Discarica, Santorsola: «No ad un ambientalismo campanilistico»

L'assessore regionale: «Bisogna cambiare ottica sull'ospedale»

lunedì 14 dicembre 2015 10.24
A cura di Vincenzo Membola
«C'è bisogno di maggiore chiarezza, in merito a temi importanti per Trani come la discarica è l'ospedale. Negli ultimi giorni, il tam tam mediatico ha attribuito responsabilità importanti a me e al partito ma ritengo che sia una strategia dei veri responsabili per scaricare le colpe del proprio operato su altri». Con queste motivazioni si è aperta, questa mattina, la conferenza stampa dell'assessore regionale all'Ambiente, Mimmo Santorsola, nella sede cittadina di Sel, al fianco dei consiglieri comunali del partito, Capone e Loconte. «La situazione attuale è il frutto di dieci anni di gestione di Amiu e azienda ospedaliera che non sta a me giudicare. È difficile pensare che soltanto in pochi mesi un assessore regionale possa portare a risolvere i problemi come se nulla fosse successo prima».

«Va tenuto presente chela gestione dei rifiuti e la proprietà della discarica è in mano all'amministrazione comunale. La Regione non può decidere cosa fare, l'unica persona preposta ad esprimere una volontà è il sindaco. Sono sicuro che saprà fare quello che serve. Per ciò che riguarda la messa in sicurezza della discarica ci sarà il pieno supporto regionale. Non si posso prendere decisioni ad hoc per una città, ma occorre farlo in maniera coordinata con il resto delle politiche di settore pugliesi. La colpa dell'inquinamento tranese non è della Regione: 600.000 euro al mese sarebbero dovuti bastare ad adeguare la struttura al nuovo carico di rifiuti conferiti. Evidentemente, gestione, manutenzione, capping e tutte le pratiche opportune non sono state adeguate».

«All'interno del territorio della Bat è necessario che la gestione dei rifiuti sia autonoma e autosufficiente. Non ci vuole un ambientalismo campanilistico: le strutture di valorizzazione e di smaltimento degli scarti devono essere realizzate in tutti i territori. Infine, continuo a sostenere che costi di trasferimento non sarebbero dovuti ricadere sulla testa dei cittadini ma questo vale per tutta la Puglia. Stiamo cercando di accantonare, in accordo con l'assessore regionale al Bilancio, una somma adeguata per alleggerire il peso della tassazione sui cittadini».

Santorsola, poi, ha provato a orientare la discussione sulle politiche sanitarie cittadine verso un atteggiamento costruttivo: «È indubbio che l'ospedale di Trani era strutturalmente migliore rispetto a quello di Bisceglie, logisticamente migliore rispetto a quello di Andria e qualitativamente, all'inizio, migliore di quello di Barletta. Ormai, però, bisogna fare i conti con lo stato delle cose. Gastroenterologia e Medicina Generale sono reparti a rischio, va ripensata la funzionalità della struttura. Dobbiamo pensare ad un ospedale che abbia la sua dignità e sia adeguato ai cittadini e ad un'aspettativa di vita più lunga. La politica tranese doveva sostenere già da tempo, con forza, il progetto presentato da Sel e Pd: non continuare un bisticcio sbagliato sulla spartizione dei reparti. Il nostro nemico non è Bisceglie, che ha fatto i propri interessi, ma una politica sanitaria per anni malsana, governata non solo dagli interessi personali, ma anche da quelli di sindacati e amministratori troppo coinvolti con i loro interessi».

«Questo va garantito a Trani: day surgery, ambulatori funzionali, ginecologia preventiva, Casa della Salute, Casa del Parto e pronto soccorso aperto 24 ore al giorno. La medicina territoriale deve essere concentrata in un'unica sede, non redistribuita. Andria ha le emergenze, Barletta l'oncologico, Bisceglie la generalista. Trani dovrà smaltire i pazienti che non hanno bisogno di lungo-degenza. Sono questi gli interessi della città e sono disposto a dimettermi, se questa battaglia dovesse scontrarsi con il mio ruolo istituzionale, per tutelare la salute dei cittadini tranesi».