Emergenza Ucraina: l’impegno della Caritas diocesana a sostegno della popolazione
Le indicazioni da parte dell’arcivescovo mons. D’Ascenzo
lunedì 14 marzo 2022
18.25
Prepararsi a dare la propria disponibilità all'accoglienza dei profughi che arriveranno nei territori diocesani: l'arcivescovo mons. Leonardo D'Ascenzo, in applicazione di una richiesta della Cei e della Caritas Italiana, con la lettera "Quaresima di Carità per la popolazione ucraina", diramata nei giorni scorsi, oltre alle indicazioni su una raccolta fondi economici fa riferimento alla "predisposizione all'accoglienza di quanti sono in fuga dalla guerra, soprattutto donne, bambini e anziani che arrivano nel nostro territorio diocesano".
Per quanto riguarda quest'ultima, il documento della Caritas parla di l'accoglienza residenziale e a percorsi di accoglienza in famiglia.
«L'accoglienza residenziale – si legge nel documento - dei profughi ucraini è curata dal Ministero dell'Interno e dalle Prefetture su disposizioni ministeriali, nell'ambito delle strutture consolidate di prima accoglienza (Cas) e seconda accoglienza (sistema Sai) che forniscono ogni supporto qualificato (accoglienza, orientamento, mediazione, assistenza sanitaria, inserimento scolastico, se ci sono minori, supporto sociale e psicologico, reinserimento sociale) anche con riferimento a ricongiungimenti familiari e ottenimento dei permessi di soggiorno. Questo servizio verrà finanziato dal Ministero dell'Interno a seguito della stipula della convenzione tra l'Ente gestore (dotato di personalità giuridica) con il Ministero dell'Interno attraverso l'Ufficio Immigrazione della Prefettura.
Sono previsti, inoltre, percorsi di accoglienza in famiglia. "Le famiglie che intendono offrire la loro disponibilità alla accoglienza dei profughi ucraini dovranno comunicarlo al responsabile Caritas Parrocchiale (detta comunicazione verrà trasmessa alla Prefettura per il tramite del Delegato della Caritas Diocesana); ai Servizi Sociali del proprio Comune.
Tutte le spese economiche necessarie per garantire l'accoglienza saranno esclusivamente a carico delle famiglie accoglienti o di chi organizza l'accoglienza. Le famiglie accoglienti che hanno segnalato la disponibilità saranno successivamente contattate per una verifica concreta della possibilità di accoglienza e per conoscere le opportune informazioni sulle risorse territoriali disponibili a loro supporto».
Per segnalare la disponibilità all'accoglienza è necessario compilare l'apposita scheda che è possibile ritirare in parrocchia o sul sito diocesano www.arcidiocesitrani.it.
Per quanto riguarda quest'ultima, il documento della Caritas parla di l'accoglienza residenziale e a percorsi di accoglienza in famiglia.
«L'accoglienza residenziale – si legge nel documento - dei profughi ucraini è curata dal Ministero dell'Interno e dalle Prefetture su disposizioni ministeriali, nell'ambito delle strutture consolidate di prima accoglienza (Cas) e seconda accoglienza (sistema Sai) che forniscono ogni supporto qualificato (accoglienza, orientamento, mediazione, assistenza sanitaria, inserimento scolastico, se ci sono minori, supporto sociale e psicologico, reinserimento sociale) anche con riferimento a ricongiungimenti familiari e ottenimento dei permessi di soggiorno. Questo servizio verrà finanziato dal Ministero dell'Interno a seguito della stipula della convenzione tra l'Ente gestore (dotato di personalità giuridica) con il Ministero dell'Interno attraverso l'Ufficio Immigrazione della Prefettura.
Sono previsti, inoltre, percorsi di accoglienza in famiglia. "Le famiglie che intendono offrire la loro disponibilità alla accoglienza dei profughi ucraini dovranno comunicarlo al responsabile Caritas Parrocchiale (detta comunicazione verrà trasmessa alla Prefettura per il tramite del Delegato della Caritas Diocesana); ai Servizi Sociali del proprio Comune.
Tutte le spese economiche necessarie per garantire l'accoglienza saranno esclusivamente a carico delle famiglie accoglienti o di chi organizza l'accoglienza. Le famiglie accoglienti che hanno segnalato la disponibilità saranno successivamente contattate per una verifica concreta della possibilità di accoglienza e per conoscere le opportune informazioni sulle risorse territoriali disponibili a loro supporto».
Per segnalare la disponibilità all'accoglienza è necessario compilare l'apposita scheda che è possibile ritirare in parrocchia o sul sito diocesano www.arcidiocesitrani.it.