Ecoerre, per Tarantini l'allarmismo era fondato

Per l'ex sindaco la società avrebbe chiesto una nuova autorizzazione

lunedì 16 aprile 2007
"Altro che ricognizione, il nuovo piano regionale dei rifiuti adottato dal governo Vendola ha dato alla società Eco Erre l'occasione per presentare domanda di "autorizzazione integrata ambientale" al fine di realizzare a Trani quella discarica che tanto abbiamo avversato". L'ex sindaco Pinuccio Tarantini, che a febbraio, dopo l'allarme lanciato dal senatore Roberto Visibelli, si disse molto preoccupato per l'inserimento della discarica Ecoerre nella "ricognizione" degli impianti autorizzati, tabella allegata al nuovo piano regionale dei rifiuti, adesso parla carte alla mano. "Il 28 febbraio scorso – spiega – è pervenuta al Comune una "domanda di autorizzazione integrata ambientale" formulata dalla Eco Erre Srl alla Regione Puglia. Il titolare dell'impianto ubicato in contrada Puro Vecchio, ovvero l'amministratore della società in questione, ha chiesto l'autorizzazione propedeutica all'ultimazione dell'impianto e alla sua messa in funzione. Lo ha fatto, come evidenziato nel ricorso avverso il nuovo piano dei rifiuti dal legale del Comune, l'avvocato Paolo Minervini, proprio in virtù della "ricognizione" effettuata dal governo Vendola, che prevede come esistente la discarica in questione". Nel ricorso presentato dal Comune di Trani al Tar del Lazio contro il Piano Vendola è scritto testualmente che "la Eco Erre, ove volesse proseguire nel suo originario progetto per un impianto di smaltimento e recupero dei rifiuti speciali, dovrebbe dar corso ad una nuova progettazione e procedura di autorizzazione", idem per la discarica. Si legge ancora del ricorso: "Ritenere, invece, la discarica in questione siccome esistente (lì dove, come si è visto, non lo è e non lo potrebbe essere, sia in via di diritto che in via di fatto, non essendo materialmente realizzabile in conformità all'approvazione a suo tempo ricevuta) potrebbe esimere la Eco Erre da tali procedure, privando gli enti competenti delle funzioni loro attribuite per legge ed impedendo ad essi la cura degli interessi cui sono preposti". "E in effetti la Eco Erre – prosegue Tarantini – ha presentato una nuova domanda di autorizzazione. Quella "semplice ricognizione", dunque, così come temevo, ha rimesso in moto un procedimento che il Comune di Trani, compresa la mia amministrazione, ha avversato con tutte le sue forze e il contenzioso operosissimo (vedi debiti fuori bilancio) non può che confermarlo". "Ora – conclude il candidato sindaco della Cdl – mi aspetto che si riesca a fare fronte comune per contrastare il piano regionale". In alto una'immagine di repertorio