Elementi del mosto d'uva

Un approfondimento della beverage menager Ludovica Diafiera

sabato 13 febbraio 2021 10.23
Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia e questo è un fatto. I componenti che costituiscono il mosto d'uva, infatti, ottenuti dalla spremitura nelle fasi di pigiatura, pressatura, torchiatura etc. sono sempre gli stessi in tutti i casi.

Ciò che varia, generando così materie prime totalmente differenti tra di loro, non è l'ordine dei componenti ma ciò che da essi si genera, la conseguente qualità e specialmente i rapporti che tra loro intercorrono.

Le relazioni tra le materie prime dipendono dal grado di maturazione dell'uva, dalla zona di coltivazione dal clone e vitigno, dall'andamento stagionale, dalle tecniche di coltivazione, dalle modalità che si utilizzano per l'estrazione e infine dall'obiettivo commerciale deciso per il vino. Ecco così, da una prima lettura, non mi sembra tanto diverso da una relazione coniugale.

Un matrimonio duraturo dipende dal grado di maturazione di tuo marito; è doveroso specificare che quest'ultimo spesso si rivela inesistente, il modo in cui è stato coltivato dai genitori, l'andamento annuale del matrimonio, le tecniche di addomesticazione, le modalità di estirpazione delle cattive abitudini e la motivazione, si spera non commerciale, che vi ha portato a percorrere la navata verso l'altare.

Dunque la composizione dell'uva e del mosto è il nostro punto di partenza nonché l'elemento più qualificante in una produzione di vino di alta qualità.

In termini generali possiamo individuare i seguenti elementi costituenti: