Elisa Panfido in mostra alla Lega Navale di Trani
L'inaugurazione dell'artista veneziana è prevista per domani, lunedì 14 luglio
giovedì 10 luglio 2014
8.20
La Lega navale di Trani ospita dal 14 al 31 luglio la mostra dell'artista veneziana Elisa Panfido dal titolo "Il mare nell'anima". L'inaugurazione dell'esposizione è fissata per lunedì 14 luglio alle ore 21. All'evento di presentazione, sulla terrazza panoramica del circolo, parteciperanno Paola Mauro (assessore alla pubblica istruzione del Comune di Trani), Andrea Lovato (consigliere delegato alla cultura della lega navale) e Domenico Diomede (vice presidente della lega navale). La mostra sarà visitabile nella sala riunioni della lega tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 18 alle 21.
Elisa Panfido è veneziana di madre istriana. Nasce a vive sul mare e ancor di più può conoscerlo dalla quotidiana esperienza di lavoro del padre che dirige la società dei rimorchiatori del porto di Venezia: una realtà forte, che unisce il mondo industriale e produttivo a quello della distesa d'acqua e della città storica. La sua vita la porta poi ad un altro mare, quello della Liguria di Ponente dove crea la sua famiglia. Accompagnata sempre da un forte senso creativo, ma non avendo ancora del tutto scoperto la pittura, Elisa Panfido realizza oggetti di arredo, abiti, accessori per l'abbigliamento, ricami ricchi di fantasia e colore. E' tornata poi con la famiglia nel suo Veneto, sulle dolci colline asolane, sviluppando il suo senso profondo per il colore. Incomincia a dipingere, usando colore e colore e spatola, creando acqua e luce insieme. Nascono quadri improvvisi e forti che non mancano di interessare la critica ed il pubblico fin dalla prima mostra a Pola (Istria, la città della sua mamma) nell'estate del 2011. Poi l'espressione artistica tocca altri temi, informali, lontani ma con gusto cromatico sicuro e misterioso, ad esempio nei fiori e nei volti. Le mostre si susseguono ormai regolari e adesso toccano anche la città di Trani.
La pittura di Elisa Panfido esplora la più profonda sostanza emozionale, quella mnemonica dove è il ricordo stesso a porre in essere una prima sintesi visiva. La sostanza onirica del ricordo si manifesta con intensità emozionale, ma non con precisione illustrativa, ed è come se, di una situazione, ne percepissimo la condizione spirituale, senza definirne i confini materiali. In tal senso l'artista opera l'azione di fissare nel colore l'emozione del ricordo, attraverso una sentita e profonda interpretazione che si definisce su di una base tonale. Tutte queste sue espressioni creative vivono la variante di una tinta di registro su cui si struttura una complessa ed articolata narrazione visiva. Il racconto si manifesta ora con colori tenui, resi anemici anche nella consistenza materiale delle velature, ora con aggregazioni materiche strutturanti la forza espressiva del soggetto. Ne emerge un'originale ed intensa espressione artistica profondamente lirica, capace di incontrare nelle persone una sintonia profonda, spirituale, attraverso sensazioni e dinamiche comuni che ci appartengono. Una pittura che nasce dalla contemplazione, da un decantare l'immagine in un lungo processo interiore che si manifesta poi con una sentita rapidità esecutiva. E' il paesaggio con le sue rarefazioni di luci e con le sue dilatazioni del tempo che pare quasi cristallizzarsi in un incantesimo e che risulta capace di evidenziare la romantica e tumultuosa visione dell'artista grazie ad una sottile resa luministica dell'atmosfera. Un'arte che riflette nella realtà i propri interiori atteggiamenti spirituali e che, come per William Turner e Caspar David Friedrih, non è solo vista ma soprattutto sentita.
Elisa Panfido è veneziana di madre istriana. Nasce a vive sul mare e ancor di più può conoscerlo dalla quotidiana esperienza di lavoro del padre che dirige la società dei rimorchiatori del porto di Venezia: una realtà forte, che unisce il mondo industriale e produttivo a quello della distesa d'acqua e della città storica. La sua vita la porta poi ad un altro mare, quello della Liguria di Ponente dove crea la sua famiglia. Accompagnata sempre da un forte senso creativo, ma non avendo ancora del tutto scoperto la pittura, Elisa Panfido realizza oggetti di arredo, abiti, accessori per l'abbigliamento, ricami ricchi di fantasia e colore. E' tornata poi con la famiglia nel suo Veneto, sulle dolci colline asolane, sviluppando il suo senso profondo per il colore. Incomincia a dipingere, usando colore e colore e spatola, creando acqua e luce insieme. Nascono quadri improvvisi e forti che non mancano di interessare la critica ed il pubblico fin dalla prima mostra a Pola (Istria, la città della sua mamma) nell'estate del 2011. Poi l'espressione artistica tocca altri temi, informali, lontani ma con gusto cromatico sicuro e misterioso, ad esempio nei fiori e nei volti. Le mostre si susseguono ormai regolari e adesso toccano anche la città di Trani.
La pittura di Elisa Panfido esplora la più profonda sostanza emozionale, quella mnemonica dove è il ricordo stesso a porre in essere una prima sintesi visiva. La sostanza onirica del ricordo si manifesta con intensità emozionale, ma non con precisione illustrativa, ed è come se, di una situazione, ne percepissimo la condizione spirituale, senza definirne i confini materiali. In tal senso l'artista opera l'azione di fissare nel colore l'emozione del ricordo, attraverso una sentita e profonda interpretazione che si definisce su di una base tonale. Tutte queste sue espressioni creative vivono la variante di una tinta di registro su cui si struttura una complessa ed articolata narrazione visiva. Il racconto si manifesta ora con colori tenui, resi anemici anche nella consistenza materiale delle velature, ora con aggregazioni materiche strutturanti la forza espressiva del soggetto. Ne emerge un'originale ed intensa espressione artistica profondamente lirica, capace di incontrare nelle persone una sintonia profonda, spirituale, attraverso sensazioni e dinamiche comuni che ci appartengono. Una pittura che nasce dalla contemplazione, da un decantare l'immagine in un lungo processo interiore che si manifesta poi con una sentita rapidità esecutiva. E' il paesaggio con le sue rarefazioni di luci e con le sue dilatazioni del tempo che pare quasi cristallizzarsi in un incantesimo e che risulta capace di evidenziare la romantica e tumultuosa visione dell'artista grazie ad una sottile resa luministica dell'atmosfera. Un'arte che riflette nella realtà i propri interiori atteggiamenti spirituali e che, come per William Turner e Caspar David Friedrih, non è solo vista ma soprattutto sentita.