Discarica comunale, spesi oltre due milioni per estrarre il percolato
La relazione dell'amministratore Guadagnolo alla quarta commissione consiliare
sabato 21 novembre 2015
9.19
I costi per l'emungimento del percolato dalla discarica di Trani, sotto sequestro dal gennaio scorso, sono stati di circa due milioni di euro, mentre per la messa in sicurezza della discarica sarà possibile definire i costi solo a presentazione del progetto. E' quanto ha riferito il 19 novembre scorso l'amministratore unico dell'Amiu Trani, Alessandro Guadagnolo, alla quarta commissione consiliare che lo aveva già convocato per relazione sullo stato dell'impianto per rsu di contrada Puro Vecchio.
Guadagnolo ha chiarito ai consiglieri che «sono state rilevate tutte le criticità», ma anche precisato che «la nuova gestione ha voluto demarcare nettamente quanto fatto dalla precedente gestione». Per questo saranno avviate due azioni di responsabilità da parte di Comune di Trani e Amiu spa "nei confronti degli organi tecnici e politici della vecchia gestione». «Si è proceduto – è stato riferito - ad installare presidi tecnici per la messa in sicurezza della discarica, anche alla luce delle disponibilità economiche dell'azienda. Sono stati individuati ulteriori interventi per la messa in sicurezza della discarica, mediante la costruzione di una barriera di contenimento con uno scavo di circa 54 metri, con materiali specifici, con l'inserimento di sonde per monitorare eventuali fuoriuscite di percolato. Attualmente si prelevano mediamente circa 120 metri cubi di percolato al giorno. Si sta ancora operando per la messa in sicurezza per il percolato, per il biogas e per evitare inquinamento della falda». Ma cosa più importante, riferita da Guadagnolo, è che «il post esercizio dei lotti 1, 2 e 3 ha un costo di circa 38 milioni di euro. I lavori per la messa in sicurezza sono iniziati subito e sono ancora in itinere. La progettualità è stata completata – ha concluso - per richiedere le autorizzazioni deve essere ancora presentata e sono in corso di individuazione le risorse economiche necessarie».
Rispondendo alle domande del consigliere Raimondo Lima (Fratelli d'Italia-An), Guadagnolo ha anche spiegato che «il contenzioso con i Comuni di Bisceglie, Molfetta e Barletta (debitori nei confronti di Trani dei costi di smaltimento dei rifiuti per alcuni anni pregressi, ndr) non si è ancora concluso». Relativamente al protocollo d'intesa con il dipartimento di Geologia presso l'Università degli Studi di Bari per l'uso del Vertiver, che secondo Lima potrebbe assorbire gli inquinanti in eccesso, Guadagnolo ha spiegato che «lo stesso va utilizzato per le discariche dichiarate inquinate e quella di Trani non lo è, poiché le radici di questa pianta andrebbero a perforare lo strato impermeabilizzante della discarica e quindi farebbe aumentare la produzione di percolato con l'immissione di acque meteoriche».
Guadagnolo ha chiarito ai consiglieri che «sono state rilevate tutte le criticità», ma anche precisato che «la nuova gestione ha voluto demarcare nettamente quanto fatto dalla precedente gestione». Per questo saranno avviate due azioni di responsabilità da parte di Comune di Trani e Amiu spa "nei confronti degli organi tecnici e politici della vecchia gestione». «Si è proceduto – è stato riferito - ad installare presidi tecnici per la messa in sicurezza della discarica, anche alla luce delle disponibilità economiche dell'azienda. Sono stati individuati ulteriori interventi per la messa in sicurezza della discarica, mediante la costruzione di una barriera di contenimento con uno scavo di circa 54 metri, con materiali specifici, con l'inserimento di sonde per monitorare eventuali fuoriuscite di percolato. Attualmente si prelevano mediamente circa 120 metri cubi di percolato al giorno. Si sta ancora operando per la messa in sicurezza per il percolato, per il biogas e per evitare inquinamento della falda». Ma cosa più importante, riferita da Guadagnolo, è che «il post esercizio dei lotti 1, 2 e 3 ha un costo di circa 38 milioni di euro. I lavori per la messa in sicurezza sono iniziati subito e sono ancora in itinere. La progettualità è stata completata – ha concluso - per richiedere le autorizzazioni deve essere ancora presentata e sono in corso di individuazione le risorse economiche necessarie».
Rispondendo alle domande del consigliere Raimondo Lima (Fratelli d'Italia-An), Guadagnolo ha anche spiegato che «il contenzioso con i Comuni di Bisceglie, Molfetta e Barletta (debitori nei confronti di Trani dei costi di smaltimento dei rifiuti per alcuni anni pregressi, ndr) non si è ancora concluso». Relativamente al protocollo d'intesa con il dipartimento di Geologia presso l'Università degli Studi di Bari per l'uso del Vertiver, che secondo Lima potrebbe assorbire gli inquinanti in eccesso, Guadagnolo ha spiegato che «lo stesso va utilizzato per le discariche dichiarate inquinate e quella di Trani non lo è, poiché le radici di questa pianta andrebbero a perforare lo strato impermeabilizzante della discarica e quindi farebbe aumentare la produzione di percolato con l'immissione di acque meteoriche».