Ekobat e Pozzopiano, Legambiente è malpensante
«Comune silente nel primo caso ma difende a spada tratta la torre del pue». Lettera aperta del circolo ambientalista di Trani
giovedì 9 febbraio 2012
10.14
«Il comportamento dell'amministrazione comunale sui temi della conservazione dei beni comuni ci appare contraddittorio, insensato e discutibile sino al punto da indurre nei cittadini insidiosi sospetti». Ad insinuarlo è il circolo di Legambiente Trani che cita come termine di paragone da un lato la storia della discarica per rifiuti speciali Ekobat e dall'altro il provvedimento della magistratura sul piano urbanistico esecutivo di Pozzopiano con la prevista torre alta oltre 30 metri, «due vicende – scrivono dal circolo - che per motivi diversi hanno già prodotto nauseabondi effluvi ancor prima che i rifiuti speciali siano smaltiti nella discarica ed ancor prima che i residenti del quartiere di Pozzopiano si sentano urbanisticamente oppressi dalla svettante mole della progettata torre».
In merito alla discarica, per Legambiente «l'amministrazione comunale, fatta eccezione di un incerto e vacuo intervento di disapprovazione dell'assessore all'ambiente, non ha prodotto alcun atto amministrativo formale da poter essere efficacemente utilizzato nell'ambito del procedimento di parere della valutazione d'impatto ambientale su cui si pronuncerà la Provincia Bat. Sappiamo benissimo che il Comune non è chiamato direttamente in causa in questa fase ma sappiamo altrettanto bene che, davanti ad un no espresso con un provvedimento deliberativo, un eventuale parere positivo della Provincia avrebbe trovato un ostacolo quasi insormontabile, ancor più se la delibera fosse stata il frutto di un Consiglio comunale monotematico con voto unanime. Ebbene, nulla di tutto questo: sulla Ekobat l'amministrazione Tarantini ha preferito tacere».
Il caso del pue (piano urbanistico esecutivo) di Pozzopiano ha avuto ben altri risvolti. «L'amministrazione – prosegue Legambiente - oltre a prodigarsi in concilianti atti amministrativi nei vari passaggi autorizzativi, è scaduta talmente in basso sino al punto da contestare la nomina del consulente tecnico d'ufficio da parte della magistratura. Si impone una piccola considerazione a margine della questione: ma se le carte sono a posto, non ci si dovrebbe preoccupare assolutamente di nulla ed a maggior ragione del tecnico nominato per adempiere alla consulenza. Diversamente ci si fascia la testa ancor prima di cadere. Siamo sinceramente sbigottiti dalla tanta energia profusa per la difesa di una torre che, visto il caos urbanistico, giuridico e d'immagine che ha creato, sarebbe il caso di ribattezzare come torre di Babele. Sicuramente una torre, talmente tanto alta e fuori scala rispetto al contesto da creare una oscura ombra sugli amministratori che l'hanno contemplata. Ombra, perfettamente in sintonia con altre oscure e sconcertanti cancellazioni di beni storici ed architettonici: villa Turrisana, villa Di Corato, giardino di villa Monetti, ristorante nella chiesa del Fortino ed altro ancora».
Per i soci del circolo ambientalista di Trani «la politica dovrebbe anteporre gli interessi della collettività agli interessi soggettivi, quasi sempre di natura strettamente economica e speculativa. Occuparsi di tutela ambientale, sia nel settore del volontariato ecologista che nel settore istituzionale, dovrebbe assolvere intrinsecamente ai doveri della buona politica poiché la protezione del territorio coincide implicitamente con la difesa degli interessi collettivi e della salute umana».
In merito alla discarica, per Legambiente «l'amministrazione comunale, fatta eccezione di un incerto e vacuo intervento di disapprovazione dell'assessore all'ambiente, non ha prodotto alcun atto amministrativo formale da poter essere efficacemente utilizzato nell'ambito del procedimento di parere della valutazione d'impatto ambientale su cui si pronuncerà la Provincia Bat. Sappiamo benissimo che il Comune non è chiamato direttamente in causa in questa fase ma sappiamo altrettanto bene che, davanti ad un no espresso con un provvedimento deliberativo, un eventuale parere positivo della Provincia avrebbe trovato un ostacolo quasi insormontabile, ancor più se la delibera fosse stata il frutto di un Consiglio comunale monotematico con voto unanime. Ebbene, nulla di tutto questo: sulla Ekobat l'amministrazione Tarantini ha preferito tacere».
Il caso del pue (piano urbanistico esecutivo) di Pozzopiano ha avuto ben altri risvolti. «L'amministrazione – prosegue Legambiente - oltre a prodigarsi in concilianti atti amministrativi nei vari passaggi autorizzativi, è scaduta talmente in basso sino al punto da contestare la nomina del consulente tecnico d'ufficio da parte della magistratura. Si impone una piccola considerazione a margine della questione: ma se le carte sono a posto, non ci si dovrebbe preoccupare assolutamente di nulla ed a maggior ragione del tecnico nominato per adempiere alla consulenza. Diversamente ci si fascia la testa ancor prima di cadere. Siamo sinceramente sbigottiti dalla tanta energia profusa per la difesa di una torre che, visto il caos urbanistico, giuridico e d'immagine che ha creato, sarebbe il caso di ribattezzare come torre di Babele. Sicuramente una torre, talmente tanto alta e fuori scala rispetto al contesto da creare una oscura ombra sugli amministratori che l'hanno contemplata. Ombra, perfettamente in sintonia con altre oscure e sconcertanti cancellazioni di beni storici ed architettonici: villa Turrisana, villa Di Corato, giardino di villa Monetti, ristorante nella chiesa del Fortino ed altro ancora».
Per i soci del circolo ambientalista di Trani «la politica dovrebbe anteporre gli interessi della collettività agli interessi soggettivi, quasi sempre di natura strettamente economica e speculativa. Occuparsi di tutela ambientale, sia nel settore del volontariato ecologista che nel settore istituzionale, dovrebbe assolvere intrinsecamente ai doveri della buona politica poiché la protezione del territorio coincide implicitamente con la difesa degli interessi collettivi e della salute umana».