Due infiltrati del PdL di Corato votano sei volte per le primarie
Su facebook spiegano: «Dimostrazione di come sia facile falsare la votazione»
lunedì 25 gennaio 2010
La bravata è stata svelata dagli stessi artefici su Facebook. Due esponenti del Popolo della Libertà di Corato hanno votato sei volte per le primarie del centrosinistra senza che nessuno, ai seggi, se ne sia accorto. Giuseppe D'Introno (consigliere comunale del PdL a Corato) e Salvatore Balducci (dirigente del movimento giovanile "Giovane Italia) hanno documentato tutto con foto, facendosi immortalare davanti al comitato di via Mario Pagano. Il gesto ha una motivazione di natura politica: «Chi pensava alle primarie come al metodo più sicuro per scegliere il candidato giusto per la presidenza della Regione Puglia – scrivono su Facebook - deve ricredersi. Abbiamo sperimentato in prima persona come le primarie pugliesi possono essere stravolte in maniera molto semplice».
I due protagonisti raccontano: «Ci siamo recati in tre seggi di tre città pugliesi vicine (ma diversa dalla nostra) e abbiamo potuto tranquillamente votare senza che nessuno eccepisse nulla. Nell'ordine siamo stati al seggio di Trani in Via Mario Pagano dove abbiamo votato per Vendola, nel seggio di Ruvo di Puglia in Corso Cavour dove abbiamo espresso il voto per Boccia e al seggio di Barletta presso l'ex chiesa di Sant'Antonio dove abbiamo espresso voto nullo. Nessuno ha controllato se veramente risiedevamo in quelle città, ma in tutti i seggi ci hanno consentito di votare senza crearci problemi e senza controllare veramente se le informazioni date fossero veritiere. Tutto questo può far comprendere come le elezioni primarie possono essere manipolate e gestite in maniera semplicissima e senza grandi astuzie. Attraverso il nostro voto (2 a favore di Boccia, 2 a favore di Vendola e 2 nulli) non abbiamo voluto propendere per nessuno dei candidati, ma il nostro obiettivo è stato quello di far capire quanto semplice è falsare una votazione del genere.
Per far questo ci siamo recati ai seggi in prima persona (un consigliere comunale del PdL e un dirigente del partito)per evitare che qualcuno potesse poi eccepire sul fatto che si fossero presentati dei cittadini qualsiasi non conosciuti da nessuno. Se già noi abbiamo potuto votare per 6 volte senza nessun impedimento, non vogliamo immaginare cosa sarà successo veramente».
I due protagonisti raccontano: «Ci siamo recati in tre seggi di tre città pugliesi vicine (ma diversa dalla nostra) e abbiamo potuto tranquillamente votare senza che nessuno eccepisse nulla. Nell'ordine siamo stati al seggio di Trani in Via Mario Pagano dove abbiamo votato per Vendola, nel seggio di Ruvo di Puglia in Corso Cavour dove abbiamo espresso il voto per Boccia e al seggio di Barletta presso l'ex chiesa di Sant'Antonio dove abbiamo espresso voto nullo. Nessuno ha controllato se veramente risiedevamo in quelle città, ma in tutti i seggi ci hanno consentito di votare senza crearci problemi e senza controllare veramente se le informazioni date fossero veritiere. Tutto questo può far comprendere come le elezioni primarie possono essere manipolate e gestite in maniera semplicissima e senza grandi astuzie. Attraverso il nostro voto (2 a favore di Boccia, 2 a favore di Vendola e 2 nulli) non abbiamo voluto propendere per nessuno dei candidati, ma il nostro obiettivo è stato quello di far capire quanto semplice è falsare una votazione del genere.
Per far questo ci siamo recati ai seggi in prima persona (un consigliere comunale del PdL e un dirigente del partito)per evitare che qualcuno potesse poi eccepire sul fatto che si fossero presentati dei cittadini qualsiasi non conosciuti da nessuno. Se già noi abbiamo potuto votare per 6 volte senza nessun impedimento, non vogliamo immaginare cosa sarà successo veramente».