: «Il mare di Trani è inquinato non solo per colpa del depuratore». Parliamo ovviamente degli scarichi abusivi. Come dai noi raccontato, l'amministrazione ha provveduto a segnalare in un dossier tutti i casi ritenuti sospetti: adesso toccherà agli organi preposti verificare se le segnalazioni abbiano crismi di fondatezza.