Dimissioni del sindaco: la ricostruzione dei fatti secondo UDC
Un documento del segretario provinciale avv. Nicola Giorgino
sabato 30 settembre 2006
«L'UDC dopo gli ultimi accadimenti che hanno portato alla crisi di governo nel comune di Trani ed alla luce delle numerose dichiarazioni rilasciate da autorevoli esponenti politici, ritiene, per dovere di cronaca, ripercorrere la vicenda in modo cronologico perché sia chiaro all'opinione pubblica che nessuna responsabilità può essere attribuita a questo partito.
Immediatamente i giorni precedenti la convocazione del consiglio comunale, l'amministrazione era stata informata dei nuovi assetti dell'UDC e della compattezza del gruppo consigliare nel sostenere l'azione politica amministrativa.
A fronte di questa incondizionata disponibilità si è verificata una nuova convocazione di pre-consiglio dei soli consiglieri senza tenere in alcun conto i partiti e così facendo venir meno lo spirito di recupero della centralità delle singole forze politiche che sostengono la coalizione e dare nuova linfa vitale all'azione di governo.
In quest'ottica veniva redatto l'ormai noto documento politico con il quale da un lato si rimarcava la centralità dei partiti nell'azione di Governo, e dall'altro la pari dignità "nella gestione delle questioni di indirizzo politico" e pertanto si richiedeva con urgenza un tavolo politico allargato a tutte le forze di governo.
La mattina del 27/09/06 questo segretario provinciale raggiungeva il Palazzo del Consiglio Comunale con due dei cinque consiglieri del gruppo UDC presenti in aula. Dopo un significativo incontro con i responsabili politici delle forze di coalizione, si registrava la seria disponibilità alla instaurazione del tavolo politico invocato dall'UDC sicchè, venuta meno ogni pregiudiziale, si tentava di recuperare immediatamente la presenza dell'intero gruppo consiliare in aula. Sta di fatto che con inspiegabile ed inusuale rapidità il Presidente del Consiglio, ha proceduto all'appello nominale determinando così la conseguente impossibilità di comporre numericamente la validità dell'adunanza e, conseguentemente, determinando il Sindaco alle dimissioni.
A mero titolo di cronaca, però, si sottolinea che in aula erano numerosi i consiglieri assenti, della maggioranza e della opposizione. Ricostruiti così minuziosamente i fatti, l'UDC sente l'esigenza di puntualizzare che non ha mai posto in essere né ricatti né tradimenti, ma ha soltanto preteso rispetto e pari dignità dell'azione politica nell'ambito di un ruolo istituzionalmente assegnato ai partiti.
Tutto ciò che poi si è letto ed ascoltato appartiene a meri pettegolezzi che non entusiasmano il partito dell'UDC. Pertanto al nulla non intendiamo replicare.» Avv Nicola Giorgino Segretario Provinciale UDC
Immediatamente i giorni precedenti la convocazione del consiglio comunale, l'amministrazione era stata informata dei nuovi assetti dell'UDC e della compattezza del gruppo consigliare nel sostenere l'azione politica amministrativa.
A fronte di questa incondizionata disponibilità si è verificata una nuova convocazione di pre-consiglio dei soli consiglieri senza tenere in alcun conto i partiti e così facendo venir meno lo spirito di recupero della centralità delle singole forze politiche che sostengono la coalizione e dare nuova linfa vitale all'azione di governo.
In quest'ottica veniva redatto l'ormai noto documento politico con il quale da un lato si rimarcava la centralità dei partiti nell'azione di Governo, e dall'altro la pari dignità "nella gestione delle questioni di indirizzo politico" e pertanto si richiedeva con urgenza un tavolo politico allargato a tutte le forze di governo.
La mattina del 27/09/06 questo segretario provinciale raggiungeva il Palazzo del Consiglio Comunale con due dei cinque consiglieri del gruppo UDC presenti in aula. Dopo un significativo incontro con i responsabili politici delle forze di coalizione, si registrava la seria disponibilità alla instaurazione del tavolo politico invocato dall'UDC sicchè, venuta meno ogni pregiudiziale, si tentava di recuperare immediatamente la presenza dell'intero gruppo consiliare in aula. Sta di fatto che con inspiegabile ed inusuale rapidità il Presidente del Consiglio, ha proceduto all'appello nominale determinando così la conseguente impossibilità di comporre numericamente la validità dell'adunanza e, conseguentemente, determinando il Sindaco alle dimissioni.
A mero titolo di cronaca, però, si sottolinea che in aula erano numerosi i consiglieri assenti, della maggioranza e della opposizione. Ricostruiti così minuziosamente i fatti, l'UDC sente l'esigenza di puntualizzare che non ha mai posto in essere né ricatti né tradimenti, ma ha soltanto preteso rispetto e pari dignità dell'azione politica nell'ambito di un ruolo istituzionalmente assegnato ai partiti.
Tutto ciò che poi si è letto ed ascoltato appartiene a meri pettegolezzi che non entusiasmano il partito dell'UDC. Pertanto al nulla non intendiamo replicare.» Avv Nicola Giorgino Segretario Provinciale UDC