E fu così che Santa Teresa e palazzo Caccetta rimasero senz’acqua
Nessuno paga più le bollette da mesi. Rubinetti chiusi da giovedì
mercoledì 18 novembre 2009
Il contratto di affitto di palazzo Caccetta (di proprietà della Curia) è scaduto da luglio e, nonostante la disdetta da parte del Comune, né l'associazione provinciale dei geometri e né l'Agenzia Puglia Imperiale hanno mai lasciato l'immobile, continuando regolarmente ad usufruire dei locali messi a disposizione dall'amministrazione. Dall'inizio di luglio, però, senza un contratto di affitto, nessuno ha provveduto più a pagare le bollette (in passato in capo al Comune). E così l'Acquedotto pugliese da giovedì ha tolto l'acqua agli inquilini del palazzo, il cui contatore è condiviso con la chiesa di Santa Teresa.
In estate fu data notizia del recesso del rapporto di locazione di palazzo Caccetta in essere fra il Comune di Trani e la Curia arcivescovile. Nell'immobile, oltre a Puglia Imperiale ed all'associazione dei geometri, avevano sede l'Osservatorio giuridico internazionale sulle migrazioni, la scuola forense (dove si tengono le lezioni per i praticanti avvocati) e la biblioteca storica (ricca di volumi antichissimi e preziosi, di proprietà del consiglio dell'ordine degli avvocati di Trani). Palazzo Caccetta – come detto - è di proprietà della Curia che lo aveva locato al Comune per circa 100mila euro all'anno al fine di destinarlo ad uffici giudiziari. Esaurita tale destinazione, il Comune aveva notificato la disdetta del contratto a chi ne stava usufruendo.
Alcune associazioni però non hanno mai fatto le valigie ed oggi sono arrivate le prime ripercussioni. Rubinetti chiusi sia nel palazzo storico che nella chiesa dove si stava allestendo il presepe. L'economo della Curia, don Angelo di Pasquale, si è limitato a ricordare che «sebbene il Comune abbia disdetto il rapporto di locazione, la Curia non è mai entrata in possesso del palazzo in quanto ancora occupato». Delle bollette in questione in Curia non c'è traccia, probabilmente saranno rimaste in qualche cassetto della ragioneria comunale. Come andrà a finire questa storia? I panni sporchi – di solito - si lavano in famiglia. Senz'acqua diventa tutto più difficile.
In estate fu data notizia del recesso del rapporto di locazione di palazzo Caccetta in essere fra il Comune di Trani e la Curia arcivescovile. Nell'immobile, oltre a Puglia Imperiale ed all'associazione dei geometri, avevano sede l'Osservatorio giuridico internazionale sulle migrazioni, la scuola forense (dove si tengono le lezioni per i praticanti avvocati) e la biblioteca storica (ricca di volumi antichissimi e preziosi, di proprietà del consiglio dell'ordine degli avvocati di Trani). Palazzo Caccetta – come detto - è di proprietà della Curia che lo aveva locato al Comune per circa 100mila euro all'anno al fine di destinarlo ad uffici giudiziari. Esaurita tale destinazione, il Comune aveva notificato la disdetta del contratto a chi ne stava usufruendo.
Alcune associazioni però non hanno mai fatto le valigie ed oggi sono arrivate le prime ripercussioni. Rubinetti chiusi sia nel palazzo storico che nella chiesa dove si stava allestendo il presepe. L'economo della Curia, don Angelo di Pasquale, si è limitato a ricordare che «sebbene il Comune abbia disdetto il rapporto di locazione, la Curia non è mai entrata in possesso del palazzo in quanto ancora occupato». Delle bollette in questione in Curia non c'è traccia, probabilmente saranno rimaste in qualche cassetto della ragioneria comunale. Come andrà a finire questa storia? I panni sporchi – di solito - si lavano in famiglia. Senz'acqua diventa tutto più difficile.