Energia: Trani festeggia i 100 anni dell'Amet
Inaugurata a Palazzo Palmieri la mostra storica:
lunedì 10 novembre 2008
Lampade risalenti ai primi decenni del Novecento, tutte recanti il marchio "Aem" (Azienda Elettrica Municipalizzata, poi diventata Amet), antichi strumenti ed apparecchiature, foto storiche ed introvabili, documenti, registri, archivi scritti a mano ai primi del ‘900. Sono solo alcuni dei reperti esposti nella mostra celebrativa "Amet, cento anni di storia", allestita nella sala esposizioni di Palazzo Palmieri, sede del consiglio comunale, e inaugurata domenica sera, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Giuseppe Tarantini, del presidente di Amet Lucio Gala e del vicario episcopale territoriale don Mimmo De Toma.
Autentici cimeli, ripercorrendo le tappe fondamentali della vita aziendale e dello sviluppo tecnologico, rendono possibile un suggestivo tuffo nel passato. Ma la peculiarità della mostra, allestita con passione da Enzo Guacci, ex dipendente Amet, e Vittorio Salvagno, nipote del primo direttore di Amet nel 1908, è di riuscire a fondere perfettamente storia e modernità.
Tra le lampade usate fino anni Quaranta, che producevano la luce fioca tipica delle abitazioni antiche, spiccano quelle con un bulbo blu, utilizzate durante la seconda guerra mondiale per la loro caratteristica di produrre una luce verso il basso, in modo che non fosse troppo evidente agli occhi degli avieri nemici. Autentiche perle dell'esposizione sono diversi lampioni della pubblica illuminazione, finiti in pensione dopo una "onorata carriera", ma rimasti nel cuore dei tranesi, come quelli dalla forma curiosa che per quasi venti anni hanno illuminato la villa comunale e l'allora piazza Bisceglie (piazza della Repubblica).
Ad impreziosire la mostra, un patrimonio archivistico di notevole interesse: dal manifesto con il quale l'allora sindaco Adolfo Quercia, il 1° novembre del 1908, rendeva nota alla città che il Municipio aveva preso possesso dell'Aem, fino ad allora gestita da una ditta barese, ai registri compilati a mano, in cui venivano annotate le paghe ai dipendenti e segnati tutti i dati utili alla gestione. Tra i documenti esposti, anche una raccomandata risalente al 1943, che accompagnava lo stipendio attribuito alla moglie di un dipendente arruolato in guerra e – si legge testualmente – "prigioniero del nemico". Il viaggio nel passato prosegue con le prime, rudimentali ma efficaci, apparecchiature di misurazione: dagli amperometri ai galvanometri, dai frequenzimetri ai voltimetri. A quell'epoca la municipalizzata era una vera e propria fabbrica che, in virtù dell'operato di tornitori, falegnami, fabbri e altri artigiani, costruiva in casa tutti gli strumenti e le attrezzature necessarie.
In mostra anche i contatori, dai più datati ai moderni, i trasformatori anni '70, il primo centralino semaforico della città (anni '50), un telefono intercomunicante degli anni '20, un gigantesco trapano a colonna azionato da un motore esterno mediante pulegge e tanti altri cimeli rendono suggestiva ed affascinante la visita alla mostra, prima iniziativa che l'Amet ha organizzato in occasione del suo centesimo anniversario.
Il consiglio di amministrazione, composto dal presidente Lucio Gala, dall'amministratore delegato Giacomo Pondrelli e dai consiglieri Giuseppe Paolillo, Michele Nunziante e Davide Camisa, ha infatti predisposto un ricco calendario di eventi, "che trasformerà Trani nella capitale italiana delle multi-utility", ha dichiarato il presidente nel corso della cerimonia di inaugurazione della mostra. "Per me è un grande onore essere il presidente del centenario", ha aggiunto il presidente Gala. "Amet è una realtà importante, non solo per Trani ma per l'intero Mezzogiorno. Non va dimenticato, infatti, che questa è l'unica azienda elettrica da Roma in giù. Ma in questo campo Trani ha sempre primeggiato: come non ricordare, infatti, che la nostra città ha avuto il primo impianto di illuminazione pubblica a luce elettrica della Puglia, inaugurato nel marzo del 1893".
"Gestire questa azienda", ha proseguito il presidente, "non è facile: negli ultimi anni lo scenario è completamente mutato, oggi ci troviamo ad operare in un mercato libero anche sul fronte energetico. Nonostante ciò non abbiamo smesso di investire sugli impianti, sulla qualità del nostro servizio, sullo sviluppo tecnologico. Il progetto E-City pone Amet e la città di Trani all'avanguardia a livello nazionale. Sono le cose di cui parlano di noi in tutta Italia e di cui ci piacerebbe si parlasse anche a Trani, perché questa azienda era, è e resterà un patrimonio dei tranesi. Noi ce la stiamo mettendo tutta per garantire ad Amet un futuro all'altezza del suo glorioso passato". "La sfida non è semplice", ha aggiunto il sindaco Tarantini, "ma noi vogliamo che Amet riesca a competere in questo mercato e non solo a livello locale. Questa azienda è un patrimonio di tutti i cittadini di Trani e come tale intendiamo valorizzarlo al meglio: lo dobbiamo anche ai nostri progenitori, che con grande lungimiranza l'hanno fondata".
La mostra storica sarà accessibile tutti i giorni dalle ore 9 alle 13 e dalle 17 alle 20.30 per tutto il mese di novembre. A dicembre, invece, sarà possibile visitarla dalle 17 alle 20.30 nei giorni feriali e dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20.30 nei pre-festivi e festivi. Da gennaio a maggio, infine, sarà possibile visitare l'esposizione il sabato e la domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20.30 e solo su prenotazione nei giorni feriali. L'Amet è già al lavoro per organizzare visite guidate per le scolaresche.
Foto Luciano Zitoli / Sergio Tatulli
Autentici cimeli, ripercorrendo le tappe fondamentali della vita aziendale e dello sviluppo tecnologico, rendono possibile un suggestivo tuffo nel passato. Ma la peculiarità della mostra, allestita con passione da Enzo Guacci, ex dipendente Amet, e Vittorio Salvagno, nipote del primo direttore di Amet nel 1908, è di riuscire a fondere perfettamente storia e modernità.
Tra le lampade usate fino anni Quaranta, che producevano la luce fioca tipica delle abitazioni antiche, spiccano quelle con un bulbo blu, utilizzate durante la seconda guerra mondiale per la loro caratteristica di produrre una luce verso il basso, in modo che non fosse troppo evidente agli occhi degli avieri nemici. Autentiche perle dell'esposizione sono diversi lampioni della pubblica illuminazione, finiti in pensione dopo una "onorata carriera", ma rimasti nel cuore dei tranesi, come quelli dalla forma curiosa che per quasi venti anni hanno illuminato la villa comunale e l'allora piazza Bisceglie (piazza della Repubblica).
Ad impreziosire la mostra, un patrimonio archivistico di notevole interesse: dal manifesto con il quale l'allora sindaco Adolfo Quercia, il 1° novembre del 1908, rendeva nota alla città che il Municipio aveva preso possesso dell'Aem, fino ad allora gestita da una ditta barese, ai registri compilati a mano, in cui venivano annotate le paghe ai dipendenti e segnati tutti i dati utili alla gestione. Tra i documenti esposti, anche una raccomandata risalente al 1943, che accompagnava lo stipendio attribuito alla moglie di un dipendente arruolato in guerra e – si legge testualmente – "prigioniero del nemico". Il viaggio nel passato prosegue con le prime, rudimentali ma efficaci, apparecchiature di misurazione: dagli amperometri ai galvanometri, dai frequenzimetri ai voltimetri. A quell'epoca la municipalizzata era una vera e propria fabbrica che, in virtù dell'operato di tornitori, falegnami, fabbri e altri artigiani, costruiva in casa tutti gli strumenti e le attrezzature necessarie.
In mostra anche i contatori, dai più datati ai moderni, i trasformatori anni '70, il primo centralino semaforico della città (anni '50), un telefono intercomunicante degli anni '20, un gigantesco trapano a colonna azionato da un motore esterno mediante pulegge e tanti altri cimeli rendono suggestiva ed affascinante la visita alla mostra, prima iniziativa che l'Amet ha organizzato in occasione del suo centesimo anniversario.
Il consiglio di amministrazione, composto dal presidente Lucio Gala, dall'amministratore delegato Giacomo Pondrelli e dai consiglieri Giuseppe Paolillo, Michele Nunziante e Davide Camisa, ha infatti predisposto un ricco calendario di eventi, "che trasformerà Trani nella capitale italiana delle multi-utility", ha dichiarato il presidente nel corso della cerimonia di inaugurazione della mostra. "Per me è un grande onore essere il presidente del centenario", ha aggiunto il presidente Gala. "Amet è una realtà importante, non solo per Trani ma per l'intero Mezzogiorno. Non va dimenticato, infatti, che questa è l'unica azienda elettrica da Roma in giù. Ma in questo campo Trani ha sempre primeggiato: come non ricordare, infatti, che la nostra città ha avuto il primo impianto di illuminazione pubblica a luce elettrica della Puglia, inaugurato nel marzo del 1893".
"Gestire questa azienda", ha proseguito il presidente, "non è facile: negli ultimi anni lo scenario è completamente mutato, oggi ci troviamo ad operare in un mercato libero anche sul fronte energetico. Nonostante ciò non abbiamo smesso di investire sugli impianti, sulla qualità del nostro servizio, sullo sviluppo tecnologico. Il progetto E-City pone Amet e la città di Trani all'avanguardia a livello nazionale. Sono le cose di cui parlano di noi in tutta Italia e di cui ci piacerebbe si parlasse anche a Trani, perché questa azienda era, è e resterà un patrimonio dei tranesi. Noi ce la stiamo mettendo tutta per garantire ad Amet un futuro all'altezza del suo glorioso passato". "La sfida non è semplice", ha aggiunto il sindaco Tarantini, "ma noi vogliamo che Amet riesca a competere in questo mercato e non solo a livello locale. Questa azienda è un patrimonio di tutti i cittadini di Trani e come tale intendiamo valorizzarlo al meglio: lo dobbiamo anche ai nostri progenitori, che con grande lungimiranza l'hanno fondata".
La mostra storica sarà accessibile tutti i giorni dalle ore 9 alle 13 e dalle 17 alle 20.30 per tutto il mese di novembre. A dicembre, invece, sarà possibile visitarla dalle 17 alle 20.30 nei giorni feriali e dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20.30 nei pre-festivi e festivi. Da gennaio a maggio, infine, sarà possibile visitare l'esposizione il sabato e la domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20.30 e solo su prenotazione nei giorni feriali. L'Amet è già al lavoro per organizzare visite guidate per le scolaresche.
Foto Luciano Zitoli / Sergio Tatulli