Ekobat, Forza Trani motiva il no in Provincia

«Grave danno per l'agricoltura e troppe discariche vicine». Visibelli: «La Provincia apra gli occhi, faccia rispettare le leggi»

martedì 15 novembre 2011 10.03
Ekobat, Forza Trani non ci sta. E lo manda a dire a chiare lettere con una puntuale e puntigliosa nota indirizzata alla Provincia Bat in cui sono contenute le osservazioni contro l'ennesimo insediamento-spazzatura che si vuole fare a Trani.

«La nostra opposizione - ha dichiarato Roberto Visibelli - non è basata su criteri etici ed estetici, ma su precisi riferimenti normativi e cartografici. Tra i tanti, ci opponiamo sia perchè tutto il territorio di Trani è tipizzato dalla coltura del famoso Moscato e sia perchè è vietato dalle norme che due discariche siano quasi confinanti. Infatti la discarica che vuole insediare è a poche decine di metri dalla preesistente discarica dell'Amiu, cioè del Comune di Trani. Mi domando: in caso di inquinamento, con due impianti contigui, la responsabilità a chi verrà data? La Provincia apra gli occhi, faccia rispettare le leggi e non pensi solo a comprare scrivanie ed arredi per uffici».

Nella nota inoltrata alla Provincia, le argomentazioni di Visibelli vengono argomentate dal punto di vista squisitamente tecnico. Preme evidenziare, fra i due aspetti, quello della pericolosa vicinanza fra i siti: «La distanza fra l'impianto della Ekobat - si legge nella nota - e la discarica dell'Amiu, in esercizio, è particolarmente ridotta: poche decine di metri tra i rispettivi confini di proprietà e circa 200, 300 metri tra le aree effettivamente destinate a discarica. Sebbene la norma regionale non fissi un valore minimo assoluto, a nostro parere, la distanza esistente fra i due impianti non è tale da soddisfare la finalità che si pone la norma che prevede una distanza fra siti tale da consentire l'individuazione del responsabile dell'eventuale inquinamento».

Forza Trani ha chiesto alla Provincia di pronunciarsi negativamente sul progetto di discarica per rifiuti speciali della Ekobat. «Rilevo amaramente - conclude Visibelli - sia che non è stata concessa sull'importante argomento la richiesta seduta di Consiglio comunale, sia che le opposizioni per tanto non hanno duramente protestato e, infine, che a tutt'oggi non si conoscono le promesse osservazioni dell'ufficio tecnico comunale, preannunziate dall'assessore comunale all'ambiente».