Direttiva Bolkestein, Montaruli: «Sconfitta la rassegnazione delle associazioni di categoria»
Annunciato uno stato di agitazione ma ancora nulla di certo
lunedì 5 marzo 2018
Ancora fino a qualche settimana fa, prima del grande successo dell'approvazione della proroga al 2020 nella legge di bilancio, coloro che hanno continuato a sollecitare la partecipazione ai bandi per l'assegnazione dei posteggi, commettendo consapevolmente il gravissimo errore di non aver compreso che la partecipazione ai bandi avrebbe significato, in automatico, l'accettazione della Bolkestein per il commercio su aree pubbliche, oggi si ravvedono e questo è un segnale positivo. Al di là delle contraddizioni fa piacere, enorme piacere, vedere convergere sulle nostre posizioni le due associazioni di categoria che hanno per anni trascurato e completamente ignorato qualsivoglia seppur minima reazione alla sciagura che, in sordina, si stava consumando ai danni dei duecentomila ambulanti italiani.
Oggi e solo oggi costoro affermano di voler dichiarare lo stato di agitazione della categoria ma non dicono ancora né quando, né dove, né come vorrebbero scendere nelle piazze che invece ancora oggi profumano dei nostri odori; degli odori delle nostre battaglie, delle nostre manifestazioni e delle nostre lotte portate in tutte le sedi istituzionali. Chi fino a ieri ha millantato che i comuni fossero pronti per procedere con la riorganizzazione del settore e addirittura pronti a procedere con i bandi, oggi ha dovuto ricredersi così come chi fino a ieri ha continuato ad affermare che non era possibile estromettere il settore aree pubbliche dalla Bolkestein oggi si ricrede e fa propria la nostra battaglia nazionale; quella battaglia che ci ha visti protagonisti ma dove costoro non c'erano e non ci sono mai stati, per scelta volontaria e perché non hanno voluto esserci, così come non c'erano sotto i palazzi del potere di una Regione Puglia che, proprio grazie alle compiacenze dei silenti, addirittura avrebbe voluto far chiudere i bandi ai comuni al 31 gennaio 2018. Uno sfacelo e un disastro che CasAmbulanti e Unimpresa hanno evitato ottenendo dall'assessore Mazzarano quella proroga senza la quale avremmo assistito al più grande disastro commerciale della storia con ventimila ambulanti pugliesi a rischio concessioni: altro che precariato!
Noi invece c'eravamo. Noi ci siamo stati, sempre e comunque e siamo estremamente incuriositi dal conoscere in cosa consista lo "Stato di Agitazione" virtuale proclamato. Vorrà forse significare che, immediatamente dopo il voto, tutti gli ambulanti riempiranno le piazze romane a difesa del lavoro e delle concessioni, per dire No alla Bolkestein e per dire basta alle lobby che vorrebbero comprarsi anche le aree pubbliche italiane, dopo essersi comprate le banche e tutte le sue migliori e preziose imprese?
Sono felice, ha detto Montaruli di Unimpresa - CasAmbulanti, che i miei colleghi di quelle associazioni oggi ravvedute, che ho incontrato a Roma sui tavoli governativi nella Conferenza Unificata Stato – Regione, in quella circostanza rassegnati e abbattuti, che continuavano come un disco rotto a dire che uscire non era possibile, oggi cambino idea e riconoscano, così come stanno riconoscendo esplicitamente, l'enorme lavoro fatto da tutte le Associazioni Indipendenti Italiane No Bolkestein, senza l'intervento delle quali le autorizzazioni avrebbero avuto una scadenza a breve termine, proprio come quelle scatolette di tonno o come quelle bustine di camomilla che per lunghissimi otto anni millantatori di rappresentanze avrebbero voluto somministrare ma che non hanno fatto in tempo a fare. Quegli alimenti ora sono abbondantemente scaduti e la nuova produzione avverrà con regole tutte nuove e con l'opera di chi ha dimostrato di saper stare nelle piazze, sulle strade, con sacrificio ed abnegazione, accanto agli ambulanti italiani, senza giacche e senza cravatte, seduti sugli scalini delle strade italiane della battaglia e non sulle lussuose poltrone rosse a cerimoniare e a celebrare le vittorie degli altri, cioè le nostre. Di questo nessuno è autorizzato ad approfittarsene.
Unimpresa - Casambulanti
Oggi e solo oggi costoro affermano di voler dichiarare lo stato di agitazione della categoria ma non dicono ancora né quando, né dove, né come vorrebbero scendere nelle piazze che invece ancora oggi profumano dei nostri odori; degli odori delle nostre battaglie, delle nostre manifestazioni e delle nostre lotte portate in tutte le sedi istituzionali. Chi fino a ieri ha millantato che i comuni fossero pronti per procedere con la riorganizzazione del settore e addirittura pronti a procedere con i bandi, oggi ha dovuto ricredersi così come chi fino a ieri ha continuato ad affermare che non era possibile estromettere il settore aree pubbliche dalla Bolkestein oggi si ricrede e fa propria la nostra battaglia nazionale; quella battaglia che ci ha visti protagonisti ma dove costoro non c'erano e non ci sono mai stati, per scelta volontaria e perché non hanno voluto esserci, così come non c'erano sotto i palazzi del potere di una Regione Puglia che, proprio grazie alle compiacenze dei silenti, addirittura avrebbe voluto far chiudere i bandi ai comuni al 31 gennaio 2018. Uno sfacelo e un disastro che CasAmbulanti e Unimpresa hanno evitato ottenendo dall'assessore Mazzarano quella proroga senza la quale avremmo assistito al più grande disastro commerciale della storia con ventimila ambulanti pugliesi a rischio concessioni: altro che precariato!
Noi invece c'eravamo. Noi ci siamo stati, sempre e comunque e siamo estremamente incuriositi dal conoscere in cosa consista lo "Stato di Agitazione" virtuale proclamato. Vorrà forse significare che, immediatamente dopo il voto, tutti gli ambulanti riempiranno le piazze romane a difesa del lavoro e delle concessioni, per dire No alla Bolkestein e per dire basta alle lobby che vorrebbero comprarsi anche le aree pubbliche italiane, dopo essersi comprate le banche e tutte le sue migliori e preziose imprese?
Sono felice, ha detto Montaruli di Unimpresa - CasAmbulanti, che i miei colleghi di quelle associazioni oggi ravvedute, che ho incontrato a Roma sui tavoli governativi nella Conferenza Unificata Stato – Regione, in quella circostanza rassegnati e abbattuti, che continuavano come un disco rotto a dire che uscire non era possibile, oggi cambino idea e riconoscano, così come stanno riconoscendo esplicitamente, l'enorme lavoro fatto da tutte le Associazioni Indipendenti Italiane No Bolkestein, senza l'intervento delle quali le autorizzazioni avrebbero avuto una scadenza a breve termine, proprio come quelle scatolette di tonno o come quelle bustine di camomilla che per lunghissimi otto anni millantatori di rappresentanze avrebbero voluto somministrare ma che non hanno fatto in tempo a fare. Quegli alimenti ora sono abbondantemente scaduti e la nuova produzione avverrà con regole tutte nuove e con l'opera di chi ha dimostrato di saper stare nelle piazze, sulle strade, con sacrificio ed abnegazione, accanto agli ambulanti italiani, senza giacche e senza cravatte, seduti sugli scalini delle strade italiane della battaglia e non sulle lussuose poltrone rosse a cerimoniare e a celebrare le vittorie degli altri, cioè le nostre. Di questo nessuno è autorizzato ad approfittarsene.
Unimpresa - Casambulanti