Discariche rischiose per la salute, nel mirino della Ue anche la Bat
L'Italia deferita alla Corte di Giustizia
martedì 30 maggio 2017
Undici in Abruzzo, 23 in Basilicata, 2 in Campania, 3 in Friuli Venezia Giulia e 5 in Puglia. Questa la mappa delle 44 discariche messe sotto accusa dall'Unione Europea con il deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia Ue il 17 maggio scorso. Si tratta di 44 discariche che - come riferisce il servizio studi del Senato - costituiscono «un grave rischio per la salute umana e per l'ambiente». In Puglia è coinvolta anche la provincia Bat.
Anzi, secondo il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Andrea Caroppo, ed il consigliere Nino Marmo, «le cinque discariche nel mirino dell'Ue sono situate tutte nella Provincia di Barletta-Andria-Trani, ma certamente la Puglia è ormai una pattumiera a cielo aperto guardando all'intero territorio regionale».
La decisione dell'Ue si riferisce alla procedura di infrazione aperta nel 2011 per violazione della direttiva Ue sulle discariche (Direttiva 1999/31/CE) che imponeva agli Stati membri di bonificare o chiudere entro il 16 luglio 2009 le discariche gia' autorizzate o in funzione prima del 16 luglio 2001, le cosi' dette 'discariche preesistenti'.
Il ricorso alla Corte di Giustizia Ue - spiega ancora la nota del servizio studi del Senato - potrebbe comportare "per il nostro Paese una condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie" (composte da una somma forfettaria e da penalita' giornaliere); e sentenze di condanna sono gia' state pronunciate "nei confronti di Bulgaria, Cipro e Spagna".
In effetti l'Italia nel 2014 è stata già condannata al pagamento di sanzioni nell'ambito della procedura sulle 'discariche abusive': 40 milioni di euro forfettari, più una penalità semestrale decrescente in base al numero di siti messi a norma adeguati.
Anzi, secondo il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Andrea Caroppo, ed il consigliere Nino Marmo, «le cinque discariche nel mirino dell'Ue sono situate tutte nella Provincia di Barletta-Andria-Trani, ma certamente la Puglia è ormai una pattumiera a cielo aperto guardando all'intero territorio regionale».
La decisione dell'Ue si riferisce alla procedura di infrazione aperta nel 2011 per violazione della direttiva Ue sulle discariche (Direttiva 1999/31/CE) che imponeva agli Stati membri di bonificare o chiudere entro il 16 luglio 2009 le discariche gia' autorizzate o in funzione prima del 16 luglio 2001, le cosi' dette 'discariche preesistenti'.
Il ricorso alla Corte di Giustizia Ue - spiega ancora la nota del servizio studi del Senato - potrebbe comportare "per il nostro Paese una condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie" (composte da una somma forfettaria e da penalita' giornaliere); e sentenze di condanna sono gia' state pronunciate "nei confronti di Bulgaria, Cipro e Spagna".
In effetti l'Italia nel 2014 è stata già condannata al pagamento di sanzioni nell'ambito della procedura sulle 'discariche abusive': 40 milioni di euro forfettari, più una penalità semestrale decrescente in base al numero di siti messi a norma adeguati.