Ebrei, a proposito del "miracolo di Trani"

L’ex sindaco Pinuccio Tarantini interviene sulla polemica degli "Amici di Israele"

sabato 27 gennaio 2007
Ad Orvieto, nella chiesa di San Francesco, è in corso una mostra di pannelli che hanno per oggetto i "Miracoli eucaristici". L'esposizione ha provocato la riprovazione degli "Amici di Israele", che l'hanno definita antisemita in quanto ribadisce "le false accuse agli ebrei di omicidio rituale, di profanazione delle ostie". Fra tutti gli episodi raffigurati sui pannelli quello che ha convinto gli "Amici di Israele" a richiedere addirittura un intervento del Papa è il miracolo di Trani. "Un racconto", è scritto, "che risale all'anno mille e che ancora oggi si celebra nella Settimana Santa con una Processione a piedi scalzi nella chiesa di S. Andrea: è il miracolo delle ostie fritte; a tentare di friggerle, una donna ebrea che ne voleva fare frittelle…". Qualche precisazione in merito: è vero, la processione "dei Misteri" del Venerdì Santo è una processione penitenziale che fino a una ventina di anni fa consentiva all'Arcivescovo di Trani di esporre per le vie cittadine l'Immagine Eucaristica, cioè proprio un'ostia consacrata, contravvenendo, credo, alle regole liturgiche che vogliono proprio in quel giorno il Corpo di Cristo nel Sepolcro. Era una Processione di espiazione proprio per la "offesa" arrecata in Trani al Corpo di Cristo da quel "tentativo di frittura", una processione a cui, a suggellarne il coinvolgimento della comunità cittadina, ha sempre partecipato anche l'autorità civica in forma ufficiale. Da circa vent'anni il rito è stato modificato e non viene più portata in processione l'Immagine Eucaristica, ma il Vescovo, il Priore dell'Arciconfraternita del "Santissimo" e il sindaco sfilano con al collo la chiave d'argento dell'urna in cui è racchiuso il simulacro del Corpo di Cristo. Sul fatto è intervenuto l'ex Sindaco Tarantini: «Se mi è dato di esprimere una mia personale opinione posso dire che molto spesso queste manifestazioni della religiosità popolare, pur traendo origine da episodi certamente da verificare dal punto di vista storico e comunque di dubbio gusto o addirittura irrispettosi nei confronti di altri credi religiosi, si perpetuano senza alcuna traccia di avversione o intento offensivo nei confronti di alcuno: nascono certo figli della loro epoca, ma si tramandano nel loro significato più intrinseco che è quello di una tradizione meridionale popolare mistico-localistica ad uso tutto interiore e "interno". Nei miei 46 anni di vita non ho mai sentito né colto, alcun sentimento di ostilità nei confronti né di ebrei né di chicchessia in occasione di quella processione, è che fossi in braccio a mia madre o che vi partecipassi da sindaco di Trani. Proprio Trani, peraltro, circa un anno fa, ha di fatto consentito alla locale Comunità Ebraica di rinascere, restituendole al culto, dopo secoli, la Sinagoga di Scolanova, che si trova all'interno del quartiere ebraico: dico quartiere e non ghetto perché gli ebrei sono stati sempre intimamente connessi, da protagonisti, al tessuto sociale della nostra città, come è testimoniato dal fatto che già Federico II consentì loro di praticare il commercio senza esigere gabelle e ancor più dalla circostanza che uno dei "Consoli in arte di mare" che proprio nel 1063 promulgarono gli "Ordinamenta Maris", il primo codice della navigazione del mondo, fu Angelo de Bramo, in rappresentanza appunto dell'etnia ebraica che insieme alle altre conviveva talmente in pace e proficuamente da produrre leggi e codici piuttosto che guerre e saccheggi.»