Discarica e cava fumante, Trani a Capo: «Vogliamo un'esatta valutazione del rischio»

Il portavoce Procacci: «Amministrazione incapace di gestire l'emergenza, errate informazioni alla popolazione»

sabato 24 marzo 2018 12.50
A cura di Alessandra Vacca
«Noi cittadini di Trani siamo soli di fronte questa emergenza ambientale che non ha precedenti e che nessuno sta affrontando come dovrebbe». Con questa premessa si è aperta la conferenza stampa indetta dal movimento Trani a Capo per far chiarezza sugli ultimi sviluppi in materia di cava fumante e discarica.

«Riteniamo che questa Amministrazione – ha dichiarato alla stampa il portavoce Antonio Procacci – non sia in grado di gestire questa emergenza e pertanto saremo promotori di una mobilitazione finalizzata a porre fine all'Amministrazione Bottaro. Questa gente è colpevole di non voler dichiarare l'emergenza in atto, tendono a coprire, a giustificare e fornire informazioni al fine di tranquillizzare la popolazione. Occorre chiedere aiuto al Ministero e alla Regione Puglia. Se c'è qualcuno che vuole coprire quest'emergenza deve venire fuori».

«Sono sette mesi che la cava continua a fumare» - ha detto il portavoce mostrando foto scattate recentemente -. «Ci sono dei punti nuovi da cui sta uscendo fumo e questo dimostra che quello che c'è sotto si sta spostando. Non sappiamo quello che sta succedendo nel sottosuolo. L'Amministrazione si sta trincerando dietro la Procura. Stanno ancora aspettando l'esito della consulenza per poi affidare i lavori di bonifica ad una società specializzata, società che verrà pagata con i nostri soldi. La Procura è alla ricerca dei responsabili di tale inquinamento: è compito del Comune, invece, procedere ai lavori di bonifica con l'aiuto della Regione e del Ministero. Inoltre, il 13 marzo c'era una riunione sulla cava con Arpa e Asl e il Comune e la Regione erano assenti. L'Asl in quella circostanza ha espresso la "palese urgenza degli interventi da eseguirsi in ossequio del principio di precauzione della salute pubblica"».

La responsabilità a detta di Trani a Capo è anche dell'Arpa per aver condotto analisi superficiali. «Qualcuno ci può dire se nell'aria vengono sprigionati questi inquinanti altamente nocivi? I fumi che ultimamente si sentono nell'aria derivano dalle frasche bruciate o da qualcos'altro? Possono fare un'indagine sui pozzi per andare ad intercettare cosa arriva nelle falde? Noi chiediamo una seria valutazione del rischio».

Si è passati poi a parlare della discarica. Il Movimento ha contestato puntigliosamente l'ultimo video girato dal sindaco Bottaro dal sito di Contrada Puro Vecchio in cui il primo cittadino mostra la vasca piena di percolato mista ad acque meteoriche e le tubazioni drenanti: «In una diffida della Regione Puglia del 3 settembre 2014 si dice che bisogna eliminare le tubazioni inserite tra il lotto 2 e la vasca di ampliamento del lotto 3 perché in contrasto con la legge che regola le discariche. Per questi motivi che all'epoca fu chiusa la discarica. I tubi e la vasca che il sindaco mostra con tanto orgoglio nel video rappresentano in realtà una violazione di legge. Inoltre la legge dice che il percolato deve essere subito rimosso».

Mostrando ancora le immagini del video Procacci ha mostrato come il percolato tracima direttamente dal fondo del lotto 2, proseguendo per una rampa non impermeabilizzata finendo direttamente in falda. «Questo percolato non verrà mai trovato nei pozzi spia dove fanno le analisi. Non vediamo l'ora di andare davanti un giudice per poter parlare e spiegare le nostre ragioni. Noi del sindaco Bottaro e dell'assessore Di Gregorio non ci fidiamo. Crediamo che i cittadini si debbano dare una svegliata. Crediamo che interrompere l'esperienza amministrativa sia l'unica soluzione possibile».

«Noi insistiamo che intervenga la Regione che continua a scrivere e notificare diffide al Comune di Trani ma che, in fondo, non hanno nessun seguito» – ha detto la consigliere Mariagrazia Cinquepalmi. «Tutti i finanziamenti che la Regione ha promesso di dare al Comune di Trani non hanno avuto seguito. I 400 mila euro per la caratterizzazione sicuramente li abbiamo persi in quanto non sono stati svolti entro i 90 giorni di tempo. Il sindaco deve dichiarare l'emergenza ambientale in maniera che la Regione intervenga e il Ministero deve sollecitare queste attività. L'Arpa a proposito della cava fumante deve effettuare la valutazione del rischio dell'ambiente e della salute e individuare tutti i possibili cancerogeni emessi dai fumi di combustione».

«Riteniamo che ci sia in corso anche una forte emergenza amministrativa» - ha aggiunto infine il consigliere Aldo Procacci. «Quello che loro avevano annunciato affinchè cambiassero le cose non sono riusciti a farlo già per come vengono presentati gli atti, molti dei quali non hanno ancora il parere dei revisori dei conti. Abbiamo poi una serie di debiti fuori bilancio che per noi non sono corretti in quanto sono stati prenotati ma non impegnati negli anni passati. Nell'ufficio ragioneria ci sono inoltre delle grosse difficoltà: alcuni atti si fermano rispetto ad altri. Per quanto riguarda Amet si trova ora in uno stato confusionale: stanno arrivando bollette già scadute. Abbiamo presentato un esposto e stiamo ancora aspettando l'esito».

«Anche quest'anno – ha concluso infine il consigliere di opposizione – andremo nuovamente in diffida per aver superato i termini di presentazione del bilancio. Per non parlare della situazione politica: non si capisce chi è ancora in maggioranza e chi no. La città è stanca e non si può andare oltre».