Esclusivo: la vergogna si accomoda in tribuna
Siamo entrati negli spogliatoi della struttura: tutti i sanitari distrutti.
domenica 11 gennaio 2009
Gli amministratori "ottimisti" davano per certo che, gennaio, sarebbe stato il mese della consegna definitiva della tribuna dello stadio Comunale (inizio lavori anno di grazia 1990). Un ottimismo legittimato anche da un recentissimo sopralluogo della Commissione comunale per il pubblico spettacolo dal quale "non sarebbero emersi particolari problemi" come ha sostenuto chi vi ha preso parte.
Sarà, ma le foto che abbiamo scattato all'interno della tribuna ci inducono a pensare il contrario.
I componenti della Commissione hanno dato uno sguardo sommario alla parte esterna della struttura trovandola in perfetto stato, noi invece abbiamo messo il naso all'interno della tribuna, aiutati dal fatto che le porte degli spogliatoi erano completamente spalancate da entrambi i lati.
Le nostre foto documentano lo stato dei locali. Parole non ne servirebbero, proviamo comunque a fare un inventario degli orrori: tutti i sanitari distrutti (un danno di almeno 20mila euro), manomessi alcuni quadri elettrici del piano terra, fili scoperti e appesi, alcune stanze riscaldate inutilmente. Della vicenda si è interessata anche l'emittente Telenorba. Immagini impietose per documentare lo stato in cui giace la madre di tutte le grandi incompiute cittadine.
LA STORIA - Di tribuna a Trani se ne parla dal 1988, anno in cui la Polisportiva Trani conquista la promozione in serie C2. L'amministrazione dell'epoca decide di far le cose in grande, di buttar giù la vecchia tribunetta coperta in tubi innocenti e di affidare a Renzo Piano il progetto per uno stadio nuovo di zecca, avveniristico, da 25mila posti. Più che uno stadio doveva essere una cittadella dello sport: palestre coperte, piscina, pista di atletica a 8 corsie, negozi e locali. Sfruttando un finanziamento per l'impiantistica sportiva in coincidenza dei mondiali del '90, il Comune ottiene dei fondi, briciole, sufficienti a pagare la lauta parcella di Piano ed a realizzare il primo lotto dei lavori (la parte centrale della tribuna ed una variante di via Superga).
All'esaurimento dei fondi la costruenda tribuna viene abbandonata per 11 anni, fino a quando (gennaio 2001) l'amministrazione Avantario ottiene un finanziamento dal Credito sportivo per completare (così si disse) l'opera. Il nuovo finanziamento permette di montare la copertura e di ultimare il piano degli spogliatoi. A questo punto della storia (siamo a marzo del 2003) i lavori si bloccano: mancano gli arredi dello spogliatoio, le poltroncine, vanno completati dei lavori alla parte esterna del cantiere, apposti i tornelli (diventati, intanto, obbligatori).
Alla fine di ottobre del 2008, con lavori lumaca, si arriva, quasi, alla quadratura del cerchio: mancherebbero solo gli arredi dello spogliatoio e qualche rifinitura. Ora invece emergono nuovi danni. E non ci voleva lo studio speciale per intuire che sarebbe finita così: anni di totale abbandono del cantiere non potevano che riservare queste sorprese.
Sarà, ma le foto che abbiamo scattato all'interno della tribuna ci inducono a pensare il contrario.
I componenti della Commissione hanno dato uno sguardo sommario alla parte esterna della struttura trovandola in perfetto stato, noi invece abbiamo messo il naso all'interno della tribuna, aiutati dal fatto che le porte degli spogliatoi erano completamente spalancate da entrambi i lati.
Le nostre foto documentano lo stato dei locali. Parole non ne servirebbero, proviamo comunque a fare un inventario degli orrori: tutti i sanitari distrutti (un danno di almeno 20mila euro), manomessi alcuni quadri elettrici del piano terra, fili scoperti e appesi, alcune stanze riscaldate inutilmente. Della vicenda si è interessata anche l'emittente Telenorba. Immagini impietose per documentare lo stato in cui giace la madre di tutte le grandi incompiute cittadine.
LA STORIA - Di tribuna a Trani se ne parla dal 1988, anno in cui la Polisportiva Trani conquista la promozione in serie C2. L'amministrazione dell'epoca decide di far le cose in grande, di buttar giù la vecchia tribunetta coperta in tubi innocenti e di affidare a Renzo Piano il progetto per uno stadio nuovo di zecca, avveniristico, da 25mila posti. Più che uno stadio doveva essere una cittadella dello sport: palestre coperte, piscina, pista di atletica a 8 corsie, negozi e locali. Sfruttando un finanziamento per l'impiantistica sportiva in coincidenza dei mondiali del '90, il Comune ottiene dei fondi, briciole, sufficienti a pagare la lauta parcella di Piano ed a realizzare il primo lotto dei lavori (la parte centrale della tribuna ed una variante di via Superga).
All'esaurimento dei fondi la costruenda tribuna viene abbandonata per 11 anni, fino a quando (gennaio 2001) l'amministrazione Avantario ottiene un finanziamento dal Credito sportivo per completare (così si disse) l'opera. Il nuovo finanziamento permette di montare la copertura e di ultimare il piano degli spogliatoi. A questo punto della storia (siamo a marzo del 2003) i lavori si bloccano: mancano gli arredi dello spogliatoio, le poltroncine, vanno completati dei lavori alla parte esterna del cantiere, apposti i tornelli (diventati, intanto, obbligatori).
Alla fine di ottobre del 2008, con lavori lumaca, si arriva, quasi, alla quadratura del cerchio: mancherebbero solo gli arredi dello spogliatoio e qualche rifinitura. Ora invece emergono nuovi danni. E non ci voleva lo studio speciale per intuire che sarebbe finita così: anni di totale abbandono del cantiere non potevano che riservare queste sorprese.