Dimissioni del sindaco: «Occasione per una riflessione collettiva»
DS BAT: «Una decisione tardiva e fuori tempo massimo»
venerdì 29 settembre 2006
«E' fuori da ogni ragionevole dubbio che l'Amministrazione Comunale di Trani è stata una coalizione fragilissima, l'ultimo rimpasto, appena alcuni giorni addietro, in totale una ventina di assessori nominati, la dice lunga sul clima di sospetto e di ricatti in atto nella maggioranza, sino ad arrivare alle dimissioni tardive, fuori tempo massimo, del Sindaco. Detto ciò cerchiamo di capire, con la massima onestà politica e culturale, perché questo fenomeno, di mal costume, è così diffuso in una classe politica improvvisata, che attiene sia il centro-destra che il centro-sinistra. (vedi esperienza giunta Avantario).
In primis la legge elettorale così com'è necessita di alcune modifiche, dalla nomina degli assessori (anche loro devono sottoporsi al giudizio elettorale così come avviene a livello nazionale, regionale e provinciale), al vincolo di appartenenza alla coalizione per la quale un consigliere viene eletto. Scoraggiare attraverso vincoli più severi le liste "fai da te", sono sempre un elemento destabilizzante. I partiti devono avere l'obbligo politico di compilare le liste elettorali di candidati che diano la massima affidabilità e serietà, la logica del vincere per vincere abbiamo verificato che non serve perché non si riesce a governare.
Ho appena sentito con piacere che il Sindaco dimissionario nella sua conferenza stampa ha sostenuto quello che il sottoscritto "predica" da alcuni anni. Ebbene ricordare che questa maggioranza ha "imbarcato" senza problemi e con molta spregiudicatezza consiglieri comunali ex candidati sindaci in competizione con il dott. Tarantini ognuno di essi, com'è ovvio, con propri programmi elettorali alternativi. Non solo, qualcun'altro, con dichiarazioni estemporanee passa e ripassa da uno schieramento all'altro, questa Amministrazione non ha arrossito, pur di mantenersi a galla, avvallando queste squallide operazioni di puro affare. Per queste ragioni ritengo tardive e fuori tempo massimo, le dimissioni del Sindaco Tarantini, né lo stesso può pensare di giocare la carta della vittima, oggi non sarebbe ne onesto ne credibile.
Questa Città è alla deriva. Un impulso, per cercare soluzioni positive, lo deve dare la pubblica amministrazione locale, creando le condizioni in sinergia con provincia- Regione – Governo e imprenditoria privata, perlomeno di quella parte degna di questo nome. Per fare il necessario la classe dirigente locale deve avere intanto una idea di sviluppo della città, un apparato capace e competente che sappia concretizzare le idee.Purtroppo tutte queste "attitudini"sino ad oggi non sono venute fuori.
Intanto i livelli occupazionali sono al limite di una profonda rottura sociale; Il servizio alle persone e pressoché inesistente; Le attività produttive e commerciali segnano il passo in modo preoccupante, spazzando via vecchie certezze. Fatica a venire fuori un nuovo blocco sociale che concepisca in modo dinamico l'economia, con la consapevolezza che non è più pensabile il facile e veloce arricchimento a danno del territorio e delle fascie sociali più deboli.
Il PUG così com'è concepito va nella direzione opposta alle esigenze di una città che vuole e deve necessariamente voltare pagina, gli "ideatori" di tale importante strumento di programmazione del territorio hanno messo in atto vecchi metodi stile "comitato di affari"che non guardano alla ricchezza collettiva, alla qualità della vita, ad interagire con le città limitrofe con occhio particolare alla istituita provincia BAT. , ma guardano solo al particolare con la evidente disponibilità di tecnici assai disinvolti. Il centro-sinistra deve avere l'ambizione di alzare il tiro con una progettualità che i cittadini devono riconoscersi con immediatezza, di cose credibili e fattibili, coinvolgendo le parti sociali e vive della città.»
Luigi Magnifico
Democratici di Sinistra BAT
Luigi Magnifico
Democratici di Sinistra BAT