Domenico Scaringi vince il premio pittura alla Biennale di Salerno
L'artista tranese ha concorso con "L'allegoria della superbia"
giovedì 27 ottobre 2016
14.17
E' tranese il vincitore del terzo premio della mostra annuale d'arte contemporanea della Biennale di Salerno 2016, nell'ambito della sezione pittura/figurativo. Si chiama Domenico Scaringi ed è un giovane artista di formazione manieristica, laureato all'Accademia di Belle Arti di Foggia. Il suo nome non è sconosciuto: lo scorso anno aveva partecipato, nello Chalet della Villa comunale, alla collettiva "Magnifica Presenza" insieme a Gianluca De Cosmo e Giuseppe Amendolara, ottenendo un ottimo riscontro dal pubblico.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 22 ottobre nel lussuoso complesso monumentale di Santa Sofia. E' stata "L'allegoria della superbia" (vedi foto in gallery) l'opera presentata dall'artista, un olio su tela di un metro per metro, dipinta nel 2015, a convincere la giuria di esperti facendogli ottenere l'ambito posizionamento tra i primi tre della sua categoria. Dice di lui il critico d'arte Michele Lasala: «Non si può che pensare, guardando le opere di Scaringi, a una pittura intimista. Alla base dei lavori dell'artista pulsa l'idea di restituire non già la vita e le storie dei soggetti rappresentati, ma l'interiorità. Viene in mente Moravia osservando i suoi carboncini, le sue sanguigne, i suoi olii, perché in questi lavori l'individuo è in bilico tra la realtà esteriore dei vani discorsi e le inquietudini della propria coscienza».
Un riconoscimento importante per l'artista tranese e il suo successo è indubbiamente motivo di lustro per la sua città natale.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 22 ottobre nel lussuoso complesso monumentale di Santa Sofia. E' stata "L'allegoria della superbia" (vedi foto in gallery) l'opera presentata dall'artista, un olio su tela di un metro per metro, dipinta nel 2015, a convincere la giuria di esperti facendogli ottenere l'ambito posizionamento tra i primi tre della sua categoria. Dice di lui il critico d'arte Michele Lasala: «Non si può che pensare, guardando le opere di Scaringi, a una pittura intimista. Alla base dei lavori dell'artista pulsa l'idea di restituire non già la vita e le storie dei soggetti rappresentati, ma l'interiorità. Viene in mente Moravia osservando i suoi carboncini, le sue sanguigne, i suoi olii, perché in questi lavori l'individuo è in bilico tra la realtà esteriore dei vani discorsi e le inquietudini della propria coscienza».
Un riconoscimento importante per l'artista tranese e il suo successo è indubbiamente motivo di lustro per la sua città natale.