Don Gaetano Corvasce racconta il miracolo eucaristico di Trani
Il servizio andato in onda mercoledì su Tv2000
sabato 24 aprile 2021
9.39
Come da noi già annunciato, è andata in onda mercoledì 21 aprile la puntata di "Bel tempo si spera" che ha visto come protagonista, ancora una volta, la nostra città.
La puntata, presentata dalla giornalista Antonella Ventre, ha ripercorso i più importanti miracoli eucaristici avvenuti in Italia, tra cui quello di Trani.
Don Gaetano Corvasce, sacerdote e collaboratore del programma, ha affascinato i telespettatori illustrando il vero significato del miracolo, quale "stampella che aiuta il credente nei momenti di difficoltà. Nei ripetuti collegamenti, inoltre, non è mancato l'approfondimento dal punto di vista storico del miracolo.
In chiusura, inoltre, il sacerdote ha ribadito che il fedele, da questo avvenimento prodigioso, raccoglie un'importante eredità, ovvero la "manifestazione della misericordia di Dio". In modo particolare ha sottolineato che "In questi termini cogliamo il dono di Dio come atto di grande misericordia. Alla incredulità Iddio ha risposto con un dono così grande quale lo spargimento del sangue del Suo Figlio. Questo per una ulteriore redenzione della fede verso quelle sembianze così povere, ma sostanzialmente corpo e sangue di nostro Signore Gesù Cristo! L'evento crei unione e perdono specie nelle situazioni impensabili e più "annodate" della nostra vita. Si abbattano le umane situazioni di chiusura che ci contraddistinguono in quanto uomini, perseguendo la possibilità di donare altre occasioni di riscatto al nostro fratello".
La puntata, presentata dalla giornalista Antonella Ventre, ha ripercorso i più importanti miracoli eucaristici avvenuti in Italia, tra cui quello di Trani.
Don Gaetano Corvasce, sacerdote e collaboratore del programma, ha affascinato i telespettatori illustrando il vero significato del miracolo, quale "stampella che aiuta il credente nei momenti di difficoltà. Nei ripetuti collegamenti, inoltre, non è mancato l'approfondimento dal punto di vista storico del miracolo.
In chiusura, inoltre, il sacerdote ha ribadito che il fedele, da questo avvenimento prodigioso, raccoglie un'importante eredità, ovvero la "manifestazione della misericordia di Dio". In modo particolare ha sottolineato che "In questi termini cogliamo il dono di Dio come atto di grande misericordia. Alla incredulità Iddio ha risposto con un dono così grande quale lo spargimento del sangue del Suo Figlio. Questo per una ulteriore redenzione della fede verso quelle sembianze così povere, ma sostanzialmente corpo e sangue di nostro Signore Gesù Cristo! L'evento crei unione e perdono specie nelle situazioni impensabili e più "annodate" della nostra vita. Si abbattano le umane situazioni di chiusura che ci contraddistinguono in quanto uomini, perseguendo la possibilità di donare altre occasioni di riscatto al nostro fratello".