Emergenza rifiuti: nota di Carlo Laurora, Forza Italia

«Scelte del Governo regionale ambigue e confuse»

mercoledì 9 gennaio 2008
Il consigliere regionale di Forza Italia, Carlo Laurora, interviene sull'argomento rifiuti, chiamando in causa l'assessore all'ambiente, Michele Losappio, e il presidente della Regione, Nichi Vendola. Laurora cita le ultime vicende di cronaca come emblema del dramma etico e politico della sinistra italiana, e ricorda il «caso Trani» come simbolo dei continui imbarazzi del governo regionale nel prendere decisioni concrete in tema di smaltimento e gestione dei rifiuti. «Apprendiamo dai giornali - dice Laurora - che il governo nazionale e il governo regionale sembrano aver deciso di scendere dalle nuvole e di ammettere che sotto il loro naso esiste realmente un problema rifiuti da affrontare senza fare sterile filosofia. Era ora. Rimaniamo però basiti nel leggere le dichiarazioni dei nostri amministratori regionali che, con un colpo di teatro, dopo aver ignorato per anni la gravità della situazione, ora sembrano decisi ad ergersi a paladini dell'ambiente, dichiarandosi pronti ad assumere decisioni che, temiamo, possano ritorcersi a svantaggio delle nostre popolazioni. Siamo tutti dell'idea che bisogna profondere il massimo sforzo per far rientrare un'emergenza che non riguarda solo la Campania e che tocca da molto vicino anche il nostro territorio. A Trani, l'amministrazione di centrodestra, fin dal 2003, aveva colto la drammaticità di un problema, legato allo smaltimento dei rifiuti, tutt'oggi gestito, con l'aiuto complice della Regione, in maniera privatistica e con criteri affatto garantisti nei confronti della salute pubblica. Smaltire in discariche logore, a cielo aperto, o peggio ancora in cementerie, con scarse possibilità di controllo e prevenzione, non poteva rappresentare la soluzione vincente per porre fine all'emergenza. Il governo regionale e una parte della sinistra radicale a livello nazionale, per anni hanno continuato a raccontare favole al popolo italiano, quasi come fossero abitanti di un pianeta distante anni luce dalla realtà italiana e del meridione. Oggi, in un clima di protesta e paura, Prodi e Vendola fanno una violenta inversione di tendenza, riconoscendo fra l'altro la possibilità di utilizzare impianti di termovalorizzazione per lo smaltimento dei rifiuti, immaginando nella termovalorizzazione la conclusione di un percorso virtuoso dal punto di vista ambientale. Non è mai troppo tardi per cambiare idea e svestire i panni dei demagoghi. Il passato però non può essere cancellato, soprattutto se recentissimo. A Trani, il presidente Vendola, commissario straordinario per l'emergenza ambientale nella Regione Puglia, ha bloccato il progetto di realizzazione di un termovalorizzatore nonostante la società fondata da Amet, azienda a capitale interamente pubblico, avesse vinto un regolare bando di gara della Regione Puglia. All'origine di quella decisione, assolutamente opinabile, la motivazione della salvaguardia dell'interesse pubblico. Una motivazione che oggi suona contraddittoria con le intenzioni del governo regionale. Purtroppo la memoria ha le gambe corte e spiace constatare che ci si ricordi del problema rifiuti solo quando capitano casi come quello della Campania. Adesso che l'emergenza è dietro l'angolo, riteniamo giusto profondere uno sforzo comune per superare la crisi, consapevoli che ci siano ancora margini per riprendere il progetto della termovalorizzazione in Puglia. Occorre solo la volontà della Regione. Il governo regionale getti via la maschera e ci dica come intenda risolvere il problema: noi siamo disposti a dialogare ma ad una precisa condizione: che avvenga quel cambio di rotta ipotizzato dal precedente piano del governo Fitto, in linea con il decreto Ronchi, prima che sia davvero troppo tardi».